Emanuele Aloia ha 22 anni e arriva da Torino, dove ha frequentato il liceo linguistico. Negli anni, però, inizia a coltivare non solo la passione per la musica, ma anche quella per l’arte e la cultura. Non è un caso che proprio il mondo dell’arte sia al centro di diversi brani che portano la sua firma, come il nuovo singolo appena pubblicato.
“L’urlo di Munch”, disponibile ufficialmente da venerdì 29 gennaio, conferma la volontà di Emanuele di dare una melodia all’arte. Il brano, infatti, racconta le difficoltà emotive di questo momento storico, attraverso le opere più famose dell’‘800 e ‘900.
“Il silenzio di questi mesi è stato assordante. C’era arte anche lì e, per la prima volta, ho provato a dargli un suono, un colore”, ha spiegato il giovane artista. “L’opera di Munch mi ha sempre affascinato fin da piccolo, ogni volta sfogliavo le pagine del mio libro di arte e mentre la prof spiegava la guardavo stregato, chiedendomi che suono avesse quel grido. Mi sarebbe piaciuto riuscire a sentirlo. Chissà in quanti lo hanno immaginato. Oggi sono qui e riguardandolo in questi giorni riesco a sentire una voce: la mia”.
Il singolo “L’urlo di Munch” non è l’unica testimonianza dell’amore di Emanuele per la cultura, ma è l’ultimo tassello di un filone che ha visto anche i brani “Girasoli” e “Il bacio di Klimt”. È proprio il brano ispirato al celebre quadro del pittore austriaco che ha permesso a Emanuele Aloia di farsi conoscere al grande pubblico e scalare le classifiche: non a caso, il pezzo ha conquistato il doppio Disco di Platino ed è tra le prime 20 canzoni più acquistate in tutto il 2020.
Adesso i fan aspettano di conoscere la data d’uscita del primo album di Emanuele Aloia, previsto per il 2021: “L’urlo di Munch”, così come i precedenti singoli, anticipa infatti quello che sarà il primo progetto discografico della carriera del cantautore 22enne.