Per Fiorello questo è il Festival dell’amicizia. “A proposito di amicizia, ho letto che nella vita conosciamo 80mila persone ma ci fidiamo solo di 5. È una str…. Perché io mi fidavo dei Pooh ma si sono sciolti”, dice Rosario Fiorello.
Poi un pensiero sui 60 anni. “Io ho quasi 60 anni ed è un’età bellissima. A 18 anni pensavo che uno di 60 anni fosse già morto. E invece no. Quando andiamo dai medici i problemi maggiori sono di articolazioni, ci avviciniamo al robocoppismo. Ma loro mi dicono ‘Per l’età che hai, va bene così’”, dice l’artista.
Fiorello espone poi un altro problema: “Mi sta colpendo sta cosa dell’anzianità. Io ogni 5 minuti devo andare in bagno, sembro un golden retriever”. Da qui nasce un siparietto divertente.
Amadeus presenta quindi sul palco un cantante, produttore di grandi artisti tra cui Bocelli, Celine Dion, con nomination agli Oscar, ai Grammy, ambasciatore per la canzone italiana nel mondo: Tony Renis.
Tony Renis però si rivolge così a Fiorello: “Non sono molto contento di te. Speravo mi proteggessi, ieri sera, era il 70esimo compleanno del Festival. Per la serata delle cover, che tra l’altro ho creato io 16 anni fa, hanno cantato di tutto. Rosario, ti sei dimenticato di far cantare ‘Quando quando quando’, la canzone più usata nei film americani. Dobbiamo rimediare”.
Ecco quindi che Tony Renis si mette a dirigere l’Orchestra, mentre Fiorello canta Quando quando quando. Il brano fu presentato a Sanremo nel 1962: la canzone non vinse, ma rimane prima in classifica per dieci settimane. Inoltre, viene reincisa in varie versioni in tutto il mondo”.