IL TRE. Fin da bambino Lorenzo Cilembrini in arte Il Cile ha l’ossessione del numero 3: ad esempio, se si toccava il naso doveva farlo tre volte e tre dovevano essere gli sbadigli prima di dormire. E ora è arrivato il suo terzo lavoro, “La fate facile”: “Era una mania compulsiva che ricordo con il sorriso. È una cosa che mi perseguita fin dall’infanzia negli oggetti, nelle cose che ho studiato, nei giorni… Il 3 mi ha sempre dato qualcosa: a volte piacevole, a volte no. È una croce che porto con accettazione perché fa parte della vita”.
LA MUSICA. In uno dei testi del disco, “Il lungo addio”, il cantante prende le distanze da chi pensa che si possano produrre album come oggetti qualsiasi: “Non ho mai litigato con la musica, la mia etichetta mi ha sempre supportato e per me è un onore. Inoltre ho la fortuna di lavorare con persone come Fabrizio Barbacci che non hanno la visione della musica come un prodotto ma come arte: anche nei momenti più bui e difficili lui c’è sempre stato e ci siamo confrontati; in alcuni momenti c’è stata tensione perché in tre anni succedono tante cose anche al di fuori della musica, però siamo arrivati a creare il disco che volevamo”.
I NEGRITA. Barbacci è il produttore de Il Cile e dei Negrita, “una delle più grandi rockband”, ha detto Lorenzo in conferenza stampa. Il gruppo di Arezzo non ha fatto mancare il proprio in bocca al lupo all’amico: “Sì, li sento sempre, ormai sono come un loro nipote, mettiamola così. A breve anche loro usciranno con un grande lavoro che ho avuto la fortuna di ascoltare…”.