L'INTERVISTA16 ott 2023

Emma: “Souvenir è solo la prima tappa del mio nuovo viaggio”

In diretta dall'isybank Music Place, la cantante ci ha raccontato come è nato il disco appena uscito dopo un periodo molto difficile: “Ho trasformato tutto in canzoni e in rinascita e sono tornata dalla mia gente che non mi ha mai abbandonato”

 

Il 13 ottobre è uscito “Souvenir”, il nuovo e attesissimo disco di inediti di Emma. La cantante ci è venuta a trovare all'isybank Music Place, dove ai microfoni dei nostri conduttori Mauro Marino e Manola Moslehi ha parlato senza veli dell'album, nato dopo un periodo molto duro, un vero e proprio “inferno”.

Dopo l'uscita dell'album, però, le belle notizie non sono finite. Dal 10 novembre, infatti, Emma sarà in tour nei club e non vede l'ora di salire sul palco: “Questo disco sarà legittimato e capito al 100% solo quando lo canterò dal vivo”.

Ecco il testo dell'intervista:

È bello ritrovarti qui, complimenti per “Souvenir”, il tuo nuovo disco. Abbiamo molto apprezzato il cambiamento di stile tra una canzone e l'altra...

Ogni traccia è un mondo a sé.

Spesso, parlando di “Souvenir”, hai raccontato: “Ho ritrovato la voglia di scrivere e di cantare”. Com'è stato il percorso che ti ha portato a questo disco?

È stato un percorso difficile, un anno intenso. Ho attraversato montagne russe continue, con tanti momenti di apatia e di down. Però, poi, “Souvenir” è stato lo switch che mi ha fatto alzare dal letto e mi ha fatto dire: “Dai, facciamo qualcosa di buono anche se siamo all'inferno”. “Souvenir” è la cosa migliore che potessi fare nel momento peggiore. Ho trasformato tutto in canzoni e in rinascita e sono tornata dalla mia gente che non mi ha mai abbandonato.

Intervista a Emma (16/10/2023)

Hai un pubblico fantastico!

Me li sono cresciuti bene. Mi sento orgogliosa e parte di questa grande famiglia

Solitamente, i souvenir sono gli oggetti che si portano a casa come ricordo di un viaggio. Il tuo è stato più un viaggio interiore?

In realtà, per fare questo disco ho macinato tantissimi chilometri in macchina per stare vicina a mia mamma. Poi andavo a Roma e salivo a Milano in treno. È stato un anno di andirivieni. Mentre viaggiavo fisicamente ho fatto viaggi interiori. Mi sono ascoltata, dando spazio a tante domande. Mi sono chiesta dopo tanti anni di carriera che cosa volessi fare veramente, cosa mi aspettavo da me stessa e dalla musica. Mi sono guardata allo specchio e mi sono chiesta con sincerità: “Cosa vogliamo fare?” Poi è nato “Souvenir”, questo bambino meraviglioso.

È strano come “Iniziamo dalla fine” sia la traccia d'apertura dell'album. Come mai questa scelta?

Perché tecnicamente è l'ultimo brano che ho scritto. Ho voluto fare le cose al contrario, come sempre. Quando è arrivata “Iniziamo dalla fine” avevamo già una visione di quello che avevamo creato con i miei produttori e autori, che sono tutti artisti e persone meravigliose. Quando le cose arrivano alla fine si ha una visione completa ed è molto bello. All'inizio è più difficile, ma ad album completo è arrivato questo brano e si sa: gli ultimi saranno i primi.

Nell'album ci sono nove brani, ma immaginiamo che tu abbia lavorato su molti altri. Come sei arrivata a questa selezione?

Ho scelto quelli giusti per questa prima tappa. Stiamo già lavorando a nuove tracce, sto già pensando al prossimo episodio, cioè alla prossima tappa. Adesso godiamoci questo disco, pregno di tante cose belle.

Hai scritto più in fretta rispetto al passato?

Sono entrata in studio lo scorso ottobre e ho macinato come un trattore. È stato naturale, un flusso di coscienza continuo e tanto lavoro.

In questo album hai scoperto sfumature della tua voce e sei uscita dalla comfort zone. Come mai?

