L’inizio di questo festival è già stato un festeggiamento…
“Già, il palco, le luci, è tutto pazzesco”.
Ci sono state incomprensioni, ma tu le hai superate. L’importante è anche che questa canzone sia arrivata. Avevi bisogno di dire qualcosa, di lanciare un messaggio…
"Il messaggio che porta questo brano non è importante solo per. Le cose belle vanno condivise. Questo pezzo parla di disobbedienza".
In un anno in cui al festival si parla di temi sociali, ben venga il pop che tratta temi importanti come il cyberbullismo e la violenza del pensiero. “Vietato morire” sta un per vietato spegnersi…
“Tutte le violenze sono forti. Disobbedire significa essere acculturati. La prima cosa che succede nei periodi bui è tentare di spegnere le idee e la cultura delle persone, perché sono pericolose” .
“Vietato morire” farà parte di un album. Il motivo per il quale fondamentalmente siamo qui. Un disco in cui tu sei in copertina, una cover ricca di colori accesi. Contiene anche “Umano” e il featuring con Elisa. Domani ricomincerà la gara e, quindi, canterai nuovamente “Vietato morire”. Stasera invece proporrai “Amara terra mia” di Domenico Modugno…
“ed Enrica Bonaccorti. L’ho scelta perché la reputo meravigliosa. Con questa canzone volevo rendere omaggio, con ogni centimetro della mia pelle, a tutti coloro che lasciano la loro terra, che da viaggiatori a un certo punto diventano migranti o che perdono la loro casa, come gli abitanti di Amatrice. A quelli che devono combattere ogni giorno”.
E se ti dicessi Premio della Critica. Che effetto ti fa?
"E’ un’ipotesi che mi fa sorridere. Credo che bisogna conquistarlo".
“Potrebbe succedere. Anche se a Sanremo teoricamente siamo allo stesso livello, nella mia testa non è così: non mi metto allo stesso livello di Fiorella Mannoia. E’ vero però che ognuno presenta se stesso”.