È proprio al mondo che Elisa si rivolge eseguendo alcuni suoi brani, tra cui “Promettimi” che la cantautrice ha scritto per il suo secondo figlio, Sebastian, e che ha voluto dedicare a Save the Children per affermare il suo impegno perché nessun bambino al mondo venga più lasciato indietro e per esortare la comunità internazionale a porre fine alle atrocità che stanno vivendo i bambini siriani.
L'evento di sensibilizzazione nei confronti di questa tragedia è stato realizzato da Save the Children ieri pomeriggio, a Roma, su concessione del Ministero della Cultura e Parco archeologico del Colosseo, senza pubblico, prima dell’entrata in vigore del decreto legge del 12 marzo. Ogni attività si è svolta nel pieno rispetto delle normative per il contenimento della pandemia.
Il luogo e la data non sono stati scelti per caso: il Colosseo è patrimonio dell'umanità e simbolo di tutti i popoli mentre la clip viene diffusa proprio oggi, 15 marzo 2021, perché cadono i 10 anni esatti dall’inizio della guerra in Siria: l'Ambasciatrice di Save the Children Elisa Toffoli con le sue canzoni e la giovane attrice di 11 anni Cristina Magnotti con un monologo hanno dato così voce al grido di dolore dei bambini siriani.
“Come Ambasciatrice di Save the Children, sento dentro, fortissimo, il dovere morale di fare la mia parte perché i bambini vittime del conflitto in Siria non siano più dimenticati, così come ogni altro bambino che vive in un contesto di guerra”, dichiara la cantante, “E’ fondamentale che si parli di quello che stanno passando e delle conseguenze indicibili che stanno subendo sulla loro vita, sul loro futuro. Cantando, ho immaginato davanti a me i volti dei bambini e delle bambine che non chiedono altro che di poter vivere e crescere sereni, senza più guerra, come ogni bambino al mondo dovrebbe fare. I bambini sono prima di tutto bambini e la loro vita non dovrebbe essere fatta di queste crudeltà inaudite. È per questo che insieme a Save the Children chiedo una promessa alla comunità internazionale: quella di adoperarsi in ogni modo perché questa guerra orribile finisca prestissimo e i bambini della Siria non vengano mai più ignorati da un mondo indifferente”.