È il risultato del fatto che questo disco l'ho scritto senza paura di non essere capita o di sentirmi dire: “Ma come canta?”. L'ho scritto e basta e per questo è molto personale. Ho voluto essere felice io in prima persona. Mi sono sentita veramente libera e il bello è proprio questo. Anche la mia voce si è liberata e non ha avuto più paura di essere giudicata.

“Capelli corti”, la settima traccia dell'album, è proprio un manifesto di libertà…

È un brano rivolto a tutti, non solo alle donne. Siamo tutti sottoposti al giudizio degli altri, ma quando vi guardate allo specchio dovete essere felici di voi stessi. Vi meritate di essere felici: pensate al bello della vita e non ai giudizi degli altri.

Nel frattempo, “Taxi sulla luna” con Tony Effe, la bonus track del disco, è stata certificata Doppio Platino!

Sono molto contenta. Bella per Tony!

Quest'estate, ci sei venuta a trovare a RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO al Foro Italico di Palermo. Com'è andata?

È stato un bellissimo momento musicale con la band e l'orchestra.

Parliamo di “Amore cane”, il featuring con Lazza. Insieme avete un bellissimo legame fraterno. Com'è nata questa collaborazione?

In realtà, è nata prima di Sanremo. Era fine gennaio e stavamo facendo le prove per Sanremo e in macchina lui mi faceva sentire tanti beat. Poi, anche lui mi ha chiesto: “Non hai qualcosa da farmi sentire? Io gli rispondo “Ho una roba, un provino”. Gli faccio sentire questo mio pezzo, “Amore cane”, e lui mi ha detto: “Questo te lo “featto” io!”. Poi a Sanremo, la gente ci chiedeva di fare una collaborazione, ma in realtà l'avevamo già trovata. Quest'estate, ci siamo chiusi in studio e lui ha scritto la sua parte. Quindi, ci sono due versioni di “Amore cane”: la mia e quella con Lazza. Devo ancora decidere se in tour farò anche la sua parte o meno. Se Lazza vorrà venire, sarà bellissimo, ma capisco che possa essere molto impegnato nei prossimi mesi.

“Intervallo”, la quarta traccia della tracklist, è una canzone dedicata a tuo papà Rosario. Chissà quali tracce del disco sarebbero piaciute di più a tuo papà… ti sei fatta un'idea?

Un paio sono riuscito a fargliele ascoltare: “Indaco”, scritta durante l'estate, quando lui ancora c'era ed era cosciente, e forse anche un'altra. Conoscendolo, avrebbe detto: “Vanno bene tutte, l'importante è che me ne fai suonare qualcuna dal vivo”. Sarà strano non averlo sul palco durante il tour, ma c'è intorno a noi e sicuramente è molto contento.

Come ti è venuta “Intervallo”? L'hai scritta di getto?

È una cosa che mi era rimasta dentro: un senso di colpa per non esserci stata nel momento più importante. Io sono andata a Roma per scattare tutto il progetto di “Sbagliato ascendente leone”, che stavo rimandando da tanto tempo per stargli vicino. Mio padre mi aveva detto di andare a fare il mio lavoro. Io l'avevo visto sereno, ma mi aveva tirato un palo. Quindi mi sono portato questo senso di colpa perché non ero lì quando lui ha abbandonato questa terra. Racconto il mio viaggio da Roma a Lecce, completamente in apnea. Mi sono passate davanti tante immagini. Non l'ho scritta solo per me: non mi sento da sola nell'aver perso una persona cara. Il dolore può aiutare a costruire una catena salvifica per guardare con ottimismo il futuro.

Tra pochi giorni, dal 10 novembre, partirai per il tour nei club. Come è nata l'idea?

L'idea mi è venuta dopo una serata in un miniclub di Roma. Io mi sono buttata e ho fatto un po' di cover. La sensazione di stare in un palco così intimo mi ha fatto divertire molto. Anche le persone hanno cambiato percezione nei miei confronti. Io mi voglio solo divertire: volevo partire subito dopo l'uscita del disco, in piccoli posti. Questo disco sarà legittimato e capito al 100% solo quando lo canterò dal vivo. Quindi venite in tour.

Intanto, fino al 21 ottobre sarai in Piazza Duomo a Milano con il “Souvenir Flagship Store”. Ci spieghi cos'è?

È il mio angolo di casa dedicato a “Souvenir”, a Mondadori Duomo. Io tutti i giorni passo da lì e sto con la mia gente. Se volete passare, mi trovate lì.