News13 feb 2020

Francesco Gabbani dopo Sanremo: “Sono contento per Diodato, ecco perché”

La traccia Il sudore ci appiccica: “Nuovo singolo? Potrebbe...”

Francesco Gabbani presenta in anteprima a Radio Italia solomusicaitaliana il suo nuovo album Viceversa, disponibile da mezzanotte: “Qua mi sento proprio a casa”, commenta l'artista in diretta.
L'esperienza al Festival di Sanremo, dove si è classificato secondo con Viceversa, la spiegazione del costume da astronauta usato per la cover de L'italiano, le similitudini e le differenze con Magellano e la sua prima volta all'Arena di Verona: Gabbani si racconta con Mauro Marino e Manola Moslehi.
Intanto su Radio Italia viene trasmessa in anteprima Il sudore ci appiccica, una delle tracce del nuovo album. Domani, in concomitanza con l'uscita di Viceversa, Francesco inizierà un instore tour.
Il tuo brano Viceversa sta avendo grandissimo successo. Visto che sei arrivato a un passo dal primo posto, di' la verità, un po' ti eri fatto la bocca…Ho dichiarato che mi sarei approcciato al Festival non con un un senso di competizione spiccato, anche perché mi sono tolto già la soddisfazione di vincere tra le Nuove Proposte e tra i Big. Per me era un test, ho portato una canzone diversa da Occidentali's karma ed ero curioso di vedere la reazione, che è stata bellissima, sono molto soddisfatto. Se mi sono fatto la bocca? È ovvio che un minimo ci sta ma non desideravo a tutti i costi la vittoria. Prima di tutto sono contento che abbia vinto Diodato, perché è un artista vero che ha fatto la gavetta come me, è un cantautore che fa questo lavoro con una grande sensibilità. Con il senno di poi penso che sia stato meglio così, perché il pubblico potrebbe dire 'Ma sto Gabbani ogni volta che va a Sanremo vince?!'. Sono quasi più contento che sia andata così. Poi nell'ambito del Festival, per il televoto e la demoscopica sono io il primo classificato”.
Hai portato anche una cover credibilissima con L'Italiano…Cretinibilissimo. Ho scelto quel brano perché sapevo sarebbe stato nelle mie corde. L'aveva scritto Toto Cutugno per Adriano Celentano, che non lo prese. Io ho un po' di affinità con Celentano, sia perché ho scritto per lui Il bambino col fucile, sia perché ci sono somiglianze nel modo di cantare. Ho messo in scena sta roba dell'astronauta, in parte è stata capita in parte no, ma va bene così. Mi sono trattenuto sull'inedito, non ho fatto cose esuberanti e quindi ho rimediato con la cover. Aveva per me un significato, non era solo una carnevalata, volevo rappresentare l'italianità ben descritta nella canzone, ma non l'italianità nel mondo, ma nel cosmo. Noi siamo italiani nei confronti dell'universo”.
Abbiamo visto il video di Viceversa. Invece del playback tu fai espressioni facciali tutte da vedere. Di chi è stata l'idea? L'idea partita dal regista Fabio Capalbo che mi ha proposto una sfida. Fare un video di questo tipo, è semplice dal punto di vista tecnico, ma è una sfida provare a comunicare tutta l'espressività possibile; in genere infatti è una conseguenza del fatto che stai pronunciando delle parole, che stai cantando. Fabio ha una grandissima sensibilità ed è riuscito a cogliere la dinamica espressiva, c'è della poesia. Io, quando lo guardo, continuo ad emozionarmi”.
Abbiamo una sorpresa per te… (parte in onda un pezzo di Viceversa cantato in inglese maccheronico).Che sorpresa. È un esempio di come nascono le canzoni. È un provino registrato a casa, io dico cose senza senso in inglese maccheronico. Non so se gli inglesi quando scrivono in italiano fanno lo stesso. Mancavano ancora gli archi, a cui ha lavorato il fratello di Ed Sheeran”.
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L'album Viceversa esce in due versioni, con la copertina gialla e con la copertina blu. Ha la mutandina, copertina trasparente che si apre per scoprirlo. È bello perché puoi sfogliare come un libro, a fisarmonica. Ogni pagina ha una lettera, va a formare la parola Viceversa. Nella deluxe version blu c'è una sorpresa d'ascolto, quindi ascoltate il disco fino alla fine”.
Viceversa esce a 3 anni da Magellano. Similitudini e differenze?È sempre un disco fatto da Francesco Gabbani, un po' evoluto e cresciuto, ma non cambiato. Il concept di Magellano era il viaggio, l'avere il coraggio di andare oltre per capirsi meglio. Viceversa parla di più del Magellano che è tornato a casa e che capisce che per trovare la propria realtà bisogna guardarsi dentro. C'è uno slancio più di introspezione, anche se ci sono dei brani più uptempo con caratteristiche gabbaniane. Parla del rapporto tra individuo e la collettività”.
Hai scoperto chi sei tu e come ti vedono gli altri?Ho capito che è tutto relativo. La prima traccia Einstein, un po' visionaria, dice 'Se vuoi analizzare chi sei e come ti vedono gli altri, intanto parti dal presupposto che tutto è relativo'”.
Quanto conta il giudizio degli altri? Sicuramente conta perché ti determina, devi essere la persona tale, con determinate caratteristiche, valori di un certo tipo... È ovvio che la percezione sociale conta. È difficile trovare un giusto equilibrio tra le personalità intima e la personalità sociale”.

Francesco Gabbani dopo Sanremo: “Sono contento per Diodato, ecco perché”

Abbiamo sentito in anteprima Il sudore ci appiccica, che tu hai accompagnato con un balletto.Vedremo se faremo il videoclip di questa canzone, mi piacerebbe metterci dentro un balletto, ma non questo perché ormai è spoilerato. È l'esempio di una canzone uptempo all'interno di Viceversa, è un po' più simile a Occidentali's karma, Amen e Pachidermi e Pappagalli. Poi ha tutta una serie di significati, a partire dal titolo. Il sudore ci appiccica, ovvero ci unisce, o in un modo positivo, ad esempio quando facciamo l'amore o balliamo, o anche come fatica, come bisogno e necessità, anche in queste situazioni ci unisce”.
Sarà un singolo estivo? Potrebbe, diciamo che si candida. In questo disco ci sono 9 tracce. Non sono le uniche che ho scritto, ho scelto di metterci dentro le più compiute. La verità è che sono tutte belle e tutte potenzialmente dei singoli plausibili”.
Ci sarà una cosa importante a ottobre...L'8 ottobre suonerò all'Arena di Verona, una tappa importante nel percorso di un'artista. Ho avuto modo di esibirmi con colleghi, in situazioni collettive, ma è la prima volta che faccio lì un concerto tutto mio”.