La Bandabardò, con cui Erriquez aveva da poco festeggiato i 25 anni di attività, ha pubblicato sui suoi profili social una lettera d’addio in cui l’artista definisce la sua vita come un’avventura e si dice grato per la moglie Silvia, il figlio Rocco e la sua “Banda del cuore”.
Al post della Bandabardò hanno subito risposto molti artisti: Jovanotti ha scritto: “Ciao Erriquez, incrociammo il nostro sguardo una sera al Mandela, senza parole ricevetti il tuo affetto e oggi mentre apprendo che te ne sei andato lo sento di nuovo e ti mando un saluto ovunque tu sia adesso”. Paola Turci ha definito Erriquez un “Principe”, Noemi gli ha augurato buon viaggio sottolineato che tutti hanno ballato sotto ai suoi palchi, mentre Dolcenera l’ha ringraziato “per averci fatto sognare, ballare e immaginare un mondo migliore”. Pau dei Negrita ha dedicato un lungo post a Erriquez, raccontando che si sono conosciuti “Litigandosi il batterista” e che negli anni la loro amicizia è cresciuta: “Apparteniamo alla stessa generazione musicale toscana e abbiamo condiviso molti passi dello stesso viaggio […] Dopo che nacquero la Bandabardó e i Negrita ci siamo conosciuti meglio, ci siamo stimati, abbiamo riso, bevuto e mangiato di gusto assieme. Abbiamo sostenuto le stesse cause benefiche e sociali più volte. Abbiamo cantato nello stesso microfono, sputacchiandoci a vicenda per la foga, abbiamo giocato a calcio per aiutare gli altri, perché stavamo bene così…”, ha scritto il cantante.
Anche Samuele Bersani e Giuliano Sangiorgi hanno usato i social per salutare Erriquez, mentre Enrico Ruggeri l’ha definito su Twitter “Una persona gentile e sorridente, con un grande cuore indomito, mai domo, mai prono. Un grande musicista, un grande performer”. Piero Pelù ha pubblicato su Instagram una foto che lo mostra condividere il palco con Erriquez e ha scritto: “Una partenza per San Valentino solo tu potevi farla, ubriaco d’amore sotto le persiane, il vento in faccia, il ghiaccio nel secchio, i corvi, i gabbiani, i parrocchetti, i ricordi che rincorrono le nuvole basse e cariche, da nord est a sud per chissà dove, forse il mare. Volava tutto stanotte e c’eravate pure tu e Silvia abbracciati per aria come in un quadro di Chagall, la barba di Giove e la voce sensuale a cantare l’amore sui tetti di Firenze”.