La festa per l’uscita del disco, il rapporto con Sanremo e il tifo calcistico: la band si racconta all’interno della video-intervista #atupertu con la redazione di Radio Italia.
“Ci vuole molto coraggio per guardare Sanremo fino in fondo”, cantavano gli Ex-Otago: “Se non altro per la durata, dopo 24 artisti non è semplicissimo. E poi, diciamoci la verità, Sanremo non è che abbia mai brillato per una particolare freschezza ma ultimamente, grazie a qualche mente illuminata (a parte noi che siamo chiaramente un errore), abbiamo visto un grande Saremo e un’Italia tutta rappresentata”. Maurizio Carucci, Simone Bertuccini, Olmo Martellacci, Francesco Bacci e Rachid Bouchabla, però, guardavano Saremo: “Ognuno ha la propria canzone del cuore. Sanremo è il classico evento per cui dicono ‘Ma no, io non lo vedo’, poi invece lo guardano tutti. È un evento che parla dell’Italia e sarebbe snob non guardarlo o parlarne male”.
Gli Ex-Otago sono gli unici artisti liguri in gara e per loro si è mobilitato anche il Genoa, con una Storia su Instagram del calciatore Stefano Sturaro che ha invitato a votarli. A questo proposito Simone dice: “Siamo un po’ divisi perché ci sono tre genoani, ma io e Olmo siamo sampdoriani. Comunque dai cugini fa piacere...”. “Il club si è dimostrato molto sensibile alle tematiche musicali della nostra città”, ribatte Maurizio, dando vita a un simpatico battibecco calcistico.
In occasione dell’uscita del disco “Corochinato”, venerdì 8 febbraio, gli Ex-Otago faranno un festone, dove verrà offerto il liquore genovese: “Sarà ai palati degli artisti farsi sotto”, commentano.
Il 2019 è iniziato da poco ma già è molto intenso per la band. C'è stato un docufilm, ora Sanremo e il nuovo disco, poi il tour, al via il 30 marzo da Torino. Cosa manca forse alla band? “Il trasloco. I due liocorni. Non manca più nessuno. Noi siamo già sottopeso di 10 chili così... Ne vedremo delle belle, ci sarà da farsi un bel mazzo”.