NUOVO SINGOLO E NUOVE DATE!23 nov 2021

Ermal Meta Day: “Milano non esiste è nata di notte, davanti a una pizza”

Il cantautore traccia un bilancio dei suoi 40 anni, partendo dagli inizi con la musica fino all'ultimo singolo presentato in anteprima proprio per l'Ermal Meta Day di Radio Italia solomusicaitaliana e Corriere della Sera. Intanto, il calendario del tour nei teatri si allunga con tantissime nuove date

A Radio Italia solomusicaitaliana e Corriere della Sera è l'Ermal Meta Day, una giornata speciale dedicata interamente al cantautore su tutti i mezzi delle due testate. Un'occasione speciale che Ermal ha scelto per presentare in anteprima su Radio Italia solomusicaitaliana, in esclusiva nel Reward Music Place, il suo nuovo singoloMilano non esiste”. Si parte da qui nella sua lunga intervista insieme ai nostri speaker Mauro Marino & Manola Moslehi e alla giornalista del Corriere della Sera Barbara Visentin, prima di ripercorrere la sua intera carriera e i suoi primi 40 anni, ma pensando anche al prossimo tour nei teatri che si è appena arricchito di 17 date (alla fine della notizia il calendario completo).
Ci parli subito del nuovo singolo?
La canzone esce venerdì 26 novembre, si chiama 'Milano non esiste'. È una canzone da 'atmosfera delle 7 di sera', a cui tengo molto. È una perfetta fotografia di un momento. Le città hanno a volte il potere di farti sentire solo anche quando sei in mezzo a un sacco di persone. Quindi, ho finto di avere anch'io un potere, quello di far scomparire la città e di lasciare soltanto quelle poche cose che per me sono importanti. Succede sempre di rendersi conto che quello che veramente conta, alla fine, ha a che fare con altre persone. Per questa sera, quindi, Milano non esiste: ci sono solo io e ci sei solo tu.
Com'è nata “Milano non esiste”?
Una sera dovevo vedere un mio amico, il co-compositore di questa canzone Giordano. Lui mi ha chiesto di passare in studio da lui ed è andata a finire che abbiamo ordinato una pizza alle undici meno un quarto e son tornato a casa alle 3 e mezza. Parlavamo di quanto, a volte, ci troviamo a lavorare in un certo modo: la musica ha una tale forza e una bellezza attrattiva che ti 'risucchia' e ti 'tira via'; non ti pesa, ma c'è tanto altro da fare fuori e affetti a cui dedicare tempo e attenzioni. Quella sera l'abbiamo dedicata alla musica, però siamo partiti dal concetto: 'Cos'è Milano? Milano non esiste. Siamo io, te, la tua fidanzata, i nostri amici...'. Ci siamo detti: 'Sarebbe quasi da farci una canzone'. Alle mie spalle c'era il pianoforte e allora ho cominciato a suonarla in maniera super semplice. Lui è andato subito a suonare la batteria e creare il beat. Così, l'abbiamo finita.
È una fotografia di quel momento.
È una fotografia dei pensieri che hai in quel momento. Se li vai a valutare una settimana dopo, 10 giorni dopo o un anno dopo, non è la stessa cosa: i pensieri, la tua chimica e il tuo modo di relazionarti cambiano. A me stesso, ascoltando canzoni del mio passato, capita di dire: 'Questa frase oggi non l'avrei detta o l'avrei detta diversamente'. Ma è come tentare di cambiare una foto: tu oggi sei necessariamente diverso da una foto di ieri. Quindi, secondo me, le canzoni devono uscire nel momento in cui vengono scritte. Ovviamente, ce ne sono altre che riescono a passare tutti i tempi, perché diventano immortali: penso ad 'Almeno tu nell'universo', rimasta nel cassetto per 10 anni ma senza tempo e resa immortale dalla voce da Mia Martini.
Parlando dell'ultimo album “Tribù urbana”, cosa ti ha dato e cosa ha dato ai fan secondo te?
Quello che ha dato a me, all'inizio, non lo avevo identificato bene, perché il periodo in cui è stato fatto è stato confuso e, per certi versi, ancora lo è. Nel momento in cui ci lavoravo, non riuscivo a capire cosa mi stesse dando. Poi ho capito che queste canzoni erano delle piccole navicelle spaziali che stavo lasciando andare con delle parti di me. Ogni volta che qualcosa nasce, è perché tu hai bisogno di liberarti di qualcosa, un po' come fanno le mongolfiere per salire. Ci sono dei momenti confusi di me là dentro, perché tale era il periodo, perché così era la mia emotività e la mia incertezza. Il fatto che fuori stesse accadendo di tutto, mi faceva pensare che avessi bisogno del doppio dello sforzo per potermi concentrare su quello che stavo facendo. In un momento come quello che abbiamo passato e che spero non ritorni mai più, è difficile pensare che una canzone o un disco possano fare la differenza. Per fare questo disco, mi è servita molta più immaginazione rispetto a quella che è servita per gli altri 3 messi insieme. Ho cercato di immaginare che fuori ci fosse qualcuno ad aspettarmi, musicalmente parlando, come se fossi la cosa più importante in quel momento. So che non è così, ma avevo bisogno di pensarlo per portare a compimento questo album. Ho immaginato di scrivere quell'album dal vivo, con delle persone.
