Con “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, Gazzé catapulterà il Teatro Ariston in Puglia, precisamente a Vieste, nel Gargano. “È la storia di un marinaio che è molto innamorato della sua donna e ogni volta che va a pesca viene tentato dalle sirene; lui però è talmente innamorato che resiste. Un giorno queste sirene si vendicano: decidono di rapire Cristalda e portarla in fondo al mare, quindi annegarla, lui non riesce a salvarla e rimane pietrificato dal dolore”, racconta. “Oltre questa storia triste c'è il risvolto più bello, quello poetico che descrive un amore che va oltre il tempo e oltre la morte perché ogni 100 anni anni le sirene concedono a Cristalda la possibilità di salire dall'acqua e Pizzomunno si trasforma da roccia a umano, così possono trascorrere una notte d'amore insieme”.
Max Gazzé è alla quinta partecipazione al Festival. Cosa si aspetta? “Non ho aspettative, mi fa piacere presentare questo brano e questo progetto così particolare che è un disco con l'orchestra sinfonica che contiene due parti: una parte inedita legata a percorsi storici ed esoterici, l'altra racchiude mie canzoni riarrangiate per orchestra sinfonica. È un album molto corposo”, anticipa.
Tra i Big in gara a Sanremo ci sono anche Luca Barbarossa e Roy Paci, con i quali Max ha duettato in passato. Si sono sentiti per un in bocca al lupo? “Ma certo, io glielo faccio anche adesso. Quando si va a Sanremo è come incontrarsi tutti in un villaggio turistico, si va lì, si sta insieme. A Luca ho detto: 'Porta le racchette che giochiamo a tennis'”.
L'artista svela cosa non mancherà nella sua valigia per la Riviera: “Le mutande”, risponde. Poi aggiunge: “La cosa che non manca sicuramente è la gioia di andarci, di vivere serenamente il meccanismo sanremese, che già conosco ma devo dire che quando sei alla fine di quella settimana è molto faticoso. È un'esperienza bellissima per un musicista, per un artista, per un cantante partecipare a una rassegna così importante e così istituzionale; è una cosa unica, che avviene solo in Italia e dobbiamo andarne fieri”.