Andrea Bocelli ha scritto in un lungo mesaggio che “in una ricorrenza così dolorosa e necessaria”, come è la Giornata della Memoria, “l’uomo si sporge sull’abisso del male, per non esserne nuovamente fagocitato”. Per il tenore, l’Olocausto “è il più tragico e folle abbaglio che l’essere umano possa concepire, usufruendo del più grande dei doni ricevuti, il libero arbitrio”.
Alessandra Amoroso ha ricordato: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
Per questa Giornata, Francesca Michielin ha scelto una frase di Liliana Segre, secondo cui la Memoria “è l'unico vaccino contro l'indifferenza”. A sua volta Piero Pelù ha postato un libro della senatrice a vita, scrivendo: “Auschwitz, Dachau, Birkenau, Bergen-Belsen e altri 300 campi di concentramento e deportazione solo nella Germania nazista, ma anche nell’Italia fascista come Fossoli a Carpi. 6 milioni di Ebrei morti, 600.000 Rom e poi oppositori politici e gay. Un orrore simile anche nell’URSS contro oppositori ed Ebrei. L’indifferenza è comoda, l’ipocrisia morte. Mai più odio, mai più razze superiori: siamo tutti uguali”.
Noemi ha citato la canzone Auschwitz di Francesco Guccini con il verso “E adesso sono nel vento”.
Per Bugo il Giorno della Memoria “dev'essere tutti i giorni”, mentre Chiara Galiazzo ha pubblicato la foto dell'ingresso del campo di concentramento di Auschwitz e il pensiero: “Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Per non dimenticare mai dove può portare l’ odio che diventa consuetudine nell’indifferenza”.