Artista Day26 ott 2021

Francesca Michielin: la nuova fase creativa e il sogno nel cassetto

A Radio Italia solomusicaitaliana e Corriere della Sera è il Francesca Michielin Day. “Fedez? Ci compensiamo. Samuel? Folgorata da Cinema”: ecco l'intervista, mentre si avvicinano i 10 anni di carriera

A Radio Italia solomusicaitaliana e Corriere della Sera è il Francesca Michielin Day. La nascita del brano “Nei tuoi occhi”, nella colonna sonora del film “Marilyn ha gli occhi neri” con Stefano Accorsi e Miriam Leone, il duetto con Samuel in “Cinema”, l'esperienza sanremese con Fedez: ecco l'intervista di Mauro Marino e Manola Moslehi insieme ad Andrea Laffranchi del Corriere in onda su Radio Italia, Radio Italia Tv e radioitalia.it. Francesca Michielin parla anche dell'importanza di fare un tour, di nuovi progetti e dei quasi 10 anni di carriera.
Partiamo dal tuo nuovo singolo. Ce ne parli? Si chiama “Nei tuoi occhi” ed è una canzone a cui sono molto legata perché mi ha fatto di nuovo mettere le mani in pasta, in studio. Arrivavo da un progetto tutto di collaborazioni e questo brano è nato da un incontro bellissimo con il regista del film “Marlyn ha gli occhi neri”, Simone Godano, che mi ha raccontato proprio questo film. Leggendo le emozioni nei suoi occhi ho cercato di metterle in musica con la collaborazione di Andrea Farri che ha scritto tutta la colonna sonora. È un flash perché è nata proprio come un flusso questa canzone e sono molto contenta.
Che cosa cambia nella stesura di una canzone destinata al cinema? Cambiano tantissime cose. Poi magari sappiamo benissimo che le canzoni utilizzate per un film le puoi sentire dopo in qualsiasi altra situazione. In questo caso specifico c'è stato un doppio lavoro e un doppio approccio perché la canzone è sviluppata su una variazione del tema della colonna sonora, quindi doveva sposarsi bene non solo con il racconto sonoro ma anche con quello dei protagonisti. Io mi sono messa nei panni del protagonista maschile, Diego, pur cercando di dare la mia visione della cosa. È uno sforzo in più rispetto a una canzone “normale”.
Stefano Accorsi interpreta un personaggio fragile. Sei dovuta entrare in sintonia con quella fragilità… Il bello di questo pezzo è che cerca di dare dignità al sentimento che queste due persone provano, anche se sono due persone in qualche modo rifiutate dalla società per le loro fragilità. Alla fine rappresentano in qualche modo le fragilità che abbiamo tutti quindi nella canzone ho cercato di mettermi nei panni del personaggio di Accorsi ma anche, a mia volta, nei miei perché la fragilità è un tipo di sentimento che forse abbiamo provato tutti.
Penso sia strano e bellissimo dare un tocco di sensibilità femminile a un personaggio maschile… In questo caso, dovevo poi interagire, nella mia testa, con il personaggio interpretato da Miriam Leone, che è una bugiarda patologica. Se ci pensi, ognuno di noi ha avuto a che fare con qualcuno che non si capisce cosa sta pensando, che cerchi di capire se sta mentendo guardandolo negli occhi. Alla fine era piuttosto universale la vicenda.
A proposito di cinema, tu hai duettato in “Cinema” con Samuel. Come è nata questa collaborazione? È nata un po' per caso e tutto è stato abbastanza veloce. Lui mi ha proprio chiamato e mi ha detto “Guarda, c'è questo pezzo che vorrei fare con te, che secondo me potrebbe venire bene insieme”. Io l'ho sentita e sono rimasta proprio folgorata, l'ho ascoltata una volta e mi ha preso proprio bene. È una canzone, ok, che immaginata nel contesto estivo dici “Figata”, però ha una particolarità. Poi comunque c'è questa linea di basso molto coinvolgente, che da bassista ho apprezzato ancora di più. Sono salita a bordo, sono andata in studio e l'ho cantata, tra l'altro in una tonalità che non è la mia perché tocca l'iperuranio nelle estensioni. Però è stata divertente e mi sono dovuta anche mettere in gioco.
Hai detto bassista ma tu suoni molti strumenti... Io suono un po' di strumenti. Ho studiato pianoforte, basso elettrico, un po' di percussioni. Ho fatto un tour in cui suonavo un sacco di strumenti, ho portato con me il Glockenspiel, nell'ultimo tour avevo l'armonium indiano. Mi piace studiare strumenti musicali. In realtà suono anche la chitarra, ma male, l'obiettivo per il prossimo tour sarà studiarla meglio.
