L'INTERVISTA02 dic 2025

Gigi D'Alessio, "Nuje": l'album che parla di amore, vita vera e tutti noi

L'artista è entrato nel dettaglio raccontando il modo in cui è solito comporre la sua musica, che l'anno prossimo porterà nuovamente in tour 

Gigi D’Alessio, fresco del nuovo album “Nuje”, è stato accolto all’Italiana Assicurazioni Music Place da un pubblico entusiasta; “Io esisto solo grazie a loro”, ha subito messo in chiaro l’artista, prima di sedersi al piano e cantare “Non dirgli mai”. Ha poi parlato ai microfoni di Mauro Marino e Francesca Leto.
Il tuo nuovo album si compone di 13 canzoni
Sono spaccati di vita. Questo album parla di valori, cose che ti fanno stare bene e altre che ti fanno stare male. Ci sono canzoni che parlano che in amore si soffre sempre, nel bene o nel male si soffre. Insomma, parlo di vita vera.
Come hai selezionato queste 13 storie?
Di solito quando scrivo una canzone non dico mai “devo fare un album”: è come fare un biglietto aereo senza sapere la destinazione. Vedo se arriva l’ispirazione in italiano o in lingua napoletana. Una volta Mogol mi fece un bel complimento, dicendomi: “Gigi nelle tue musiche ci sono già le parole, devi solo saper scegliere quelle giuste”. In base alla melodia escono fuori le parole. È il mio modo di comporre. Poi è solo la scadenza che mette fine alle canzoni, il disco che deve uscire il tale giorno. Non faccio 40 canzoni scegliendone poi 13: ne avrò fatte una quindicina.
Perché si chiama così?
“Nuje” significa noi, tutti noi. Anche se siamo sul palco siamo uguali.
L’album contiene anche "Diamanti e oro" con Khaled e Jovanotti. Con Khaled la collaborazione è nata grazie a...
Grazie a voi! Eravamo a Malta. Lui non mi conosceva e dopo l’esibizione mi chiese una foto. Poi di sera dopo un bicchiere di vino ho scritto a Lorenzo chiedendogli una strofa, senza troppe speranze. Di mattina ho trovato tutto il testo e lui che cantava. Mi ha dato carica, entusiasmo. È stato un onore collaborare con loro.
È una canzone ricca di lingue: italiano, napoletano, arabo, spagnolo
E a un certo punto dice “Abbiamo la ricchezza, manca chi la rende buona”. Si spendono miliardi di dollari ed euro per fare bombe: noi ce l’abbiamo la ricchezza, ma la stiamo spendendo male. Questo è il vero peccato. Noi che siamo amplificatori e arriviamo a tante persone abbiamo l’obbligo di parlare di questi argomenti.
Cosa dice Khaled in arabo?
Dice viva Radio Italia solomusicaitaliana!
Nell’album hai scelto di cantare anche in napoletano: come mai ancora questa scelta?
Ci sono canzoni in lingua italiana e in napoletano. Oggi la lingua napoletana è una lingua ben accetta. Io ho subito tanti preconcetti: c’era pregiudizio, razzismo culturale, mentre ora è ben accetta anche a Sanremo. Quando andai io mi dissero di cancellare una frase, oggi grazie alle nuove generazioni, anche a Geolier, la situazione è diversa. Diciamo che è un Sanremo camuffato da festival di Napoli!
La canzone “Mezze verità” parla sempre di amore...
Sì, di separazione, un amore che finisce, di dolore per tutti, per papà, mamma e figli. Nei commenti al programma che sto facendo con Vanessa Incontrada, ho letto tanti che dicevano che questa canzone parla di vita vera.
In “Nuje” c’è anche una canzone dedicata a Filumena Marturano, “Filumè”: come mai?
È nata da una scelta di Vincenzo Mollica, che mi chiamò e mi disse: “Devi farmi un regalo: quando scriverai un album, devi fare un pezzo su Eduardo De Filippo”. Scrivendo questo disco ci ho ripensato e ho detto “Perché non scrivere un pezzo nato dalla penna di Eduardo?"; così ho fatto un omaggio a Filumena Marturano. L’ho mandata a Sophia Loren e si è messa a piangere, l’ho mandata ad altri ed è piaciuta. Questa canzone ha uno scopo sociale: Filumena rappresentava la donna che faceva quel lavoro per sostenere i figli. La canzone ha un messaggio sociale: non seguiamo il materialismo, lascia perdere chi ti riempie di ricchezze, ma segui chi sotto la luna ti fa sognare.
Parliamo degli appuntamenti col pubblico
Sono in vendita i biglietti per il Forum di Milano, il primo aprile. Il 17 marzo debuttiamo a Roma. Ci saranno anche 10 date a Caserta, farò residenza lì. È un’emozione grandissima, è un grande onore cantare 10 volte davanti alla Reggia.
Anche quest’anno è stato ricco
Ho fatto 2 concerti a Palermo per il Sicily for Life, per costruire un ambulatorio pediatrico per malattie rare, poi ho fatto 2 concerti al Maradona con oltre 100.000 spettatori, 7 Piazze del Plebiscito...
Prima ho chiesto a Gigi “Ci si abitua mai al pubblico che ti accoglie conoscendo tutte le tue canzoni?” e lui ha detto che si emoziona ogni volta
E non dite che venite a vedere il concerto, voi lo venite a fare! Sono la parte più importante dello spettacolo.
Prima parlavi della fatica a far accettare le canzoni in napoletano, ma ora le cantano tutte
La lingua napoletana è riconosciuta in tutto il mondo. Il suono è bello. Pensa una canzone cantata in cecoslovacco… È una lingua dura. Noi invece abbiamo la lingua latina, che è più morbida.
Hai anche collaborato con Ornella Vanoni
Ho avuto l’onore di partecipare al suo ultimo concerto: posso dire di aver avuto l’onore di cantare con una delle artiste più belle. Ciao Ornella, ci manchi!
Qual è lezione di vita più importante che hai insegnato ai tuoi figli?
Cerco di insegnare ogni giorno qualcosa, cerco di trasferire, perché io stesso imparo qualcosa ogni giorno. Cerco di insegnare di avere sempre la casa aperta sempre per tutti, di dividere sempre ciò che hai in tasca e di fare del bene. A volte donando un sorriso puoi far felice una persona. Condividi con tutto ciò che ti circonda.

Intervista a Gigi D'Alessio (02/12/25)