"Un tempo io gli rispondevo, adesso non più. A un certo punto, mi sono detta: ma chi me lo fa fare?"
Fiorella Mannoia è in gara al Festival di Sanremo con "Mariposa". Ai microfoni dei nostri conduttori Marco Falivelli e Giuditta Arecco al Fuori Sanremo ING, l'artista ci ha parlato del suo nuovo brano ("Un inno alla femminilità"), dando anche qualche consiglio su come gestire l'odio sui social. Qui il testo completo dell'intervista.
Benvenuta Fiorella! Come sta andando?
Non capisco più niente. Siamo dentro una centrifuga: ma funziona così Sanremo!
C’è un training per arrivare preparati a questa settimana? Perché le ore di sonno non si recuperano più…
Si dorme poco, è vero, ma è sempre stato così. Un po’ è l’agitazione, un po’ gli impegni. Poi, capita di tornare in albergo e di ritrovarsi a parlare con i colleghi.
Nei giorni prima del Festival, hai offerto il caffè con l’orchestra e il tuo gesto è diventato virale. Ci spieghi com’è andata?
Non avrei mai immaginato facesse così clamore. È successo perché avevo sbagliato sul palco e volevo sdebitarmi per aver fatto perdere a tutti. Mi ero dimenticata di mettere gli air monitor (le cuffie) e continuavo a dire a tutti che non sentivo niente. Allora, quando me ne sono accorta, ho detto: “scusate, colpa mia”. Offro io a tutti! È stato un piacere.
Questa sera sentiremo di nuovo “Mariposa”. Ieri, però, hai avuto anche questa esperienza da presentatrice: com’è andata?
Ho portato fortuna a Geolier. Poi, mi sento fiera: ho scandito bene il titolo in napoletano. Anche lui è stato contento della mia presentazione. Quindi ho assolto bene il mio compito.
Questa nuova idea di Amadeus di trasformarvi in presentatori ha contribuito a creare un clima di festa e amicizia tra voi artisti?
Di certo sì, però avevamo solo un giorno libero: grazie Ama! È un’idea carina. In realtà, io ho visto pochissimo del Festival: noi artisti siamo gli ultimi a conoscere i pezzi dei colleghi. Io ascolto solo quello prima di noi e poi veniamo subito portati in albergo. Però quando ci si incontra si parla, anche perché ho tanti amici tra i colleghi. Magari me lo risento dopo in albergo, perché comunque sono interessata.
“Mariposa” è una canzone uptempo che si fa ballare e molto coinvolgente, ma che veicola anche un messaggio importante, significativo. Sembra quasi un canto da tramandare, come una sorta di manifesto…
È un inno alla femminilità. Ogni frase ha una storia da raccontare. C’è tutta la femminilità: tutto quello che siamo state e quello che siamo. Canto l’orgoglio di essere donne e di appartenere all’altra parte del cielo.
Hai sempre lanciato messaggi importanti per le donne e non solo attraverso la tua musica e le tue parole. Solitamente, al Festival di Sanremo si parla d’amore. Tu, invece, a Sanremo hai portato sempre messaggi importanti, precisi. Pensi che cantare di amore al Festival sia un “di meno”?
Io parlo per la mia esperienza personale. Devo cantare contenuti. Non posso cantare canzoni di cui non condivido il messaggio: non posso proprio. Ho bisogno di contenuti: in quarant’anni, ho sempre scelto brani con contenuti. Non mi sono mai tirata indietro: questo mi ha portato tanti insulti…
Però non hai mai avuto paura di essere divisiva…
Divido per forza, soprattutto nella politica. Piuttosto che censurarmi preferisco parlare e dividere le persone tra chi mi ama e chi non mi ama. Non mi importa dei giudizi sui social. Un tempo, invece, non era così e me la prendevo, quindi capisco i giovani che rimangono feriti. Io, adesso, gli ignoro: non mi interessa. Tutti dovrebbero fare così. Dovremmo cominciare a bloccare le persone maleducate: che vadano a pascolare le persone da un’altra parte…Consiglio a tutti di fregarsene. Un tempo io gli rispondevo, adesso non più. A un certo punto, mi sono detta: ma chi me lo fa fare?
Domani duetterai con Francesco Gabbani, con cui hai condiviso il podio del Festival di Sanremo del 2017…
Al Festival, io non penso mai al podio. L’importante è essere fieri della canzone che si porta, poi si spera che piaccia a tante persone. Per una volta avevo visto il podio, nel 2017. Mi ero detta: “non ci posso credere!”. Poi Gabbani me lo ha scippato. Il gesto di Gabbani che si inginocchia al momento dell’annuncio del vincitore è stato bellissimo, una galanteria d’altri tempi: lo voglio ancora ringraziare. Io voglio sfatare un falso mito: non c’è nessuna rivalità tra noi due. Infatti, domani saremo insieme alla serata delle cover e canteremo “Occidentali’s Karma” e “Che sia benedetta”.