In diretta con Mauro Marino e Manola Moslehi Elodie racconta telefonata di Eros Ramazzotti dopo la sua cover di Adesso tu e fa un in bocca al lupo a Michele Bravi per l'uscita del suo nuovo disco.
Ti sei riposata un po' dopo Sanremo? “Molto poco perché sto lavorando molto. Meglio così. Sono stati due anni intensi in cui mi sono posta molte domande, mi sono resa conto di essere cresciuta. Per il nuovo album ho lavorato su tutto, dalle collaborazioni ai produttori ai visual...”.
Hai lavorato su 70 canzoni... “A me piace tanto lavorare e conoscere le persone con cui lavoro perché rendono il lavoro più autentico. È fondamentale, soprattutto per un'interprete”.
Già dal primo ascolto si è capito che Andromeda è un brano forte. È il brano più trasmesso in radio nell'ultima settimana. “Sono molto orgogliosa. Forse è il brano a cui tenevo di più. Ha una sua complessità, un'identità... Poi è immediato e no. È ambizioso. Sono molto felice, io amo questo pezzo, per me è il pezzo della vita”.
C'è molto in questo brano, si parla anche del mito greco. “Sì, e di una donna. Racconta un momento della mia vita. Mahmood ha scritto il testo su una cosa che mi era accaduta. Forse è la prima volta che un brano racconta davvero di me”.
Hai detto che questo brano è stato anche una prova per te a Sanremo. È cambiata la tua consapevolezza vocale... “È un brano complesso perché ha registri vocali diversi. Farlo la prima volta a Sanremo, poi, è stato tosto. Ero tesa e avevo un po' il fiato corto. È molto importante alzare sempre l'asticella. Sto studiando, prendo lezioni di pianoforte, ho scoperto altri colori della mia voce. Hai più possibilità e tempo da dedicare al lavoro, quindi anche allo studio”.
Tra le tracce dell'album ci sono delle note vocali. “Sono messaggi di WhatsApp, servivano a collegare e raccontare cosa succedeva da un brano all'altro. Ci sono anche i miei dubbi sul titolo del disco. Inizialmente non sapevo come dare un titolo a un album che mi rappresenta. Poi ho preso spunto da una famosa playlist sui brani che ti rappresentano. Quindi ecco This is Elodie”.
Manca il sottotitolo: “In questo momento”. “Ovvio, spero che sia l'inizio, per fare sempre più un lavoro minuzioso”.
Che differenza c'è tra la tua prima partecipazione a Sanremo e quest'ultima? “Con il primo ero appena uscita da un talent, sembravo un po' un soldato. Ci mettevo sempre energia, ma avevo paura di essere me stessa. Io sono molto spontanea, da un lato è una cosa buona, dall'altra un po' meno. In questo momento sono più a mio agio, ho fatto questo Sanremo con una consapevolezza diversa”.
Come si arriva da 70 brani a sceglierne 16? “Io faccio tutto in modo istintivo. Ci sono brani che quando arrivano ti danno uno schiaffo. Penso che se lo danno a me, lo daranno anche a qualcun altro. Scelgo da ascoltatrice”.
Nel disco ci sono molte collaborazioni... “Fabri Fibra, il mio fidanzato Fabio, Marracash, Takagi e Ketra... Sono nomi importanti, sono molto orgogliosa. In genere prima canto la canzone, poi in base al brano, al testo e alla musica, insieme al mio team penso a chi starebbe bene. Io ho iniziato da poco, sono quasi 4 anni. Un'interprete deve essere convincente, deve far credere a produttore e autori di essere un cavallo vincente”.
Mario Volanti fa un'incursione per raccontare un aneddoto su Radio Italia, nata il 26 febbraio 1982: “Oggi Radio Italia compie 38 anni. Il 13 giugno 1998 è stata la prima volta che ho sentito 100mila persone cantare il jingle di Radio Italia. Abbiamo fatto un grande concerto in piazza Duomo e, in quell'occasione il sindaco Albertini ha dato un importante riconoscimento a Radio Italia. Lo tengo nel mio ufficio, quindi mi ricordo bene la data. In quel momento mi sono reso conto che il lavoro fatto negli anni precedenti aveva generato qualcosa di importante. Pensate che Biagio Antonacci era un nostro ascoltatore. Io avevo letto il nome dei giovani in gara a Sanremo e non avevo dato il suo nome, perché non era nella lista che mi avevano dato. Lui ha chiamato al centralino per dire che c'era anche lui in gara”.
Nel tuo disco c'è anche Michele Bravi, che tra poco uscirà con un nuovo album. “Io ho già ascoltato qualcosa, è un bel disco, profondo. Un grande in bocca al lupo, faccio il tifo per lui”.
Perché per la serata cover di Sanremo hai scelto “Adesso tu”? “Perché racconta una storia che conosco bene, quello della periferia e del potere della musica che ti aiuta a uscire da lì. Mi sembrava giusto rendere omaggio a Eros, che è stato tra i primi a riuscirci. Ci siamo sentiti, era contento, mi ha però consigliato di smettere di fumare”.
Tanti artisti sono usciti dalle periferie e hanno avuto successo... “Forse perché hai voglia di dimostrare a te stesso e alla tua famiglia che ci sono strade diverse e che devi seguire la tua luce. L'immaginazione aiuta alla concretizzazione delle cose”.
Hai coverizzato Marracash con Niente canzoni d'amore. È soddisfatto? “Mi ha detto di sì. Sono emotiva, ho registrato il pezzo un po' in sordina. Una volta finito, gliel'ho fatto sentire e mi ha detto 'Ma quanto sei scema?'. Era commosso. L'ho fatto da un punto di vista femminile, anche una donna più raccontare una storia del genere”.
Nel disco c'è anche “Non è la fine”, con un'altra collaborazione... “Con Gemitaiz. Vado molto orgogliosa di questo duetto. È stata una prova, è un pezzo che strizza l'occhio alla trap. Io sono versatile, mi piace giocare, penso sia bello mettersi a confronto con cose apparentemente lontane”.
Ci hai già detto che “Andromeda” è un brano a cui tieni tanto. In questo album c'è un altro brano a cui sei particolarmente legata? “Ci sono dei brani già editi che mi ricordano delle cose. Nero Bali ha aperto questo percorso. Tra l'altro è sempre scritto da Mahmood e Dardust, quindi forse, sì, direi Nero Bali”.
Ad aprile ci saranno due live... “Ho iniziato a capire cosa fare. Il primo è il 16 aprile a Milano, l'altro il 18 aprile a Roma. Devo iniziare a fare le prove. Qualche hit c'è, ci sono tante cose del nuovo album. Devo capire se aggiungere qualcosa che è fuori dagli album”.
Ci saranno degli ospiti? “Sì, penso di sì”.
E ci sarà un nuovo singolo? “Credo di averlo individuato, ma non posso darti indizi”.
Che donna è Elodie? “Sono una persona molto spontanea che ha ben presente quello che sono stata prima, com'ero da bambina. Sono un bel miscuglio tra quello che sono stata e quello che sono”.