Dopo la spettacolare reunion durante la prima serata di Sanremo, i membri del gruppo sono pronti al grande concerto di San Siro del 6 luglio
Ospiti del Fuori Sanremo Intesa Sanpaolo di Radio Italia solomusicaitaliana, i Pooh hanno raccontato tutti gli eventi in cui saranno protagonisti nel 2023. Il più importante sarà il concerto evento del 6 luglio a San Siro (Milano), per il quale hanno promesso di esibirsi con una scaletta piena di successi, ma anche di canzoni più intime. In questo modo, renderanno omaggio alla memoria di Stefano D’Orazio e Valerio Negrini.
Ieri eravate bellissimi ed è stato molto bello anche il ricordo di Stefano D’Orazio. Come state? Siete in splendida forma…
Roby Facchinetti: Stiamo preparando l’evento del 6 luglio. Il 20 febbraio faremo un omaggio a Valerio Negrini, il nostro paroliere, al Teatro Olimpico di Milano. È un momento di grande fermento!
Dodi Battaglia: Stiamo vivendo un momento magico per una serie di coincidenze. Ci siamo ritrovati e coesi, perché da un po’ di anni i Pooh esistevano nel cuore di tutti, ma ciascuno di noi faceva la propria vita. In occasione di questo avvenimento dedicato a Valerio Negrini, autore delle nostre migliori canzoni, abbiamo pensato che sarebbe stato bello fare questa serata insieme. Anche accettare l’invito di Amadeus, che ci voleva a Sanremo da tanti anni, è stato per questo. È anche nata l’idea di fare San Siro il 6 di luglio. Qualcuno ci ha chiesto : “perché?” Perché le cose belle fanno del bene: ieri è stato travolgente sotto il profilo emozionale e abbiamo intenzione di fare un concerto come non abbiamo mai fatto nella nostra lunga carriera. Questa volta prima di tirarci giù dal palco ce ne vorrà.
Fare la scaletta non sarà semplice…
Dodi Battaglia: Faremo dei momenti speciali, per dare dei momenti diversi agli spettatori. È un ritorno al contatto fisico, dato che ieri eravamo in televisione, un mezzo freddo.
Roby Facchinetti: noi sentiamo la responsabilità molto forte di portare avanti i pezzi di Stefano D’Orazio e Valerio Negrini. Quello di San Siro non sarà un concerto solito con la nostra lunghezza media che si aggirava sulle due ore e mezza. Ma sarà più lungo: vogliamo portare tante cose che loro hanno fatto e che sono state un po’ dimenticate, ma che il nostro pubblico ha tirato fuori. Sono tanti i brani che meritano di essere eseguiti per onorare questi due grandi autori.
State anche seguendo tanti progetti singolarmente: sono tanti e bellissimi. Partiamo dal musical “Casanova Opera Pop” di Red Canzian. Che cos’è la storia di Casanova?
Red Canzian: È una vicenda storica, ma riletta in maniera diversa e ispirata al romanzo di Matteo Strukul. Un Casanova diverso, che si innamora perdutamente di una nobile veneziana. E per questo salva Venezia dagli intrighi dell’Impero Austriaco. È un kolossal, molto importante. Continuiamo ad aggiungere date perché è tutto esaurito e sono molto contento.
Riccardo Fogli: Io vedo “Casanova” di Red a teatro, i concerti di Facchinetti e gli spettacoli alla chitarra di Dodi. Anche io vado dall’America alla Svizzera con la mia musica. Lavoro tutto l’anno, tutta la vita, in tutto il mondo.
Dodi Battaglia: Ho un atteggiamento un po’ serioso: essere un serio musicista è stato sempre un atteggiamento del mio modo di essere. In questo spettacolo che ho scritto con il mio amico e regista Fausto Brizzi abbiamo voluto creare un nuovo spettacolo in cui mi racconto tramite le mie venti chitarre. Ognuna di queste ha una storia da raccontare e presenta uno spaccato della mia vita. Racconto in maniera più scherzosa la mia storia attraverso la musica. Lo spettacolo diventa un immenso karaoke, nella sua prima è intervenuto anche Riccardo Fogli. Uno spettacolo divertente e bello, nel quale mi sono ritrovato un Dodi Battaglia un po’ più spensierato e a contatto con il pubblico. Le cose che fanno bene a me piacciono!
La voce di Roby è sempre in grandissima forma: come fai? L’estensione vocale non è cambiata di nulla...
Roby Facchinetti: non è facile, bisogna studiare e fare esercizi ogni giorno. Le corde vocali sono un miracolo di Dio, ma hanno bisogno di tanta cura. Abbiamo bisogno sempre di stimoli: senza stimoli l’artista muore. Sto facendo e continuerò in estate un tour con orchestra con grandi successi dei Pooh. I grandi brani, quando incontrano l’orchestra, diventano perfetti, come è successo ieri. Abbiamo ripreso il nostro Parsifal del 1973, un’opera che dura due ore, composta da Stefano D’Orazio, e non vediamo l’ora di portarlo a teatro.