Il 19 agosto, i Negramaro saliranno per la prima volta sul palco dell’Arena Matsuri di Expo 2025 Osaka per l’Italy Pop-Music Fest, il festival di musica italiana in Giappone. Oltre a loro, ci saranno anche Elisa e Achille Lauro: le loro performance sono previste mercoledì 20 agosto e giovedì 21.
Il 23 agosto, Giuliano Sangiorgi tornerà alla Notte della Taranta, dove 18 anni fa ha regalato un’esibizione unica ed emozionante con gli altri Negramaro. Proporrà dal vivo “Lu Carcaluru”, la ballad inedita sulla scomparsa degli ulivi colpiti dalla Xylella. Il titolo si riferisce al folletto della notte che, stando alla tradizione del Sud Italia, ha spaventato per secoli diverse generazioni.
Nel post su Instagram che vede sopra, il cantante ha spiegato un po’ come è nata “Lu Carcaluru”. “Ho chiuso gli occhi e ho seguito un flusso, tutto nuovo per me. Ho pensato in dialetto. Ho scritto in dialetto. Ho sperato in dialetto. Ho salvato quegli alberi, in dialetto. La lingua della mia infanzia, della nostra terra, poteva essere un’ancora di salvezza, una boccata di vero e proprio ossigeno. Ho trovato sollievo in questa nenia d’altri tempi, come se stessi cercando ancora l’ombra di quegli alberi giganti che tanto conforto hanno dato ai nostri giochi sudati d’estate e ora sono solo un ricordo sbiadito e un presente spoglio e annerito. Ho preso coraggio, ho aperto gli occhi e sono uscito allo scoperto, calciando per aria quelle lenzuola salvifiche e ho affrontato quel folletto e ho respirato a fondo, immergendo ancora una volta il cuore nella speranza. Se c’è qualcosa di concreto che può fare la musica, una semplice canzone, è proprio questo: riaccendere la speranza. Non ci riporterà certo indietro i nostri vecchi e cari alberi, ma ci potrà dare un sollievo e forse uno spunto di riflessione, magari in vista di una possibile soluzione. Non possiamo vivere senza di loro. Non c’è vita senza la loro vita”, ha scritto. Ha poi raccontato cosa farà nei prossimi giorni e infine cosa succedere agli ulivi in futuro. “In questi giorni, farò visita ai ciliegi del Giappone, laddove suoneremo con i Negramaro per la prima volta e racconterò loro di quanto un tempo siano stati forti e rigogliosi i nostri antenati dalle foglie d’oro e d’argento. Torneranno a splendere ancora, glielo prometterò. Faranno ancora ombra sulle nostre anime infuocate. E ci parleranno di vecchie storie fatte di vento, sogni e mare. Sentiremo sussurrare ancora, tra lo stormir delle loro fronde, “lu rusciu de lu mare” e il canto d’amore disperato di quella principessa e del suo povero, poverissimo amato. Intanto, io chiudo gli occhi, canto e ritorno bambino, al fresco dei miei ricordi più belli”, ha concluso.