Casa Azzurri12 giu 2021

Diodato a Casa Azzurri: “Riempite arene e teatri. Ripartiamo con forza!”

L'artista racconta l'incontro e l'insegnamento di Roberto Baggio e svela di aver scritto molto in questo “periodo ispirato”

Diodato ha parlato del primo incontro con Roberto Baggio, a cui è dedicata la canzone “L'uomo dietro il campione”, ha parlato della sensazione di suonare all'Arena di Verona vuota, lo scorso anno durante il lockdown, e ha rivelato di aver scritto molto in questo “periodo ispirato”: lo ha fatto con Mauro Marino e Manola Moslehi da Casa Azzurri, il quartier generale della Nazionale Italiana di Calcio. L'artista, che si prepara a un tour estivo con Radio Italia come radio ufficiale, ha rivolto un invito agli ascoltatori: “Riempite le arene, i teatri all'aperto. Ripartiamo con forza!”. Radio Italia è media partner ufficiale di Casa Azzurri e della Nazionale Italiana di Calcio, impegnata negli Europei
Hai visto la partita ieri. Un bel 3-0!Chi ben comincia… Speriamo. Io sono felice di aver visto una squadra che gioca a calcio bene. Questa è un'Italia che ti fa divertire, si era visto già dalle qualificazioni. C'è stato un grande lavoro di Mancini, un grande lavoro di squadra”.
Parliamo di musica e di calcio, nello specifico del tuo brano “L'uomo dietro il campione” che parla di Roberto Baggio, un tuo mito. Come è nato il vostro incontro e come è stato averlo nel video del brano?Scrivere una canzone su Baggio non facile, avevo un po' di ansia, perché Baggio fa parte del Dna degli italiani. Ero un po' titubante, poi mi sono affidato alle mie sensazioni. Volevo fosse una canzone che in qualche modo gli dicesse grazie per tutta la passione che mi ha acceso. Incontrarlo è stato magico, siamo andati a casa sua, ci ha permesso di girare un cameo del video, la scena del biliardino: io alzavo lo sguardo vedevo Baggio davanti a me e pensavo 'Non ci credo”. Lui intanto mi faceva goal, sarà fin non ci credevo, lui intanto segnava. Sarà finita 10 a 0 quella partita”.
Ma esattamente come è nata l'idea della canzone?È nata dalla collaborazione per il film 'Il divin Codino'. Mi è stato chiesto, io ho detto 'Ci penso, ci provo'. Poi pian piano sono arrivate le parole. La mia ansia derivava dal fatto che Baggio avrebbe ascoltato la canzone. Lui mi ha detto che gli era piaciuta tanto e che si era commosso. È come se mi avesse dato il Pallone d'Oro”.
Ascoltando la canzone e vedendo le immagini, si aveva l'impressione di essere tutti insieme a Baggio durante quel rigore. Baggio è uno dei più grandi calciatori di sempre. Penso che l'amore che la gente prova per lui a quasi 20 anni dal ritiro derivi sì dai grandi successi ma anche dalla fragilità. Lui ha subito infortuni pazzeschi che avrebbero fermato chiunque, invece lui ha avuto una grandissima determinazione, è stato un insegnamento. Tutti noi abbiamo sbagliato un calcio di rigore nella vita, quello è il momento in cui lo vedi come un essere umano, uguale a te”.
Canti “Lo so potrà sembrarti un'esagerazione, ma pure quel rigore a me ha insegnato un po' la vita”. Tu hai avuto un momento in cui non ti sei sentito compreso nelle tue potenzialità?La cosa interessante credo sia il rapporto con se stessi, il fatto di avere riscontri esterni che è come se ti dessero risposte interiori. C'è tutto un lavoro su se stessi, di consapevolezze. Quando ho incontrato Roberto ho avuto sensazione di una persona che ha fatto un percorso interiore, la percepisci l'energia, quello ti permette di andare oltre le cadute e le sfortune che si trovano lungo il proprio percorso. Mi è capitato di avere momenti di questo tipo, penso ci lavorerò tutta la vita”.
Tu hai fatto la gavetta, poi il successo è arrivato, forse più tardi di quando sarebbe potuto accadere… Forse prima non me lo meritavo. Certe cose arrivano quando è il momento”.
Tu sei tra i pochi fortunati ad aver fatto un tour estivo l'anno scorso.Sì, che bello. Infatti è stata una bella sensazione ieri vedere lo stadio con la gente. Ho avuto la fortuna di girare, di incontrare persone, lì tutto ritrova il senso. Davamo per scontate prima certe cose. Mi raccomando, questa estate riempite le arene, i teatri all'aperto: ripartiamo con forza!”.
Tu che cosa farai questa estate?Io inizio il 15 luglio dal Pistoia Blues Festival. Da lì parte un tour di cui voi di Radio Italia siete partner. Passiamo da Roma il 17 luglio e tocchiamo una serie di location stupende come lo Sferisterio di Macerata e il Teatro Antico di Taormina. Poi si arriva 19 settembre all'Arena di Verona. Io ho avuto il privilegio di cantare durante il lockdown all'interno dell'Arena vuota e diventare parte di un flusso storico, di una storia comune. Tornarci con il pubblico è il modo migliore di chiudere un cerchio”.
A livello di acustica com'è suonare all'Arena vuota?A livello di acustica è pazzesco, ti ritorna la voce e quando lo fa sembra che abbia fatto un viaggio di secoli. Era un momento particolare, io ero molto emozionato, ma davvero è come se la voce avesse fatto viaggio lunghissimo e fosse ritornata cambiata”.
Hai seguito l'Eurovision? Sì, non moltissimo ma l'ho seguito e ho voluto fare un in bocca la lupo ai Maneskin. Loro hanno una bellissima testa, al di là del fatto che possa piacere quel genere, loro hanno l'opportunità di fare un bel viaggio musicale. Sono curioso di sentire i prossimi lavori. Alcuni miei amici hanno lavorato con loro, come Manuel Agnelli, Rodrigo D'Erasmo e me ne hanno parlato bene. Speriamo che sia un modo per la musica italiana per aprirsi anche all'estero, abbiamo spazio, dobbiamo andare a prendercelo”.
Tu sei un tifoso accanito o ti “scaldi” solo quando c'è la Nazionale? Ero molto tifoso da ragazzino, seguivo Baggio, mi ha fatto appassionare tanto al calcio. Poi a un certo punto ho avuto l'impressione che il calcio fosse cambiato. Forse sono cambiato anche io. Ora lo guardo con passione, ma riesco a essere oggettivo, mi piace il bel calcio, mi sono appassionato quando ho visto il grande Barcellona. Ovviamente se gioca una squadra italiana tifo Italia. Sono Juventino da quando ero bambino, anche per colpa di Baggio. Uguale mio fratello. Oggi mi appassiono alle belle partite e forse me lo godo di più. Certo, quando c'è la Nazionale diventiamo tutti allenatori”.
Tu che cosa stai facendo? Mi preparo al tour, sto scrivendo, è stato un periodo abbastanza ispirato. L'idea è quindi di fare tour e poi chiudermi in studio a registrare cose nuove. Tanta musica e concerti. Mi piacerebbe andare a vedere presto un concerto, da spettatore”.
Potendo scegliere chi andresti a vedere? Avevo fatto un pensierino a Paul McCartney. In generale non vedo l'ora di tornare ai Festival dove c'è la folla, ci sono diversi spazi, su un palco un artista emergente, sull'altro un dj, sull'altro ancora musica elettronica. Mi piace mischiarmi”.