“La differenza” è stato inciso in uno studio di Nashville, suonando in presa diretta con un gruppo di musicisti americani eccezionali. Gianna ha spiegato com’è nata quest’idea e cosa ha fatto la differenza in sala di registrazione: “E’ difficile trovare un modo di suonare insieme in quest’epoca di computer. Bisogna trovare dei musicisti molto bravi che già suonano insieme. Finite le canzoni, sono andata a Nashville su consiglio del mio amico Dave Stewart degli Eurythmics, che fanno questo genere live. Ovviamente, con le mie canzoni, io ho fatto la differenza. I musicisti suonano insieme, ma senza la nostra storia italiana di musica non avremo fatto la differenza. E’ uno scambio di cose importanti, noi abbiamo la melodia, che ha una forza pazzesca, e, per mettere la melodia nel groove rock, bisogna avere gente molto brava a suonare”.
Anche se Gianna Nannini ha calcato palchi importantissimi in tutto il mondo, il primo live allo stadio di Firenze sarà da brividi per diversi motivi: “Io lo sento sempre il brivido, soprattutto quando faccio le canzoni. Il brivido è il tocco che fa la differenza. Se sento il brivido, significa che la canzone arriva e la posso comunicare anche agli altri. Lo stadio Artemio Franchi fa venire i brividi perché siamo in Toscana e a Firenze c’è la mia vita e la mia storia. Ci scappavo di casa a Firenze! Ho tante energie lì che si sviluppano nei miei ricordi, ma soprattutto nell’attualità e nel futuro. Firenze è una città rock, piena di club dove si fa musica dal vivo. Per me è una seconda Nashville, per questo l’ho scelta”.
L’appuntamento di Firenze è fissato per il 30 maggio 2020 (i biglietti sono già disponibili) e si terrà nell’ambito di un tour europeo che porterà Gianna a tenere 17 concerti in sette Paesi. Fan di lingue diverse, ma tutti amanti del rock: “Il pubblico nel mondo del rock vive attraverso quello che sente. Magari in Italia conoscono le parole a memoria, ma chi non sa le parole a memoria magari si muove un po’ di più e usa meno il telefonino”. Che invece, in Italia, durante i live, si usa parecchio: “Dipende dal tipo di concerto che fai e se ti coinvolge molto. Io, se mi piace un concerto, devo vederlo e sentirlo, non guardarlo attraverso il telefonino”.