CONFERENZA STAMPA20 feb 2023

L’album di Francesca Michielin: “Brani per tutt*, liberi come Cani sciolti”

L’artista presenta il suo disco, “sincero al 100%”, con Carmen Consoli come spirito guida e una lacrima di fuoco sul viso, festeggiando in tour 28 anni e 10 di carriera 

Le 12 canzoni del nuovo album di Francesca Michielin “Cani sciolti”, in uscita il 24 febbraio, sono “libere e sincere al 100%”, con Carmen Consoli come spirito guida e una lacrima di fuoco sul viso. Per i suoi 28 anni e per i 10 anni di carriera, la cantante si regala il disco e il tour “bonsoir! - Michielin10 a teatro”, già ricco di sold out: “Non è scontato”. L’amore e il fidanzato, Marco Mengoni, il Sanremo escluso a priori, le donne, il brano “Claudia”, la sua idea di “pop”, lo sport e la Juve: ecco la conferenza stampa dell’artista.
Durante la presentazione sul palco dell’Arci Bellezza di Milano, con le sue foto appese ovunque, Francesca Michielin esegue live tre canzoni di questo album che segna la sua ulteriore maturazione: la prima è l’intensa ballad “Quello che ancora non c’è”, piano e voce. Segue la ritmata e incalzante “Ghetto perfetto” con la batteria elettronica suonata dal “direttore musicale” Giovanni Pallotti, compositore e bassista già al fianco di Marco Mengoni anche nel Sanremo 2023 appena vinto. Arriva infine il singolo apripista di tutto il progetto “Occhi grandi grandi”.

