La serata: il concerto inizia quasi al buio, con quattro canzoni dell’album “Diari aperti” fra cui “Promettimi” e “Anche fragile”. L’atmosfera è molto intima, Elisa e i suoi musicisti rimangono seduti per tutta la prima parte dell’esibizione; l’artista si sposta dal pianoforte a uno sgabello a centro palco, o addirittura si adagia sul pavimento. Dopo i brani nuovi, c’è spazio anche per un ritorno al passato con pezzi come “Luce (tramonti a nord est)”, “Heaven out of Hell” e “Eppure sentire (un senso di te)”. Prima dell’intervallo, Elisa intona “Quelli che restano”. La seconda parte della serata è decisamente più movimentata. La cantante e tutti i suoi musicisti (archi compresi) rimangono in piedi per tutto il resto del concerto e anche in platea ci si alza spesso per ballare, nonostante l’intralcio delle poltrone del teatro. Ci si muove su brani come “L’anima vola”, “Stay”, “Together” e “No Hero” e ci si lascia coinvolgere da messaggi positivi come quello ambientalista durante il brano “A Prayer”. I bis sono due: “Gli ostacoli del cuore” e “A modo tuo”.
La musica: la band di Elisa, formata da basso, chitarra, piano e batteria, si integra con un quartetto d’archi e tre coriste. La cantante si alterna al pianoforte, alla chitarra e allo djembe e si prende anche un momento per giocare con la sua voce grazie una loop station. Gli arrangiamenti di tutte le canzoni sono creati ad hoc per questa formazione e, in alcuni casi, si differenziano di molto rispetto alle versioni originali, arricchendosi di finezze, sorprese e passaggi strumentali di grande effetto, soprattutto grazie alla presenza degli archi.
La scenografia: ad accompagnare la musica, pochi giochi di luce molto efficaci e la proiezione di immagini sul fondale del palco. Video tratti dalla vita quotidiana di Elisa, paesaggi naturali, lettere e parole che piovono dall’alto e, durante il brano “A prayer”, anche il volto della giovane ambientalista svedese Greta Thunberg e le foto della sua marcia per salvare il clima che ha trovato adesioni in tutta Europa.
Le sorprese dei fan: la partecipazione del pubblico degli Arcimboldi è molto attiva e porta Elisa a dire: “E’ proprio vero che il concerto non lo facciamo solo noi sul palco, ma lo fate anche voi lì giù”. Ovazioni, cori e standing ovation, si uniscono a sorprese per la cantante, come migliaia di cuori bianchi illuminati che si alzano appena inizia “Promettimi” o uno striscione ampio quanto il teatro con la scritta “L’amore per te non si lascia scrivere su uno striscione”. Sono molti i fan che lasciano le poltrone del teatro e raggiungono l’artista sotto palco per ballare vicino a lei.
La scaletta: nel corso della serata Elisa esegue almeno metà dei brani del nuovo album “Diari aperti” che il pubblico sa già perfettamente a memoria, ma dà anche il giusto spazio a tutti gli altri successi della sua carriera, dalle canzoni del primo disco “Pipes & Flowers” a quelle di album più recenti come “On” e “L’anima vola”, passando per “Lotus” e “Pearl days”. Queste sono tutte le canzoni della serata in ordine di esecuzione:
“Eppure sentire (un senso di te)”
“Luce (tramonti a nord est)”
“Se piovesse il tuo nome”
“Broken”/“Labyrinth”/“Cure me”/ “No hero”
Questa sera Elisa fa il terzo concerto agli Arcimboldi di Milano e poi la aspetta un’altra tripletta di live al Lingotto di Torino il 6, il 7 e il 9 aprile. Il tour prosegue ancora in tante città d’Italia fino alla doppia data di Bologna del 2 e 3 maggio. I biglietti disponibili sono ancora pochi.