30 anni dopo “Gente di mare”, tornate con il nuovo singolo “Come una danza”, una sorta di messaggio d’amore. È una canzone positiva, com’è nata?
Raf: “Era un brano che avevo già iniziato prima di pensare a questa collaborazione. Non ne avevamo ancora parlato: tutto è nato all’Arena di Verona l’anno scorso, quando Umberto ha celebrato l’anniversario di ‘Ti amo’ insieme ad amici e collaboratori. Lì è nata l’idea, sulla scia dell’entusiasmo della serata. Da quel momento, ho pensato che questa canzone, nata in collaborazione con Saverio Grandi, sarebbe stata adatta a noi. Così ho concluso la parte musicale, ho completato gli arrangiamenti e ho scritto il testo pensando a noi due. Di volta in volta, ci sentivamo al telefono per studiare il concetto di base: volevo scrivere una sorta di racconto onirico di quello che può essere il cambiamento del mondo di oggi, che a me personalmente non piace. C’è malcontento e aggressività, è un periodo non felice. La canzone però è positiva, perché alla fine però l’umanità ce la farà e riuscirà a dare vita a un’era più serena e felice.”
È anche questo il significato della clip ufficiale?
Tozzi: “Sì, nel video noi andiamo controcorrente. È questo il messaggio.”
In questa canzone c’è anche un pezzettino in cui Raf ci ricorda che, già negli anni ’80, sapeva fare rap ed è stato un precursore. Cosa ne pensate della nuova ondata di rap, hip-hop e trap?
Raf: “È una nuova espressione, una forma di comunicazione musicale di cui bisogna avere rispetto, altrimenti non ci sarebbero mai dei cambiamenti. C’è tanta produzione che viene fuori da questi generi, ma è tutt’altra cosa rispetto all’hip-hop degli anni ‘80. È cambiato proprio il modo di rappare e le sue sonorità. Tra queste, ci sono tanti ragazzi che mostrano il loro talento in modo interessante, anche per uno come me che non è più un teenager e non rientra più in quel settore. Ci sono tante altre cose che invece trovo distanti milioni di anni luce da me.”
Parlavate dell’incontro in occasione dei 40 anni di “Ti amo”, ma il prossimo anno saranno anche 40 anni di “Gloria”, uno dei grandi successi internazionali di Umberto Tozzi.
Tozzi: “Per il momento non ho nessuna novità sul prossimo anniversario, però se verrà un’idea ve la faremo sapere.”
Voi avete la fortuna di essere conosciuti in tutto il mondo…
Tozzi: “Sì, abbiamo avuto la fortuna di avere successi non solo nazionali e europei, ma siamo riusciti a passare l’oceano. Siamo un caso da record italiano, però oltre al talento serve anche fortuna, si devono concatenare un sacco di cose insieme. Da musicisti, per noi è stata una grande soddisfazione.”
Nella raccolta c’è una versione 2018 e una rimasterizzata di “Gente di mare”, brano con cui avete partecipato a quello che adesso si chiama Eurovision Song Contest.
Raf: “Noi arrivammo terzi, fu un grande risultato. Poi divenne un successo europeo lo stesso.”
Nella nuova raccolta “Raf Tozzi”, in uscita il 30 novembre, avete alternato nella tracklist una canzone a testa, non avete fatto 2 CD differenti.
Tozzi: “La scaletta è cronologica, ognuno ha scelto i titoli dal proprio repertorio. Però credo che siano molto entusiasmanti, perché abbiamo vissuto una grande carriera da separati in casa. Arriviamo entrambi dallo stesso produttore e, in qualche modo, maestro; dalla stessa collina sono nati diverti artisti. Noi abbiamo il comune anche il fatto di avere una stima reciproca pazzesca. Questa riunione quindi non è un caso, doveva accadere per questa ragione e siamo felicissimi di affrontare un nuovo tour live insieme.”
Voi siete davvero amici e vi frequentate…
Tozzi: “Abbiamo un trascorso da vicini di casa per circa 10 anni. Da buoni vicini, lui si lamentava quando il cane andava nel mio giardino e le solite cose…”
Raf: “Ti faccio causa!” (scherza, ndr)
Proprio dai vostri incontri è nata l’idea del tour insieme.
Tozzi: “In linea di massima, i nostri trascorsi li conoscono tutti. Ma la cosa bella è che nutriamo una stima reciproca professionale molto bella ed evidente. Questo aiuta tantissimo il percorso che dovremo affrontare. Abbiamo già rispolverato diversi aneddoti, non facciamo altro che ridere.”
Raf: “Avremmo dovuto fare questa cosa per benessere personale, perché ridere fa bene e viviamo momenti a tratti esilaranti. È sempre così: se andiamo in vacanza o ci vediamo, finiamo per ridere da matti.”
Fuori onda scherzavate e ci raccontavate quello che potrebbe succedere durante i concerti…
Raf: “Sì, io farò da gobbo a Umberto e lui farà i cori a me!”
Il tour partirà il 30 aprile a Rimini e attraverserà l’Italia fino al 25 maggio. Ci date qualche anticipazione su quello che sarà il live e su come sarà strutturato?
Tozzi: “No, desideriamo che sia una sorpresa e vogliamo lavorarci su.”
Raf: “Il concerto è ricco di canzoni molto popolari ed è basato su quello. Noi dovremo tener fuori qualche canzone, quindi il vero problema è mettere a punto bene la scaletta. Possiamo dire, però, che sarà un concerto di due artisti che si uniscono come una band, non come due cantanti separati. Per il resto, le altre novità e idee verranno col tempo. Anche se sapessimo già qualcosa, non lo avremmo comunque detto.”
Raf, tu sei tra gli autori del brano “Si può dare di più”, con cui Tozzi, Ruggeri e Morandi vinsero Sanremo. Oggi, per chi scrivereste un brano?
Tozzi: “Io per Raf!”
Raf: “Io ne ho appena scritto uno che vale per entrambi ma, se Umberto volesse fare un disco di inediti, sarei orgoglioso di scrivergli una canzone. Ci sono anche altri artisti ovviamente, anche più giovani. Ma per adesso, rimaniamo ‘in famiglia’!”