Nel 2022, l’artista ha pubblicato “Domani e per sempre”, candidato al Premio Strega l’anno successivo
Stasera, giovedì 13 febbraio, il grande ospite del palco esterno di Piazza Colombo sarà Ermal Meta, un artista che ha segnato la storia recente del Festival. A poche ore dalla sua esibizione, il cantautore è passato a trovarci al Fuori Sanremo, dove si è raccontato al nostro Presidente Mario Volanti. Ecco il testo dell’intervista:
Benvenuto Ermal! Sei un grande musicista, grande artista, grande cantante e grande papà! Ci siamo visti molte volte qui a Sanremo ed è sempre un piacere incontrarti. Quest’anno sei qui come ospite del palco di Piazza Colombo: regalerai sicuramente una serata di grande musica!
Io ci proverò. Il palco di Piazza Colombo è bello perché dà la possibilità di sentire musica dal vivo a tutti quelli che non riescono a entrare all’Ariston.
Tu che sei sempre stato protagonista molte volte al Festival, cosa ci racconti di Sanremo?
Il Festival è sempre stato molto importante e dà possibilità notevoli. Anni fa, quando veniva snobbato perché non veniva ritenuto cool dagli artisti, dava comunque uno spaccato della musica italiana e opportunità di visibilità.
Sei riuscito ad ascoltare le canzoni di questo Festival?
Non tutte, a dire il vero, però qualcuna sì. Alcune mi piacciono e altre meno, come è giusto e normale che sia. Sicuramente, ci sono cose molto interessanti.
Ermal, hai avuto questa novità bellissima con la nascita della tua prima figlia Fortuna. Nel tuo futuro, invece, cosa c’è?
A fine marzo parto per un tour che andrà avanti fino a maggio. Poi, lo dico qui in anteprima: a maggio pubblicherò il mio nuovo romanzo.
Ci puoi già dire il titolo?
Ci sono tre titoli al momento, sono ancora indeciso…
Parlando sempre di futuro, cosa ti aspetti dal 2025 e dal 2026?
In linea di massima non faccio mai previsioni su me stesso.
Okay, niente previsioni: aspettative?
Mi piacerebbe farmi due mesi di vacanza con mia figlia al mare. Voglio passare molto più tempo con lei, ma sono sempre in giro. Poi, lei è piccola ma capisce tutto: quando torno a casa dopo due o tre giorni, me la fa pagare! La prendo in braccio e mi graffia con le sue unghie affilatissime e mi dice: “Dove sei stato in questi due giorni!?”