La cantante è stata la prima ospite del pomeriggio al Fuori Sanremo ING
Poche ore prima di salire sul palco dell’Ariston con la sua “Apnea”, Emma ci è passata a trovare al Fuori Sanremo ING. La cantante ha raccontato l’emozione di questo momento d’oro: “È un po’ come se fosse tutto giusto. Sono convinta di quello che sto facendo”. Queste sono solo alcune delle parole rilasciate ai microfoni dei nostri conduttori Mauro Marino e Manola Moslehi: qui trovate il testo integrale dell’intervista.
Benvenuta Emma! Come stai?
C’è l’ansietta della prima serata, però bene!
È la tua quarta volta come concorrente. Ci dai un aggettivo per ogni partecipazione in gara?
Per la primissima volta, direi incoscienza, perché noi sai cos’è Sanremo fino a quando non lo vivi. La seconda volta, invece, semicoscienza. La terza è stata importante per una mia questione importante, personale. La mia prima vera volta in gara forse è quest’anno. Preferivo da incosciente…
Cosa ti aspetti da questo Festival?
Il sogno ideale è che la canzone piaccia davvero a chiunque: a me piace davvero tanto, sono estasiata. Non vedo l’ora che tutti possano ascoltarla. Le persone mi aspettano fuori dall’albergo: sto già assaporando quanto le persone mi vogliono bene. Dopo la scalinata, finalmente la canzone potranno sentirla tutti. Sarà finito il segreto! Apnea sarà di tutti.
Di cosa parla “Apnea”?
È una canzone che parla di quelle farfalle nello stomaco che ti fanno perdere un po’ il respiro. Parla dell’innamoramento. Fondamentalmente la soluzione è solo una nella vita: balla che ti passa. A me, personalmente, “Apnea” mi ha dato sempre questa sensazione di leggerezza sana. Me la metto a palla in camera, ballo davanti allo specchio ed esco felice.
Strizzi l’occhio a nuove tendenze. La sensazione che si ha quando si ascolta “Apnea” è: “ma è una nuova Emma!”. Cosa ci dici?
“Apea” è il riassunto di “Souvenir”, un album che mi ha aperto a nuovi colori vocali. Poi, i mesi di tour nei club mi hanno fatto prendere più confidenza con queste sperimentazioni. “Apnea” è il riassunto straordinario di questo lavoro cominciato tanti mesi fai.
Sei proprio orgogliosa!
È un po’ come se fosse tutto giusto. Per me, che sono una disagiata… Sono convinta di quello che sto facendo.
Tu hai partecipato anche come ospite e co-conduttrice: lo rifaresti?
No, troppo lavoro! Ho imparato tantissimo a fianco di Carlo Conti, però erano ore o ore di lavoro.
Te la sei cavata benissimo, però!
Sì, perché sono simpatica!