Vedo due premi qui davanti a noi. C’è un modo per definirti in dialetto carrarino? “Dicono: ‘E’ un abbuffon’, cioè ‘si è abbuffato’, ha preso tutto”.
Voglio essere trasparente: sono molto contenta che tu abbia vinto ma sono anche dispiaciuta che Ermal Meta non abbia avuto nessun riconoscimento… “Ermal è davvero un artista di grandissimo livello, sia come autore sia come interprete. Ha un gran seguito”.
Forse proprio per questo aveva anche meno bisogno di un premio… “Forse sì. Per me è stata una grande soddisfazione, è un po’ una legittimazione immediata. Ora forse un po’ di persone si accorgeranno che esisto, artisticamente parlando”.
Dal rischio di non raggiungere la finale per un errore tecnico sei arrivato alla vittoria. Questo per dire quanto la vita a volte prenda in giro… “La vita è scherzosa. Io credo che gli artefici del nostro destino siamo noi e questo ho cercato di dirlo anche in ‘Amen’. Se però esiste un destino, in questi giorni mi ha fatto vivere le emozioni come se fossi sulle montagne russe”.
Qual è la domanda più inutile che ti hanno fatto e quella a cui hai risposto più volentieri? “Forse quella più inutile è stata: ‘Come ti senti?’, perché questa è ovviamente una situazione emozionante. Mi hanno poi fatto tante domande interessanti, ad esempio mi hanno chiesto spiegazioni sul significato e l’accostamento di ‘Avanti popolo’ e ‘Amen’. Sembrano in contrasto tra di loro se vengono concepite come un termine ideologico-politico l'uno e come un vocabolo religioso l’altro. Sono stati messi lì per suscitare anche questo tipo di curiosità ma l’idea era quella di prendere queste parole come forme di espressione della cultura italiana”.
Chi sono gli artisti che canteranno le tue canzoni nei prossimi dischi? “Io non vedo l’ora di dirlo perché mi fa onore ma non posso”.