C'è una canzone della tua carriera a cui sei più legato in assoluto?
Ce ne sono diverse. 'Era una vita che ti stavo aspettando', che ho scritto per Francesco Renga, mi ricorda un momento preciso della mia vita ed è una di quelle fotografie che mi porterò dentro per sempre, è la colonna sonora di un ricordo molto prezioso per me. Poi c'è 'Natale senza regali', che ha cantato Marco Mengoni, che ha segnato l'inizio della nostra collaborazione ed è un ricordo molto tenero. Le canzoni, quando le scrivi, non puoi non amarle, sono parti di te. Anche tra le canzoni che ho cantato io, ce ne sono tante: forse la mia preferita è 'Schegge', che si trova nel primo album, mentre la più amata è 'Vietato morire', perché mi ha cambiato la vita. 'Schegge', invece, mi ha preparato a questo cambiamento.
40 anni compiuti quest'anno: è un giro di boa importante ma anche entusiasmante. Fai un bilancio?
Sento che questo sia il mio secondo giro di boa. Il primo sento di averlo fatto intorno ai 25 anni, quando per la prima volta ho lavorato in studio con un produttore, Corrado Rustici, un grande professionista. Lavorando con lui, ho capito tantissime cose e quanto io non ne sapessi veramente nulla prima, nonostante facessi un sacco di cose e scrivessi canzoni. Passare un mese intenso con lui ha rappresentato il mio primo vero giro di boa: magicamente, avevo capito delle cose importanti. Lui lo sa, gliel'ho detto pochi anni fa nello stesso giorno in cui io ho conosciuto Antonello Venditti in occasione di un suo concerto. Ai 40 anni, si fa un giro di boa dal punto di vista dell'età: ho un po' più di capelli bianchi che non ho nessuna voglia di coprire (probabilmente non lo farò mai!). In 40 anni mi sono successe tante cose, a volte ho la sensazione di aver vissuto più vite. Ma, se ritornassi indietro, rifarei esattamente tutto, perché ogni minima scelta ha contribuito al fatto che i miei passi si dirigessero in questa direzione. Non so dove mi porteranno, ma so dove mi hanno portato fino ad ora. Se devo fare un bilancio, sono molto felice di com'è andata. Ricordo quando ho iniziato con un 'miraggio lontano', cercando l'acqua nel deserto: avevo 13-14 anni e mi approcciavo alle prime band e alla prime 'brutte' canzoni, con i microfoni giocattoli attaccati nello stereo. Da lì, ci sono state piccole esperienze, i primi gruppi, le prime grandi delusioni... Per esempio, a 21-22 anni cantavo in un gruppo e pensavo che andassimo bene, eravamo andati bene anche a vari contest musicali per band. Un giorno ero all'università e vedo una locandina con il nome del mio gruppo in concerto, in un pub della mia città. Tutto contento, allora ho chiamato il mio bassista e gli ho detto: 'Che figata, facciamo un concerto!'. Lui allora mi ha risposto: 'No. Noi facciamo il concerto. Tu non ci sei'. Mi avevano appena cacciato, senza dirmelo: 'Non ci piacciono le cose che scrivi', mi disse. Ci rimasi malissimo! Io all'epoca li incolpai e mi incazzai di brutto, però poi li ho capiti: non ero quello che sono oggi e ho iniziato a cercare di capire perché mi avevano spinto fuori. Evidentemente le loro ragioni erano valide e questa analisi l'ho sempre fatta in tutte le fasi della mia vita: quando ho iniziato a fare l'autore, per i primi 2 anni e mezzo nessuno cantava le mie canzoni e non capivo come mai. Ero convinto che fossero valide perché io le avrei cantate: era questo il problema, mi stavo accontentando perché io in realtà non le avrei cantate. Era una storia che mi raccontavo per potermi difendere. Un giorno mi son svegliato e ho capito che quello che avevo scritto era al di sotto delle mie possibilità: se pensi che una canzone sia semplicemente sufficiente, non lo sarà.
Barbara Visentin:  I tuoi 'lupi' sono particolarmente affettuosi. Che rapporto hai con loro? Senti la responsabilità di avere questo pubblico sui social?
No, non la sento. È un fan club che è nato in modo spontaneo. Già da subito, dalla mia prima partecipazione come Ermal a Sanremo Giovani nel 2016, è nato subito questo fan club. L'avvicinamento da parte delle persone è stato spontaneo e meraviglioso, mi ha fatto sentire molto fortunato, dai tempi in cui si faceva un concerto e c'era poca gente, fino a quando ho avuto davanti migliaia di persone. Io sento sempre la stessa cosa: le persone che ti dedicano il loro tempo sono un grande regalo. Abbiamo un rapporto molto diretto: io sono uno con pochi peli sulla lingua e tendo ad espormi. A volte mi rimproverano perché non ho un social media manager: non voglio avere filtri, anche se forse dovrei averne!
