(Marina Minetti) Come stai?
(Giovanni Truppi) “Bene bene, soprattutto dopo la prima di ieri sera. Mi sento ancora più leggero”.
(Marco Falivelli) Abbiamo apprezzato molto il tuo brano. È difficile per le persone che cantano come te arrivare al pubblico?
(GT) “Penso di sì. Alla radio non sento qualcosa che somigli alle mie canzoni. Non penso però che sia un problema. L’importante è fare bene”.
(MM) Dopo averlo chiesto a Giusy Ferreri, lo chiediamo anche a te: vuoi essere il titolare di una posta del cuore?
(GT) “Sicuramente le questioni sentimentali mi appassionano, ma non penso di essere un valido suggeritore”.
(MF) Ci parli un po’ della tua canzone, Tuo padre, mia madre, Lucia? Ce l’hai da tanto nel cassetto?
(GT) “Mi capita di avere delle idee, di avere solo il testo o il nucleo del testo. Nel caso di questo brano, mi è arrivato di getto meno di 2 anni fa, quando vivevo a Bologna. Mi è arrivato di getto il ritornello. Piano piano ho aggiunto il resto. A cavallo tra l’estate e l’autunno ho portato la bozza agli altri autori. Poi, la mia casa discografica mi ha chiesto se avevo un brano per Sanremo, così gliel’ho proposto. È un pezzo emozionante, sanremese”.
(MM) Domani (venerdì 4 febbraio) esce la raccolta Tutto l’universo…
(GT) “Sì, comprende il brano sanremese e altre canzoni che permetteranno a coloro che non mi conoscono di conoscermi. Potranno capire chi sono”.