Ci vuole coraggio a poco più di 30 anni per scegliere di fare un disco di questo genere, rischiando in prima persona.
“Voglio credere ancora negli album, quelli di lunga durata, quelli che fanno avvicinare le persone ai concerti e voglio credere che i concerti poi facciano avvicinare le persone all'album. Sarà una visione un po' romantica, ma la penso così”.
Si sente che questo disco è pensato per essere suonato dal vivo.
“Assolutamente sì. Ho lavorato in studio con i musicisti all'album pensando a quello che sarebbe stato il tour. Adesso non vediamo l'ora di salire sul palco perché potremo amplificare ancora di più i le sonorità di questo album. Ci saranno tantissimi musicisti sul palco e ci divertiremo tanto a far suonare questo disco”.
“L'isola” è la canzone più difficile di questo disco e tu l'hai scelta come singolo di lancio
“Fa parte di un mio percorso personale. 'L'isola' è il primo brano che ho ascoltato di questo album, è quello che mi ha dato la scintilla per fare questo cambiamento ed era giusto riconoscerglielo. Ho lasciato da parte la razionalità e le logiche della radio, perché mi premeva di più l'emozione che mi aveva dato di questo brano, che comunque sta piacendo tantissimo”.
E' stato più emozionante vincerlo o condurlo in Festival di Sanremo?
“E' stato più emozionante vincerlo”.
Il videoclip de “L'isola” è molto cinematografico.
“E' stata una grande esperienza girare questo video a New York con grandi professionisti, è stato magico”.
Sei una di quelle che approfitta del suo lavoro per viaggiare?
“In realtà i viaggi di lavoro sono sempre molto concentrati e veloci, però è un'esperienza a prescindere. Il nostro lavoro ci dà la possibilità di viaggiare molto, io ho iniziato a conoscere l'Italia grazie a questo mestiere, perché prima non potevo permettermi di viaggiare molto”.
Cosa ti hanno detto i fan in questi primi instore?
“Ci sono un sacco di pareri e i gusti variano anche in base all'età dei fan. Innanzitutto hanno apprezzato il disco per intero. Ho ricevuto complimenti anche da persone che non erano miei fan e per me sono i complimenti più belli, perché fanno capire che la musica e il lavoro di qualità abbattono i pregiudizi. Questo è un disco che stanno ascoltando nella sua interezza”.
Possiamo dire che “Malelingue” è il manifesto programmatico di questo tuo momento?
“Non è una canzone contro gli hater perché non sono degni di ricevere una canzone. E' una canzone dedicata a tutte le persone che sono vittime del cyber-bullismo, che invita anche anche a riderci sopra perché, se gli hater avessero una vita che li soddisfa, non avrebbero tempo di dedicarsi a infastidire gli altri”.
In questa canzone c'è un verso che recita “La fragilità di chi si espone è la sua forza”.
“E' la verità: chi si espone mostra il fianco in modo più evidente. Il problema non è la critica, tutti hanno il diritto di dire la propria, ma c'è una netta differenza tra una critica e un insulto. Le critiche sono giuste e io le leggo, mi fanno piacere e ci rifletto. E' quando ci sono critiche con odio all'interno, nemmeno troppo nascosto, che non va bene”.
Non è in questo album, ma anche “Io di te non ho paura” ha un significato importante.
“E' una canzone che parla di donne in difficoltà. Io sono sempre stata molto solidale e sarebbe bello se fra donne ci fosse più unione. Le donne fanno difficilmente gruppo, invece a me piace quando combattono insieme per degli ideali. Sono insegnamenti positivi che mi hanno dato i miei genitori, sono stata molto fortunata”.
Te lo ricordi il momento in cui hai capito che fare la cantante era diventata una cosa seria?
“Forse quando ho fatto il mio vero primo tour nei palazzetti, che è arrivato non molti anni fa. Lì mi sono resa conto di quello che stava accadendo”.
Ci sono tante persone che hanno scritto per te in questo disco. Ti devono conoscere veramente bene, perché le canzoni sono proprio tue.
“E' un disco fatto di tante persone, di tanti amici, di tanti artisti, c'è dentro di tutto. Sono molto contenta perché è importante la stima degli altri, per me vale ancora molto. Io li ho sempre ringraziati perché questo disco è fatto di tante mani”.
E Giuliano Sangiorgi ti ha scritto “Portami via da te”.
“E' una bellissima canzone. E' stato facile entrarci dentro subito, cantare le sue parole. E' un bel pezzo che io ho amato subito e che stanno amando tante persone. Grazie, Giulianone mio!”.