Tu sei un grande musicista ma anche uomo di spettacolo. Qual è il tuo giudizio sulla prima serata del Festival?
“Maria ha portato un po’ di normalità, perché dev’essere così lo spettacolo. A me è piaciuto tantissimo, Sanremo è una macchina straordinaria. Per noi è un grande lusso salire su quel palco, anche perché in questi giorni la macchina mediatica che si muove per promuovere la nostra musica ci porta un sacco di doni, un po’ come fanno i re magi”.
Ieri sera hai pensato: “Caspita domani tocca a me”?
“Certo. Stasera tocca a me. Non bisogna avere paura però; al Napoli c’è un detto: ‘Chi ha paura non va a letto con le belle donne’. L’emozione invece ci deve essere, bisogna salire sul palco con la giusta adrenalina e cercare di dare il meglio di sé”.
Tu sei molto emotivo. Immagino ci sarà un po’ di tensione…
“Sì, anche perché io stasera porto su quel palco la persona più importante della mia vita, mia madre. Ho scritto “La prima stella” pensando a lei, ma credo che ognuno abbia una stella lassù che brilla. È una canzone universale. Io ho perso mia mamma 32 anni fa, non ha visto niente di me, e non dico solo a libello artistico, non ha visto come è cambiato il mondo. È morta di tumore, oggi esistono delle cure, si può guarire. Non è un brano patetico, l’ho scritto sfogliando un album di fotografie”.
Tu ti esibirai per quinto questa sera…
“Il numero cinque continua a tornare. Per me è la quinta volta in gara a Sanremo, compio 50 anni, festeggio 25 anni di carriera. E poi c’è Maria De Filippi che è un volto di Canale 5”.
Il 5 cosa significa a Napoli?
Venticinque anni di successi andavano festeggiati. Dopo la partecipazione esce il tuo nuovo album. Festeggi così il tuo compleanno…
“La torta quest’anno sarà il mio disco, venerdì 24 febbraio, nel giorno del mio compleanno uscirà “24 febbraio 1967”. Sono tutti inediti, ho inserito anche la cover de “L’immensità” di Don Backy, se riuscirò a cantarla. La canzone è una bella sfida, l’abbiamo fatta in cinque quarti, è stato complicatissimo”.
Miccio: Ci sono artisti con personalità che vanno supportate da look, il carisma di Gigi invece è tale per cui il look non è particolarmente importante. Tu hai una coperta di Linus che ti porti dietro da anni, che è il tuo giubbottino di pelle: l’hai lasciato a casa?
“Sì, la canzone mi ispira il look. Quest’anno ho tutti abiti sartoriali realizzati a Napoli. Stasera indosserò un abito blu scuro con camicia tono su tono”.
Ti fai sempre il segno croce prima di salire sul palco?
“Sì, sempre, sono molto credente, è la mia forza. Lo faccio tutti i giorni, la mattina appena sveglio e sera prima di andare a letto. Tra l’altro, io pagherei per far andare in onda sempre le prove, uno si diverte, è più disteso”.