News29 ott 2015

De Gregori canta Bob Dylan - Amore e furto

Presentato il nuovo album oggi a Milano

De Gregori canta Bob Dylan - Amore e furto (Caravan/SonyMusic) è il titolo dell'album che l'artista ha presentato questa mattina a Milano. L'attesissimo album contiene 11 canzoni, tradotte e interpretate, "con amore e rispetto", da Francesco De Gregori, disco nato dalla sua storica ammirazione per il cantautore statunitense. De Gregori sarà ospite di Radio Italia Solo Musica Italiana lunedì 2 novembre alle 16, con Paola Gallo.
Dal 5 marzo 2016 sarà in tour nei principali tour e club italiani, ma regala un'altra chicca ai fan, perché torna in libreria e negli store digitali "Francesco De Gregori. Guarda che non sono io" (un racconto fotografico a cura di Silvia Viglietti e Alessandro Arianti).
Entusiasta di questo progetto De Gregori ha raccontato un po' la nascita di questo disco e della scelta delle canzoni da tradurre ma che non andavano tradite, non solo nel significato, ma anche nella musica: «Tradurre significa anche stare sulla musica, e non tutte le canzoni sono traducibili» ha detto l'artista che ha accennato anche alcuni pezzettini di canzoni per spiegarne la musicalità che va a braccetto con le parole. Ha fatto tra gli altri anche l'esempio di "sweetheart", «parola che significa dolce- cuore, ma chi è che si chiama così, allora ho pensato a qualcosa tipo tesoro, amore, eccetera, finché è arrivata quella parola che stesse bene sulla musica, che è poi "angioletto"».
De Gregori ha ricordato la sua attitudine per le traduzioni: «quando suonavo nei locali a Roma, ai miei esordi, traducevo brani di Cohen, alcuni però non mi venivano molto bene, poi ricordo anche che a scuola mi divertivo con le traduzioni dal latino in italiano». Ma ciò che conta per De Gregori è la musicalità, sempre rispettando la "sacralità" dei pezzi del cantautore americano, «il testo - ha spiegato - è importante soprattutto con un autore come Dylan, ma nelle canzoni è il suono che comanda tutto».
«Credo che gli arrangiamenti siano molto vicino agli originali - ha aggiunto a beneficio di chi conosce bene i brani di Dylan - i suoi erano già arrangiamenti che mi piacevano molto». Musica e testi, quelle di De Gregori sono traduzioni di una bella cifra stilistica, e non semplice: «È stato bello ricercare una metrica in italiano, in inglese le parole sono molto brevi, quasi tutte tronche, e nel tradurre alcuni versi li ho dovuti proprio saltare, perché non ci stavano. Cioè manca proprio lo spazio. Ne dice di cose Dylan in inglese, e non proprio tutto è stato possibile tradurre. All'epoca ascoltavo Dylan ma non ne capivo completamente il significato, mi arrangiavo coi vocabolari. Volevo dare un suono... ed ecco vedete che questa parola mi ritorna, dare un suono in italiano a queste canzoni».
Perché "amore e furto"? «È il titolo di un album di Dylan - ha spiegato De Gregori - in cui lui dichiarava il furto di quelle canzoni, e questa volta lo ho usato io. E visto che sono anni che mi accostano a Dylan, da Buonotte fiorellino, che ecco, adesso si può dire che gli ho pure rubato il titolo». La fedeltà ai testi è stata al centro del suo lavoro: «È una cosa a cui tengo molto, sono proprio tignoso su questo, - ha ribadito De Gregori - posso aver tradotto male, ma non perché ci ho voluto mettere del mio. Per me Dylan è stato un modello di scrittura, non l'unico ma uno dei miei più importanti».
Ecco la tracklist: Un angioletto come te (Sweetheart like you), Servire qualcuno (Gotta serve somebody), Non dirle che non è così (If you see her, say hallo), Via della povertà (Desolation Row), Come il giorno (I shall be released), Mondo politico (Political world), Non è buio ancora (Not dark yet), Acido seminterrato (Subterranean homesick blues), Una serie di sogni (Series of dreams), Tweedle dum & tweedle dee (Tweedle dum & tweedle dee), Dignità (Dignity).
Francesca Amendola per Radio Italia