Pochi mesi fa, c'è stato anche un grande concerto allo stadio di Tirana che abbiamo poi trasmesso su Radio Italia solomusicaitaliana.
È stata una cosa importantissima, al di là del valore artistico, per il suo valore emotivo. Ho lasciato quella terra 27 anni fa, nel silenzio più assordante che ci potesse essere. Tornare con questo bellissimo rumore è stato commovente per me.
Nei prossimi mesi, invece, ci sarà un nuovo tour nei teatri che si è appena arricchito di tante date.
Credo siano quasi 40 date! Partirà il 26 febbraio da Jesolo e andrà avanti fino a metà aprile, finirà ad Ancona. Non vedo l'ora, perché suonare nei teatri è una cosa bellissima, l'acustica è perfetta. Sto preparando qualcosa di speciale. Sto lavorando su 3 fronti diversi per riarrangiare le canzoni in maniera completamente diversa.
Radio Italia solomusicaitaliana è la Radio Ufficiale del tour 2022 di Ermal Meta nei teatri italiani. Ecco il nuovo calendario completo:
26 febbraio 2022, PALAINVENT di JESOLO (VE) (recupero del concerto inizialmente previsto il 3 marzo 2021) – DATA ZERO
2 marzo 2022, TEATRO LIRICO di MILANO (recupero del concerto del 5 marzo 2021, 13 dicembre 2021 e 14 marzo 2022 al MEDIOLANUM FORUM DI MILANO)
3 marzo 2022, TEATRO LIRICO di MILANO (recupero del concerto del 5 marzo 2021, 13 dicembre 2021 e 14 marzo 2022 al MEDIOLANUM FORUM DI MILANO)
6 marzo 2022, TEATRO COLOSSEO di TORINO (recupero del concerto del 13 marzo 2021, 4 dicembre 2021 e 19 marzo 2022 al PALA ALPITOUR di TORINO)
7 marzo 2022, TEATRO COLOSSEO di TORINO (recupero del concerto del 13 marzo 2021, 4 dicembre 2021 e 19 marzo 2022 al PALA ALPITOUR di TORINO)
9 marzo 2022, TEATRO DIS_PLAY di BRESCIA (NUOVA DATA)
10 marzo 2022, GRAN TEATRO GEOX di PADOVA (NUOVA DATA)
12 marzo 2022, TEATRO NUOVO G. DA UDINE di UDINE (NUOVA DATA)
14 marzo 2022, TEATRO ROSSETTI di TRIESTE (NUOVA DATA)
15 marzo 2022, EUROPAUDITORIUM di BOLOGNA (recupero del concerto del 22 marzo 2021, 11 dicembre 2021 e 21 marzo 2022 all’UNIPOL ARENA di BOLOGNA)
18 marzo 2022, TUSCANY HALL di FIRENZE (recupero del concerto del 16 marzo 2021, 7 dicembre 2021 e 18 marzo 2022 al NELSON MANDELA FOR7UM di FIRENZE)
19 marzo 2022, TEATRO PONCHIELLI di CREMONA (NUOVA DATA)
20 marzo 2022, PALA CONGRESSI di LUGANO (NUOVA DATA)
23 marzo 2022, TUSCANY HALL di FIRENZE (recupero del concerto del 16 marzo 2021, 7 dicembre 2021 e 18 marzo 2022 al NELSON MANDELA FOR7UM di FIRENZE)
26 marzo 2022, TEATRO AUGUSTEO di NAPOLI (NUOVA DATA)
27 marzo 2022, AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA di ROMA (recupero del concerto del 20 marzo 2021, 17 dicembre 2021 e 23 marzo 2022 al PALAZZO DELLO SPORT di ROMA)
29 marzo 2022, TEATRO TEAM di BARI (recupero del concerto dell’8 marzo 2021, 20 dicembre 2021 e 26 marzo 2022 al PALA FLORIO di BARI)
30 marzo 2022, POLITEAMA GRECO di LECCE (NUOVA DATA)
1 aprile 2022, TEATRO METROPOLITAN di CATANIA (NUOVA DATA)
2 aprile 2022, TEATRO POLITEAMA di CATANZARO (NUOVA DATA)
4 aprile 2022, TEATRO CARLO GESUALDO di AVELLINO (NUOVA DATA)
6 aprile 2022, TEATRO GOLDONI di LIVORNO (NUOVA DATA)
7 aprile 2022, TEATRO VERDI di MONTECATINI (NUOVA DATA)
9 aprile 2022, GRANA PADANO THEATRE di MANTOVA (NUOVA DATA)
13 aprile 2022, TEATRO CREBERG di BERGAMO (NUOVA DATA)
14 aprile 2022, TEATRO POLITEAMA di PIACENZA (NUOVA DATA)
19 aprile 2022, TEATRO DELLE MUSE di ANCONA (NUOVA DATA)