News07 feb 2020

Junior Cally, la raccomandazione della mamma: “Sii te stesso”

Il rapporto con il paese d’origine e la sua rivincita

Junior Cally, tra i Big del Festival di Sanremo con il brano No grazie, racconta i pregiudizi che ha dovuto affrontare, le raccomandazioni della mamma, il rapporto con il suo paesino d’origine, Focene, al Fuori Sanremo Reward Intesa sanpaolo con Marco Maccarini e Marina Minetti
In diretta su Radio Italia l’artista parla anche di Vasco Rossi, da cui ha ricevuto i complimenti per la sua cover di Vado al massimo
La sera di ieri è stata impegnativa…Subito prima c’era ansia, sono un tipo molto ansioso poi quel palco è quello che è. Quei 5 secondi di scale ti fanno pensare a un milione di cose. Stamattina però mi sono svegliato contento, c’era il post di Vasco che mi faceva i complimenti. Tra l’altro gli faccio gli auguri perché è il suo compleanno. E’ qualcosa di unico, non capita tutti i giorni”.
Su quel palco puoi farti conoscere per la tua arte.Per me questo Festival è iniziato in maniera strana. Ho cantato durante la prima serata, per me era una risposta a quello che si era detto sul mio brano, per liberare l’ansia. Finalmente riesco a farmi conoscere come persona. La maschera l’avevo tolta mesi fa, pensavamo di riproporla per far conoscere il mio percorso ma dopo quello che è successo mi sembrava giusto metterci la faccia”.
Come vivevi prima il Festival?Si vedeva il Festival a casa, ma non l’ho mai seguito attentamente. La cosa positiva è che il rap è un genere che ormai domina le classifiche. Contento di essere qui con un brano ultra rap che non mi snatura. Anni fa non sembrava possibile. La musica cambia, si evolve e va rispettata tutta”.
A casa quali raccomandazioni ti hanno fatto? Mamma mi ha detto ‘Sii te stesso e non farti condizionare dalle polemiche, perché sei una bella persona e riuscirai a farti  conoscere per quello che sei”.
Nuovi album? Live?Il 28 febbraio esce la riedizione di Ricercato, ovvero Ricercato. No grazie”, con il brano del Festival più qualche sorpresa. Ad aprile poi ci saranno due live: il 17 a Roma e il 24 a Milano”.
Qual è il tuo rapporto con terra d’origine? Sono cresciuto in un paesino di mille e 800 abitanti fuori Roma, a Focene. Per un ragazzo che cresce in periferia, non è semplice, devi fare i conti con i pregiudizi. A volte però il pregiudizio arriva per qualcosa, io ho voluto  sconfiggerlo e far vedere quello che sono. Ho iniziato con la maschera e gli stessi che mi prendevano in giro arrivavano sotto casa con la musica a palla di Junior Cally senza sapere che fosse scritta da me. Io dico ai ragazzi che non bisogna mai smettere di credere ai proprio sogni, chi cerca di ostacolarti lo fa perché non riesce a inseguire un suo sogno e preferisce provare a distruggere quello degli altri. Non vedo l’ora di tornare nel mio paese. Non mi hanno mai giudicato come il rapper di Focene, ma come quello di Focene che vuole fare il rapper”.