Il musicista ha portato sul palco "Tomorrow", un brano che ha suonato con "tutta l'anima"
La seconda serata del Festival di Sanremo è stata testimone del ritorno di Giovanni Allevi. Il Maestro è tornato al pianoforte dopo aver dovuto affrontare un'insidiosa malattia che l'ha costretto lontano dalle scene.
Allevi è stato accolto da una standing ovation, a cui ha assistito commosso. "Non ho più suonato un piano davanti un pubblico da quasi due anni": ha esordito con queste parole, spiegando poi il duro percorso che ha dovuto affrontare, dai primi sintomi alle cure.
Nel corso del suo monologo, Giovanni Allevi ha parlato di speranza e di "inaspettati doni", come la "gratitudine nei confronti della bellezza del Creato, la riconoscenza per i medici, gli infermieri, di tutto il personale ospedaliero; la riconoscenza per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlare; la riconoscenza della mia famiglia, la forza, l'affetto e l'esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, come li chiamo": a tutti loro, Allevi, accompagnato dal pubblico, ha rivolto un lungo applauso.
Giovanni Allevi, prima di sedersi al pianoforte, si è tolto il berretto, scoprendo i suoi iconici ricci, diventati ormai grigi: "Com'è liberatorio essere se stessi!", ha esclamato. Ha poi svelato di avere alcuni tremori alle mani, retaggio della malattia: "Non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima", ha però promesso. E così è stato. Il Teatro Ariston si è riempito delle note di "Tomorrow", un brano intimo con cui Allevi ha voluto omaggiare il "domani", poiché, come ha detto, "ad attenderci, c'è sempre un giorno più bello".