L'artista ha rivelato il suo nuovo album è in lavorazione e ha ipotizzato una data di uscita...
Fiorella Mannoia, dopo l’esperienza sanremese, ha in programma un calendario ricco di concerti: questa estate la vedremo in giro con “Fiorella Sinfonica”, la serie di live dove comparirà accompagnata da un’orchestra. La serie di concerti si aprirà con il concerto evento del 3 giugno alle Terme di Caracalla. Di questo e di tanto altro, l’artista ha parlato in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana all’isybank Music Place, insieme ai nostri Manola Moslehi e Mauro Marino.
“Mariposa” ha un testo importante
Questo è un manifesto femminile, c’è descritta la donna, da quando eravamo in cima al rogo, fino ad arrivare a oggi. Senza vittimismo, siamo questo e tanto altro.
Con questo brano hai vinto il Premio Sergio Bardotti: ci speravi?
Onestamente ci speravo. Non ho mai pensato al podio, sono andata lì all’insegna del divertimento. Questa volta mi volevo divertire! Su quel palco ho fatto di tutto e di più ed era il momento in cui volevo godermelo con gioia. Ci siamo veramente tanto divertiti, eravamo un bel gruppo.
Tra l’altro hai un movimento di bacino che ti invidio!
A me ballare è sempre piaciuto!
Nelle tue canzoni hai sempre dato molto peso alle parole
Non posso cantare canzoni che non abbiamo un testo con cui possa esprimermi, perché sono un’interprete: devo sentire le parole come mie altrimenti non riesco a esprimermi. Non ho un’estensione vocale che mi permette di giocare con la voce, quindi devo avere le parole per emozionare e solo se emozionano me, emozionano anche gli altri. Poi riuscire a far sentire di altri questa canzone, con un testo così importante, è una doppia vittoria. Le donne ci si ritrovano perché è un nostro manifesto, l’orgoglio di appartenere all’altra metà del cielo, ma la cantano anche molti uomini, fanno balletti su TikTok, li vedo, e a maggior ragione ne sono fiera.
Arrivare su TikTok con un testo di un certo peso è significativo
Sono molto stupita di vedere adolescenti e giovani cantarla. Se una canzone è cantata da una donna o un uomo adulti, ci si aspetta un bacino di utenza simile, ma se passa la barriera e arriva alle generazioni più giovani è un grande soddisfazione.
Parliamo di “Che sia benedetta”...
Amara, che è l’autrice del testo, un’autrice straordinaria con cui ho collaborato tanto e continuerò a collaborare, quando me l’ha proposta mi è venuto uno scrupolo: ho pensato “chissà quanta gente sta male e dice ‘sarà benedetta per te, con me la vita non è stata generosa’”. Però la cosa che mi ha commosso è che a questa canzone sono legate persone che soffrono, persone sotto chemio, sulla carrozzina, con problemi veramente seri… E la cantano, mi ringraziano per forza che questa canzone gli ha dato.
Mariposa in spagnolo significa farfalla, ma è un termine usato anche in certe zone della Sardegna
Sì ed è la cifra delle dominazioni che ci sono state nei secoli che fanno parte dell’identità italiana Noi siamo miscuglio di spagnoli, francesi, albanesi, austriaci, siamo la prova di tutto ciò che è passato. “Mariposa” in questo caso è nata come omaggio alle sorelle Mirabal, uccise nella Repubblica Dominicana dal generale Trujillo, perché oppositrice del regime; volevano far passare l’assassinio come incidente, ma la popolazione non ci ha creduto, tanto che ha costretto il dittatore a dimettersi. Le sorelle Mirabal sono state ammazzate il 25 novembre 1960 e forse non tutti sanno che noi festeggiamo la Giornata contro violenza sulle donne proprio il 25 novembre per ricordare le sorelle Maribal, che erano chiamate “mariposas” perché bellissime.
Come procedono i lavori al nuovo album?
Ci stiamo lavorando anche con Amara e non abbiamo ancora finito, però siamo a buon punto. Penso che entro l’anno riusciamo a farlo uscire.
E con gli appuntamenti live sarai sempre in giro, non sei mai a casa!