Francesca Michielin presenta Cani Sciolti

CANI SCIOLTI. “È il mio quinto album ma mi sembrano 200”, spiega l’artista, “Ho iniziato a fare questo lavoro quando avevo 16 anni e sabato 25 febbraio ne compio 28”. Il concept del nuovo album nasce da una domanda: cosa deve fare un cantautore oggi per la musica italiana? “La mia risposta è questa perché i ‘Cani sciolti’ non stanno in uno schema predefinito, sono estremamente liberi. Volevo essere me stessa al 100% scrivendo anche brani più coraggiosi del solito. Sciolto deriva da absolutum: una canzone sciolta non deve avere limiti temporali. È un progetto iniziato a fine 2026 ed è frutto di un lungo processo di scrittura e crescita. Durante la pandemia ho potuto studiare e finire il conservatorio, mi sono chiesta quale fosse il mio ruolo in quel momento in cui gli artisti erano dimenticati e le maestranze non venivano considerate”.
“È un disco sincero al 100%: è la prima volta che scrivo e produco tutto io, nell’ambito di un lavoro di squadra in cui ho potuto mettere tutta me stessa” afferma l'artista. Sulla copertina ha una lacrima che si trasforma in fuoco: “È come il dolore che si trasforma in energia: la sublimazione del dolore è un concetto che porto avanti dal brano ‘Vulcano’. Questa produzione infatti è la sorella maggiore di quella dell’album ‘2640’: ora c’è più consapevolezza e rabbia, ci sono meno parole come ‘scusa’, accanto a parole più forti dal punto di vista del lessico”.
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I temi del disco sono tanti: il costante rapporto con la natura, la vita in provincia con i suoi pro e contro e l’amore in tutte le forme, incluso il brano “Claudia” che è una dichiarazione d’amore da donna a donna ed è dedicata a chi non ha modo di dichiararsi. “L’ho fatta per il mio pubblico”, dichiara, “Spesso l’orientamento sessuale delle persone diventa oggetto di domande maleducate, non andrebbe neanche chiesto. Magari tanti miei colleghi prima di me non hanno potuto fare pezzi del genere, per evitare il circo mediatico che sarebbe partito. L’idea è questa: lasciate in pace quelle persone”.
Nell’album c’è poi la critica sociale, da “Ghetto perfetto” a “Padova può ucciderti più di Milano”. “Ho usato Padova perché sono cresciuta in Veneto dove non esiste una grande città”, racconta Francesca Michielin, “Padova è il simbolo di una città con tante differenze che però spesso non vengono ascoltate. Alla fine non è vero che siamo tutti uguali: per questo tanti miei amici scappano dalla provincia”.
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CARMEN CONSOLI. “Lei è il mio spirito guida in questo disco”, svela la giovane cantante. Il brano “Carmen” nasce da un dialogo tra le due cantautrici: “È la rivendicazione di una fragilità. Nel testo c’è la sua citazione ‘sognare è un dovere sempre’: Carmen Consoli rappresenta da sempre il cantautorato dissidente, il concetto di cane sciolto della musica italiana, con tutta la sua cifra stilistica che non sta attenta alle mode né strizza l’occhio a nulla. Ne abbiamo parlato prima e dopo un suo concerto, tra l’altro proprio a Padova, mi sono accampata lì. Lei ha ascoltato la demo iniziale della canzone, voleva anche suonare nel disco ma poi eravamo incasinate”.
L’influenza di Carmen Consoli si riflette anche nel look: “Abbiamo la stessa stylist. Il mio mood è quello del suo album ‘Stato di necessità’. Stiamo attenti a tutto ciò che è sostenibile e infatti in tour sarò vestita di verde. Ho voluto donne in tournée con me perché ci sono tante professioniste che non vengono chiamate, ho scelto queste polistrumentiste anche alla loro prima esperienza”.
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IL TOUR E IL POP. Come regalo per il suo 28esimo compleanno e per i 10 anni di carriera, Francesca Michielin ha scelto “qualcosa per niente stressante”: vivrà per la prima volta un tour teatrale e tornerà a fare una tournée indoor per la prima volta dal 2018, con new entry al femminile nella band. Si parte il 22 e 23 febbraio con il doppio sold-out nella sua Bassano del Grappa ma sono già da tutto esaurito anche le due date di Milano, la prima di Roma, Bologna, Firenze, Mantova, Trento e Pordenone. “I teatri mi piacciono molto, aspettavo il disco giusto per questi luoghi: è tutto suonato ed è stato realizzato dal vivo, renderà bene live. I pezzi spaziano dal rock all’acustica, con pochissima elettronica”, aggiunge la cantante.
“Ho fatto un sogno in cui dicevo a un’altra persona ‘Voglio fare pop non populismo’, non so cosa mi volesse dire il mio inconscio”, dice Francesca Michielin citando anche l’album “Pop-Hoolista” di Fedez, “Facciamo pop per comunicare, non per parlare di noi stessi, anche da interpreti dobbiamo far passare dei messaggi e raccontare storie che possano salvare le persone: danno un senso al nostro lavoro. A volte anteponiamo noi stessi al messaggio che vogliamo dare, per compiacere, e invece ogni tanto come artisti dobbiamo anche risultare antipatici e dire cose che non tutti capiranno subito. Voglio provare a creare anche momenti di riflessione. Senza sincerità, le cose poi non restano”.
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LE DONNE. “Marco Mengoni ha dedicato la vittoria a Sanremo agli altri artisti in gara, dedicandola alle donne e ponendo un tema della musica italiana, in un Festival che non ha visto donne nei primi cinque posti”, ricorda Francesca Michielin, da due volte seconda a Sanremo, “Anche i pareri sulla meritocrazia sono altalenanti: perché c’era una sola direttrice d’orchestra a Sanremo? Forse perché gli uomini, nel nostro pensiero, hanno ancora più autorevolezza. Eppure i brani delle artiste in gara erano molto belli. Non è che c’è un po’ di misoginia nel pubblico, anche femminile, che vota? A parità di qualità, con lo stesso pezzo, vince un maschio o una donna? Non c’è una verità unica, dobbiamo rifletterci”.
“Abbiamo sempre visto poche donne in questi spazi. Perché Chiara Ferragni è odiata? Perché ha successo, è invidiata. Tante donne sono state educate da piccole a sgomitare per raggiungere una posizione, perché è difficile che sarà una donna a occuparla: così si crea invidia. Lo vedo anche nelle fandom. I dati parlano chiaro”, secondo la cantautrice, “Ci sono pochissime donne nelle classifiche ma anche nelle posizioni alte della discografia, la mia è una bellissima eccezione: ho un team di sole donne capitanato da Marta Donà. Spesso si rifiuta il fatto che le donne abbiano una loro complessità: possono parlare di femminismo e poi al contempo andare alla sfilata di una grande maison”.
SANREMO 2023. A proposito del Festival, Francesca Michielin ha escluso a priori la sua partecipazione: “Quest’anno era obiettivamente impossibile andarci, avrebbero dovuto darmi delle flebo. Oltre a X Factor era un periodo faticosissimo. Ho imparato a dire tanti no per sopravvivere, così l’ho escluso. Nel 2016 mi sentivo la 20enne sgangherata al Festival, invece nel 2021 mi sentivo una boomer demodè rispetto agli altri artisti, da Madame ai Coma_Cose, mi sembravano più freschi di me. Allora ho portato la mia fragilità. La conduzione di X-Factor mi ha dato sicurezza e voglia di divertirmi. Arrivavo con alle spalle Alessandro Cattelan, un gigante. Poi ho capito che la tua personalità può fare la differenza, insieme a quanto riesci a metterci del tuo”.
AMORE E SPORT. Francesca Michielin è fidanzata con Davide Spigarolo, atleta e allenatore di atletica leggera che sembra aver riacceso la sua passione sportiva: “Facevo salto in lungo alle medie, ero molto brava. Ho smesso e ora mi è venuta voglia, ma mi sento troppo fragile: devo fare un tour… Avevo voglia di ricominciare a fare sport per divertirmi e stare bene: recuperare l’aspetto ludico è molto importante, altrimenti si diventa degli automi dello sport che devono performare. Possiamo divertirci perché non abbiamo i problemi che ha stamattina Jacobs”. Il 23enne Samuele Ceccarelli l’ha battuto, diventando il nuovo campione italiano nei 60 metri in 6"54.
La cantante è tifosissima della Juve: “E’ un problema di schemi”, scherza, “Ci sono troppi retro-passaggi, bisogna arrabbiarsi in attacco. I 15 punti di penalizzazione? Per me siamo ancora secondi in classifica”.