Hai 26 anni. Sono 10 anni di carriera… Sì, ufficialmente a gennaio con la vittoria di X Factor. Proprio in questo periodo iniziavo X Factor, me lo ricordo come un periodo bello, sono sempre stata molto curiosa e lì ho avuto la possibilità di lavorare con un sacco di professionisti della musica, della tv e dello spettacolo. Me lo ricordo come una sorta di campeggio molto divertente, bello, istruttivo, ma anche molto difficile perché al tempo ero in terza superiore e avevo un po' di ansia.
A proposito di tour, c'è stato questa estate “Fuori dagli Spazi Live”, che ha toccato luoghi incredibili. Come è stato l'approccio con il pubblico dopo il periodo che abbiamo vissuto? Particolare, tra l'altro mi ha fatto pensare al live che avevo fatto qui, dove era stato strano non avere il pubblico. Essere in tour in spazi in cui il pubblico c'è, ma magari non lo vedi talmente è lontano e sparpagliato, da un lato è un po' alienante ma dall'altra parte senti che le persone sono lì e hanno un'attenzione diversa. Suonare è stato un messaggio, per me era quasi una missione fare il tour per dire “La musica non si ferma”.
Queste estate hai avuto anche modo di pensare a nuove canzone, nuovi progetti? Quando sei in tour inizi a pensare come vorresti il tour successivo. Inizia una nuova fase creativa. Vedere le persone è ispirante. Ho sempre scritto, anche durante il lockdown. Sono in quella fase creativa in cui inizio a mettere nero su bianco alcune cose, ma è ancora tutto in una fase embrionale.
Tu hai fatto una scelta controcorrente, perché hai scelto di pubblicar l'album Feat in lockdown... Feat è sempre stato un progetto a capitoli. Erano iniziati dei capitoli prima del lockdown, prima di Cheyenne. Abbiamo fatto uscire singoli ogni settimana, legati a dei live, che abbiamo continuato a fare in dad. Essendo pensato a capitoli era strano fermarsi, dato che comunque il mio pubblico aspettava da tempo quel progetto. L'ho fatto perché ho pensato fosse giusto farlo. È un tipo di progetto che andava tanto raccontato live ed è mancata un po' quella dimensione. Comunque ho avuto modo di fare le tournée estive, sono state importanti perché per la prima volta ho avuto idea di che cosa avessero lasciaro queste canzoni al mio pubblico.
Proseguiranno questi progetti feat? No, li abbiamo conclusi ufficialmente con il tour Fuori dagli Spazi e adesso vedremo cosa ci riserverà il futuro...
Raccontaci un po' di Sanremo insieme a Fedez, con “Chiamami per nome”... È stato un Sanremo strano perché non c'erano tutte le cose sanremesi che ovviamente si fanno, come andare in giro, vedere gente... Sia io sia Federico l'abbiamo vissuto come un qualcosa in più, era come dire “Siamo qui, ascoltateci”. Non solo noi, la musica in generale, anche per far riflettere sui lavoratori dello spettacolo che sono stati fermi per tantissimo tempo. Uno pensa all'artista e basta ma c'è dietro tutta una macchina che si muove che con Sanremo almeno si è un po' mossa.
Ho avuto la percezione che Federico fosse il più emozionato e tu tenessi un po' le redini pur con la tua emozione. Ci conosciamo da molto. Io magari sono iper agitata ma di gesso, ci compensiamo. Lui mi ha aiutato a vivere le cose lasciando un po' più correre e io l'ho supportato sul palco. Questo è il bello di fare Sanremo in coppia.
Andrea Laffranchi: Hai una sceneggiatura nel cassetto? Ti piacerebbe? Normalmente mi chiedono se farei mai l'attrice. Non posso dire “No non la farei”, perché comunque è una cosa che è bello provare, però forse la sceneggiatura è l'aspetto che mi piace di più. Mi piacerebbe, lo ammetto, ma non ho niente nel cassetto.
Altre pagine scritte? Sto scrivendo la seconda stagione di Maschiacci, per cui bisogna leggere un sacco di articoli e studiare. È una stagione un po' più trasversale, nella prima stagione ho intervistato soprattutto donne, nella seconda stagione ci saranno uomini, persone binarie, atleti, voglio andare un po' più in profondità.
Ti vedremo anche in tv… Condurrò un programma sull'ambiente. Saranno puntate che toccano vari temi, ad esempio quali sono i gesti quotidiani e pratici per essere più sostenibili, anche a livello di makeup per esempio.