È vero dentro il frigo ce stanno i topi morti! Non c’è niente da mangiare! Io a casa ci sto poco. Ieri sono andata a trovare Daniele Silvestri e mi ha detto: “dopo tutti ‘sti anni non ti sei rotta?!” Qualche volta ci penso, ho 70 anni e canto da quanto ne avevo 7, per cui immagina da quanto tempo… Prima o in pensione ci dovrò andare, però poi quando salgo sul palco, come ieri, e dico “ma che cavolo dovrei fare se non questo?”. Quando sali sul palco ti dimentichi della stanchezza, di tutti i problemi...
Hai finito con le candele...
Siamo passati dalle candele, dal pianoforte e voce, ai live con l’orchestra. Insomma, partiremo con un’altra cosa. Del mio mestiere mi piace sempre cambiare. Ha ragione Daniele Silvestri, devi sempre cambiare. La prossima tournée sarà con l’orchestra sinfonica e sarà molto emozionante. Sono curiosa di sapere come saranno riarrangiate le mie canzoni con quell’organico, sono curiosa anche io di sapere come sarà.
I cambiamenti sono un po’ le molle per andare avanti...
Il segreto della vita è essere curiosi: quando smettiamo di essere curiosi di ciò che succede nel mondo, allora si invecchia. Questa curiosità è importante. La voglia di mettersi in gioco e di giocare a me non è mai passata. Io sono un’eterna ragazzina. E serve avere curiosità verso le nuove generazioni, non chiudersi: cerchiamo di capire, perché anche quella è una cosa sociologica, oggi c’è questo nuovo linguaggio. Se non ti poni in posizione di capire, ti chiudi. Per esempio, Geolier non lo conoscevo, lo conoscevo di nome, poi mi ci sono appassiona e ora mi piace assai! Non mi ci ero avvicinata perché pensavo fosse da giovani, credevo di non capire la sua musica e invece la capisco eccome e mi piace. Bisogna avere l’attitudine all’altro.
Sei contenta che a Sanremo ha vinto una donna?
Sono contenta, sono contenta per Angelina e ora sono felice. Sul podio onestamente era difficile scegliere, perché erano tutti validissimi. Io mi sono astenuta dalle preferenze. Era da tanto che non vinceva una donna.
In “Mariposa” dici “una, nessuna e centomila”: “Una Nessuna Centomila” è l’evento che state preparando per il 4 e il 5 maggio all'Arena di Verona
Sì, ci stiamo preparando e sono tutti sold out. La risposta al nostro appello è sempre di una grande generosità: è successo a Campovolo, con “Amiche in Arena” a Verona insieme Loredana. In questo caso volevamo fare una data e poi abbiamo aperto una seconda. Avremmo anche potuto aprirne una terza! Questo sarà un appuntamento fisso: una volta sarà all’Arena, una volta a Campovolo e poi da altre parti, perché i centri antiviolenza purtroppo hanno bisogno di fondi e con la vostra generosità si può fare.
Hai anche venduto l’arazzo di “Mariposa”
Sì era un telaio fatto come quelli di una volta con scritto mariposa. Poi saranno messe in vendita anche le sciarpe e tutto sarà devoluto alla Fondazione.
Dopo la serata cover, tornerai a cantare con Francesco Gabbani?
Mi piacerebbe assai! Ci siamo divertiti perché su quel podio ognuno di noi voleva vincere; una volta decretato il vincitore lì per lì ci rimani male, ma poi dici “son contenta!”. Poi le canzoni piacciono a prescindere dalla vittoria. Sul fatto che fossi arrivata seconda abbiamo scherzato tanto: la mia amica Ferilli mi ha scritto “Te sei fatta frega’ da ‘na scimmia!”. Tutti mi prendevano in giro! Però nella testa della gente è rimasto il fatto che ci fosse dell’astio con Gabbani, quindi quando c’è stata la serata dei duetti, ho detto “andiamo là, sfatiamo questa idea!”. Quando cantava lui all’inizio facevo un po’ la sostenuta e poi mi sono levata la giacca e ho detto chissenefrega!
Grazie Fiorella, torna quando vuoi, questa è casa tua!
Grazie, so che è casa mia e lo sento!