Che effetto ti fa tornare qui?
“È bellissimo pensare che si riparte con la musica. Tutti speriamo e crediamo che, passato questo periodo freddo, poi si possa ripartire anche con i concerti, siamo fiduciosi.”
Cos'è successo dal 2019 ad oggi?
“Abbiamo vissuto tutti almeno un paio di vite, io forse di più! Sono successe tante cose...”
Le novità sono tante. Da cosa partiamo?
“Il traguardo a cui stiamo lavorando adesso è quello Jova Beach Party. Ci stiamo lavorando tutti i giorni per definire i punti pratici e tecnici della struttura, come se dovessimo riaprire al 100%: stiamo lavorando in quel senso. Poi c'è la musica, che in parte ho già scritto e che in parte sto finendo. Pian piano, usciremo con questi pezzi: l'idea di uscire oggi con un album di 15 o 16 brani non mi prendeva molto. È tutto talmente veloce, che dopo 2 settimane, il tuo album è già una cosa del passato. Io mi appassiono alle serie tv, a quell'idea è che ogni tanto arriva una stagione nuova. Mi piace vedere la musica un po' così: invece che tornare ogni 2-3 anni con un 'malloppone', l'artista esce con qualche canzone ogni tanto.”
Ci racconti il nuovo video de “La primavera”?
“È difficile da raccontare, è un trip, l'idea era rimettere al centro la fantasia. Tutto è partito quando ho visto un video su YouTube, del cantautore Lucio Corsi: ho chiamato il regista e mi sono messo in contatto con lui al telefono. Era entusiasta di sentire la canzone e ci siamo iniziati a scambiare idee visive, lui ha un occhio psichedelico e 'non allineato' ai video che generalmente si vedono oggi. Tutti e due siamo appassionati al cinema fantastico, ma anche a quello di Fellini: ci piacevano diversi video degli anni '90, come 'Friday I'm in love' dei The Cure. Abbiamo rubato un po' il mood, mischiandolo ad altre cose.”
È curioso anche il titolo del brano, “La primavera”, in questo periodo.
“In realtà, il pezzo è nato d'estate, ma non era previsto uscisse adesso. Quando lo abbiamo finito, era considerato anche un pezzo minore del disco. Assomigliava un po' troppo a 'L'estate addosso' e non mi piace mai rifare un pezzo due volte. Una sera, invece, abbiamo riascoltato il provino e lo abbiamo cambiato molto. Pinaxa (Pino Pischetola) ha lavorato molto con Battiato: lui era mancato da poco e la sua figura era nell'aria; ho fatto sentire Battiato anche a Rick Rubin, perché non lo conosceva. Allora ho chiesto a Pinaxa di cantare questo pezzo facendo una imitazione devota, come se Battiato fosse con noi in quella stanza. Non lo faccio spesso, ma in questo pezzo ho scelto una via di mezzo tra i miei due modi di cantare: solitamente, utilizzo un registro basso oppure spingo.”
Tu stai parlando del tuo prossimo album come “il disco del sole”...
“Ma non c'è ancora! Fosse per me, lo continuerei a ritardare all'infinito. Sto facendo il tiro alla fune con la casa discografica, che voleva uscissi con un disco a Natale. Ormai non so più dove sentire i CD, né in macchina né a casa: magari se inventeranno un nuovo supporto... L'importante sono le canzoni, mai come oggi. Mi piaceva anche l'idea di portare il mio pubblico verso il digitale, che sta cambiando tutto.”
Dopo i matrimoni nel 2019, nel Jova Beach Party 2022 celebrerai le belle storie. Tu hai qualche bella storia da raccontarci?
“Io racconterò la mia bella storia in tutte le date! Sono molto curioso, stiamo ricevendo i bei racconti delle persone, ma non voglio entrare nella scelta: sarò super partes! Ragazzi, fatevi sotto! L'atmosfera del Jova Beach Party è perfetta per le belle storie, perché rompe il flusso continuo della musica che inizia dopo pranzo e va avanti fino a mezzanotte. È bello rilassarsi e sentire anche la storia di qualcun altro, che poi è anche la nostra. Quando nel 2019 celebravamo i matrimoni a metà giornata, era un momento fantastico con lacrime, invitati... Siamo riusciti anche a rintracciare anche le coppie e ora ci sono pancioni, nascite... Per loro è stato fantastico.”
Nel calendario del tour, hai infilato anche due tappe speciali, una all'aeroporto di Bresso e una in montagna.
“Jova Beach Party è una tradizione, come il Natale, bisogna rispettare certe ritualità. Due anni fa, la tappa in montagna era a Plan de Corones, mentre quest'anno sarà vicino ad Aosta, con tutte le montagne come scenografia. Al posto di Linate, che nel 2019 era chiuso, ci spostiamo invece di pochi chilometri all'aeroporto di Bresso.”
Ci spoileri qualche ospite?
“Al momento ho tante conferme al telefono, ma non voglio giocarmeli. Ho promesso che non li annuncerò, se non a ridosso. Ma avremo degli ospiti pazzeschi. Posso dire il ricatto che ho fatto a Gianni Morandi: ti scrivo il pezzo di Sanremo, ma devi venire al Jova Beach Party!”
Parliamo anche del tuo singolo “Il Boom”?
“Le parole onomatopeiche mi sono sempre piaciute. Da bambino, rompevo le scatole con queste parole, i fumetti... Ogni tanto provo a infilarle nelle canzoni.”
Ci parli anche del Jova Beach Coloring book? Ci sono anche alcuni disegni di tua figlia, Teresa...
“Lei è brava, sta finendo l'accademia d'arte. Il 26 gennaio esce un libro per bambini che lei ha illustrato: è il suo primo lavoro e sono molto orgoglioso, perché è molto bello. Ha anche la passione per le lingue, ma è molto brava a disegnare. Mi sento un po' responsabile: il mio sogno da ragazzino era quello, sognavo di disegnare e di fare i fumetti. Poi ho trovato la musica e mi è sembrata una strada più diretta e istintiva, quindi a 14 anni ho mollato il disegno e l'ho ripreso più tardi. La musica è comunque diventata la mia vita e non me ne sono mai pentito. Però ho quasi costretto Teresa ad appassionarsi al disegno quando era bambina.”
Ricordiamo che il Jova Beach Party è anche un evento super-ecologico?
“Abbiamo zero plastica, non ci sarà nulla da riciclare! Rinunciare alle cose sembra più facile a volte, invece per esempio è macchinoso non avere l'acqua in plastica. Direi una bugia se dicessi che è ad impatto zero, perché non esistono eventi a impatto zero. La verità è che ci sono eventi che hanno più impatto ed altri che ne hanno meno, e noi cercheremo di averne il meno possibile.”