È stato bellissimo che un tifoso dell’Inter, come te, e uno milanista come me fossero insieme a tifare Italia, sugli spalti di Lione per la prima partita contro il Belgio. “Mi sono divertito, è stato bello venire all’estero a tifare Italia. In questi casi viene fuori un senso di appartenenza che a casa sarebbe un po’ più tiepido. L’Italia ha mostrato di essere un bel gruppo, con Buffon e il trio difensivo della Juve molto solido”.
Siamo a Montpellier, in Francia, quindi parliamo anche di cucina… “I vini e i formaggi sono buoni anche in Italia ma qui gliel’ammollano, come si suol dire. Alla fine sono riuscito a mangiare anche le escargot, certe cose vanno fatte. Era come andare in India e non toccare il riso…”.
L’ultimo disco si intitola “Un Viaggio Incredibile”, come quello che hai fatto in tour dopo Sanremo e quello che farai per tutta l’estate… “Abbiamo tenuto 7/8 canzoni del tour teatrale, poi abbiamo dato una mano di gas perché in estate la gente ha voglia di muoversi. Quest’estate farò anche promozione al libro nuovo, ma la cosa più bella è partire con gli amici e andare a far musica”.
Hai citato il nuovo libro, è infatti appena uscito “Un prezzo da pagare”. Ti chiedo se ce lo puoi raccontare brevemente. “E’ un giallo ambientato a Milano nel sottobosco del mondo dello spettacolo. Poi accade un delitto ed entra in scena il Commissario Lombardo, un personaggio del mio libro precedente “La brutta estate” che ha avuto molto successo. È una lettura perfetta per l’estate”.
C’è mai stato, nella tua vita, un prezzo da pagare? “In generale bisogna fare scelte. Ho sacrificato pomeriggi con i figli, comunioni, recite… Ma sono uno che si diverte a fare questo mestiere, quindi va bene così”.
Ti seguo su Twitter e ho visto che, quando hai finito di scrivere “Un prezzo da pagare”, hai chiesto ai fan: ‘E adesso la notte cosa faccio? E soprattutto: cosa facevo prima di cominciarlo?’”. “Scrivere un libro è una bella avventura che, quando finisce, quasi ti spiace di aver abbandonato i personaggi”.
Ti abbiamo visto grande protagonista sul palco di RadioItaliaLive – Il Concerto a Milano e ti rivedremo in tv il 20-21 giugno. Che emozione è stata esibirti in Piazza Duomo, nella tua città? “È 'Il Concerto', ormai è entrato nella storia. È un evento che si ripete ogni anno, dal vivo con l’orchestra, davanti a centinaia di migliaia di persone”.
Torniamo al calcio. Da grande tifoso nerazzurro, come valuti la svolta cinese dell’Inter? “Il mondo sta cambiando, come si sono abituati i tifosi esteri ad avere padroni arabi e russi, lo faremo anche noi. D’altronde quando arrivi 7°, 8° poi ci rimani male. Il calcio oggi è questo, speriamo che i cinesi ci mettano dei soldi e comprino qualcuno”.
Un’anticipazione del tuo concerto a Casa Azzurri. “Innanzitutto la formazione in acustico, pianoforte e chitarra. Non è tempo di esperimenti ma bisogna calare gli assi”.