Diletta Leotta hanno iniziato con un siparietto scherzoso al fianco di Amadeus mentre Rula Jebreal ha detto: “Sanremo è un posto carico di energie bellissime. Le scale più belle che ho sceso sono state quelle che ho fatto quando sono arrivata in Italia”. “Stasera parla la musica, un linguaggio che tutti noi comprendiamo”, ha continuato Rula, “La musica arriva al cuore delle persone. Stasera facciamo tutti un passo in avanti. Ed evitiamo di fare gaffe!”.
A un certo punto della serata, a sorpresa Diletta Leotta riprende i panni della giornalista sportiva, mette in scena un finto collegamento sportivo in cui paragona l'Ariston a uno stadio e definisce Amadeus come il campione della serata, soprannominandolo Amadinho come se fosse un fuoriclasse brasiliano.
Più tardi Diletta interpreta un monologo sulla bellezza e presenta a sorpresa sua nonna Elena, in platea all'Ariston a 85 anni. Il monologo successivo, ad opera di Rula Jebreal, nasce da un doppio leggio che sorregge da una parte il libro nero che racconta la realtà e la sofferenza e dall'altra il libro bianco, con le parole urgenti di cui vorremmo riempirci la vita.
La giornalista, attivista per i diritti delle donne, tiene un discorso contro violenze e femminicidi, citando anche "La cura" di Franco Battiato, "La donna cannone" di Francesco De Gregori, "Sally" di Vasco Rossi, "C'è tempo" di Ivano Fossati e l'esempio di Franca Rame. E' un momento molto emozionante: la figlia Miral Rivalta in platea non può trattenere le lacrime.