Da dove ti è venuto il titolo “Paranoia Airlines”? “È un'associazione di parole che mi è venuta mentre pensavo alla title-track e penso descriva al meglio i 29 anni di vita vissuta fino a oggi”.
È un disco che avevi bisogno di fare? “No, in realtà non avevo in previsione di farlo, forse sarebbe stato anche meglio un periodo di stop. Mi sono messo in studio per gioco e sono venute fuori queste tracce; mi sembrava stupido lasciare questi pezzi a prendere polvere”.
L'album ha debuttato al primo posto su iTunes... “Sono contento sia stato apprezzato perché comunque c'è stato un cambio, in realtà io cambio sempre, i miei album sono tutti diversi”.
Nel disco ci sono 16 brani, sono parecchi... “Non amo gli album di 12/13 tracce, nemmeno i brani troppo corti per agevolare lo streaming”.
Visto che “Paranoia Airlines” è una compagnia aerea, dove vuoi andare tu? “Da nessuna parte, è un modo terapeutico per esorcizzare ansie e paure che dovevo lasciarmi alle spalle”.
È il tuo disco più introspettivo. Cosa prescriverebbe il Dottor Fedez a Federico? “Ho sempre fatto dischi sulla realtà che ci circonda, mentre per la prima volta disco rivolto verso l'interiorità. Consiglierei a tutti di godersi il presente senza pensare troppo a quello che è stato o a quel che sarà, sembra banale ma non è semplice”.
In questo disco in realtà non sento molte paranoie, forse perché le esorcizzi parlandone... “Io sì, le sento. Io non sono un bravo recensore di musica, però in tanti mi hanno detto che è un disco cupo rispetto alle cose precedenti che ho fatto”.
Come mai ha scelto di presentare l'album all'aeroporto di Linate? “Mi sembrava coerente. Ci siamo fatti prestare un pezzettino dentro un ristorante del gate. Poi abbiamo fatto un'attività con i fan che hanno fatto partecipato a un concorso. Sono venuti con me sull'aereo, abbiamo fatto un giro insieme, abbiamo parlato... È stato bello”.
In questo album ci sono tante collaborazioni. Ad esempio, c'è Zara Larsson nel singolo “Holding out for you”. Come è andata? “Io sono sempre stato fan di Zara, secondo me è una delle artiste pop più forti. L'ho contattata tramite amicizie comuni e le ho fatto sentire il brano. Lei mi ha detto 'Ok, facciamolo'. Doveva venire a Milano per un evento e ne abbiamo approfittato per girare il video. È stato tutto molto naturale”.
Tu hai definito questo lavoro una jam session... “Sì, per come sono nate le collaborazioni. Anche LP è venuta in studio casualmente, senza pensare troppo a 'Dobbiamo fare una canzone da mettere nel disco', ma dicendo “Ok, iniziamo a fare qualcosa insieme e vediamo cosa viene fuori'”.
Nel disco ci sono anche Annalisa, Emis Killa e la Dark Polo Gang. Ti chiediamo un aggettivo per ciascuna di queste collaborazioni... “Annalisa è una grande lavoratrice, ci siamo conosciuti alle 21 e abbiamo lavorato fino alle 4 di mattina. Emis è un mio amico, lo conosco da quando ho 16 anni, è stato bello rincontrarci e tirare le somme. La Dark Polo Gang si autodefinisce, loro incarnano qualcosa che va oltre alla musica. C'è anche Tedua, che secondo me è uno degli artisti più interessanti del panorama musicale italiano, il suo disco 'Mowgli' è bellissimo”.
Hai iniziato a incontrare i fan negli instore... “Sì, sono tre settimane di date. Oggi Bologna, domani Roma, mercoledì Marcianise (Caserta), Pontecagnano Faiano (Salerno), venerdì a Mesagne (Brindisi), sabato a Borgo Incoronata (Genova), domenica a Città Sant'Angelo (Pescara). Poi ci saranno Corciano (Perugia), Savignano sul Rubicone (Forlì Cesena), Conegliano (Treviso), Orio al Serio (Bergamo), Genova, Lugagnano (Verona), Grancia in Svizzera, qui è la prima volta che vado, Sestu (Cagliari), Misterbianco (Catania) e Palermo”.
Per uno che ha fatto San Siro, tra l'altro sei il più giovane italiano ad averlo fatto, sembra strano dire che a marzo partirai in tour nei palazzetti... “Da solo in realtà ho fatto solo due Forum ad Assago e il PalaLottomatica di Roma, poi per il resto ho fatto sempre club. A me piace andare in tour, indipendentemente dal luogo. San Siro è un ricordo che mi porterò dentro a vita, ma sono contento di fare i palazzetti”.
Puoi anticiparci qualcosa sui live? “Stiamo studiando un assetto visual e scenografico molto particolare. Proprio questa particolarità non mi permette di dire nulla perché vogliamo usare nuove tecnologie e in questi giorni dobbiamo valutare la fattibilità. Sarà uno show molto diverso rispetto agli altri show live in Italia, sarà strano ma bello, mi verrebbe da dire in 3D”.
Hai coccolato molto i tuoi fan. Ti sei inventato anche un gratta e vinci con cui hai messo in palio una cena con te e Chiara... Ma tu se dovessi scegliere di andare a cena con qualcuno, chi vorresti? “Sì, la cena con me e Chiara l'ha vinta una ragazza di Como. Io andrei con Tom DeLonge dei Blink-182. La cosa pazzesca è che, se guardi libretto del disco, tra i compositori del brano con tedua, ci sono anche i Blink. Hanno autorizzato loro. Ci sono cose molto sperimentali in questo disco”.
Ascoltiamo “Record”. Potremmo definirlo l'anello di congiunzione tra il vecchio e il nuovo Fedez. “Può essere perché azzardo un cantato, è una traccia a cui tengo tantissimo. Io sono sempre stato pop”.
Fedez, vogliamo parlare di un contest speciale? “Sì, con Anas abbiamo aperto un contest sulla sicurezza stradale, rivolto a rapper e trapper. Possono inviare traccia sul tema della sicurezza stradale sul sito di Radio Italia e io selezionerà personalmente il vincitore. C'è tempo fino al 28 febbraio”.
Abbiamo ascoltato “Prima di ogni cosa”, la canzone dedicata a tuo figlio Leone. “È fatta perché la riascolti e la riguardi lui, tra qualche anno Lui ride sempre, piange molto raramente, siamo stati molto fortunati, anche quando ha iniziato a mettere i denti si è lamentato poco”.