“RIAPRIAMO LE DANZE”14 giu 2022

Cremonini, nato per gli stadi: San Siro sold out e duetto con Lucio Dalla

La “scelta” fatta dopo i Lunapop ha aperto “un grande crescendo artistico” che continua con questo tour: ecco tutto quello che c’è dietro i concerti dell’artista bolognese e anche i progetti futuri. Cosa c’entrano Vasco Rossi, Sanremo, Freddie Mercury e Ancelotti? Le risposte

Cesare Cremonini, con un concerto tutto esaurito per 56mila fan a San Siro a Milano, dà il via al Cremonini Stadi 2022 dopo la data zero a Lignano Sabbiadoro. Sono già sold out le date a Roma, Padova e Bari mentre Torino è vicinissima: “Siamo in 300mila per questa avventura”. I live, dopo il raduno a Imola, accenderanno anche i palasport fino al 2023. Radio Italia solomusicaitaliana è Radio Ufficiale della tournée: l’artista, prima dello show di ieri, ha raccontato tutto ciò che c’è dietro questo spettacolo, ripercorrendo il suo viaggio dalla scelta fatta dopo i Lunapop al “grande crescendo artistico” che lo ha portato fino a qui, con lo sguardo rivolto al futuro. In tutto questo cosa c’entrano Lucio Dalla, Vasco Rossi, il Festival di Sanremo, Freddie Mercury e Ancelotti? Ecco le spiegazioni e la nostra fotogallery.
SAN SIRO. “Riapriamo le danze”, esordisce Cesare Cremonini, “Mi sento nuovo e cresciuto insieme a questo show e insieme al mio pubblico in questi quattro anni. Voglio portare negli stadi un progetto artistico che aggiunga al grande karaoke dei brani da cantare tutti insieme una sfida in più: trasformare gli stadi in strutture artistiche. Questo è un grande stimolo, cambia tutta la partita”.
“È stato un concerto epocale”, è il commento dell’artista dopo l’incredibile serata a San Siro, “Grazie Milano, non dimenticherò mai questa notte. Grazie a tutta la produzione e a tutti i tecnici che mi hanno messo nelle condizioni di vivere questo incredibile show. La mia band è stata grandiosa. Mi sono spinto dove non ero mai stato. Grazie ai miei amici che mi hanno supportato e alleggerito in queste settimane. #CremoniniSTADI2022 è cominciato in modo superlativo”.
LUCIO DALLA. Nel live c’è un duetto virtuale con il compianto cantautore, suo conterraneo, un momento unico arricchito da rare immagini: “Ho chiesto alla Fondazione Dalla e alla Sony di estrarre la voce originale del brano ‘Stella di mare’, in cui lui ha una voce che alza il livello della fantasia in chi ascolta, ha una timbrica con un impatto magico, è come un segreto”, racconta Cremonini, “I master tra l’altro erano nascosti in una foresta in Germania, li ho fatti portare come una reliquia a Bologna. Così per la prima volta la voce di ‘Stella di mare’ è stata estrapolata: ascoltandola in questo modo, si sente la stanza in cui Lucio Dalla canta, con i rumori di sottofondo, i suoi sospiri. La mia idea un po’ pazza era duettare veramente, volevo portarlo dove dev’essere secondo me: negli stadi, fisicamente, in un grande concerto di musica italiana. Io ho davvero l’impressione che sia sul palco con me. Lui a un certo punto appare negli schermi. Non è un omaggio, l’intenzione è stare lì con lui. La tecnologia oggi ci permetterebbe di avere un ologramma, ma la voce di Lucio è così potente che sembra di averla lì. La scaletta qui si ferma, a metà, per questo ci sono diversi blocchi: fa da spartiacque”.
“Potevo optare per ‘Piazza Grande’, ‘Cara’…”, continua Cesare, “Nella chat ‘Amici’ su WhatsApp mi criticavano per questa scelta. Però la costruzione della canzone ‘Stella di mare’ è perfetta per questo tour, per dare una sorpresa importante al pubblico, anche perché non è tra le cinque che si cantano nelle osterie bolognesi: non è allineata ai singoli più popolari ma è una canzone d’amore vera, quelle di Lucio spesso sono inafferrabili e ambigue, potrebbero parlare anche di Dio o di lui stesso. ‘Stella di mare’ può essere una donna, un uomo, un sogno…”.
Sullo sfondo c’è sempre il film di Cremonini su Lucio Dalla: “Tra Sanremo, album e tour ho scelto di agire con calma, dedicherò a quel progetto un anno intero, perché merita una formazione professionale sull’argomento, vorrei conoscere meglio l’ambiente del cinema, non fare errori. Non puoi fare quelle cose in preda all’entusiasmo. Io e il pubblico dobbiamo avere pazienza, per realizzarlo nel modo corretto”.
DAI LUNAPOP A OGGI. Cesare Cremonini ha ripercorso la sua storia e le difficoltà che ha affrontato: “Ho avuto un percorso difficile. Ho iniziato la mia carriera da solista con dei concerti gratuiti in piazza, dopo un tour che aveva riposizionato tutto il progetto come outsider. Da lì ho fatto club, teatri, palazzetti e live con orchestra. E’ stato difficile dopo i Lunapop trovarsi dentro le feste di piazza: il camerino in alcuni casi era un barbiere che magari ti faceva la barba… Soprattutto nei piccoli paesi… A 25 anni ho dovuto scegliere: la mia agenzia vedeva per me un futuro negli stadi, altre agenzie mi proponevano solo centinaia di date a teatro piano e voce. Ma io ho Freddie Mercury tatuato, non posso ignorare ciò che sono… Così a una cena ho scelto: ci ho dormito una notte e ho capito di essere nato per fare gli stadi. Altrimenti avrei dovuto fare compromessi. Non esistono l’X-Factor o la scuola per stare sul palco. E’ un qualcosa che si forma da quando sei bambino. Con il canto invece ci si può sempre aggiustare, io infatti mi reputo un performer, visto che ci sono tantissimi cantanti. Sono ripartito dall’Heineken Jammin Festival dove c’erano grandi artisti internazionali: in un’intervista che ogni tanto riguardo su YouTube si percepiva che venivo da 10 anni di disorientamento. Ho fatto tanti dischi, non mi sono mai sentito pago. Oggi mi ritrovo 40 singoli, di cui più della metà è parte dell’immaginario del pubblico. Sono già alla terza generazione di spettatori e ho 42 anni. Ho fatto un percorso lento e graduale, sono passato ai tour nei palasport, sempre più pieni. Poi sono arrivati gli stadi. La mia vita è stata un’audizione continua. Questo grande crescendo dal pianissimo al fortissimo è la cosa più bella. Questa è la mia storia, la trovo molto bella e istruttiva per i giovani. Sul palco è sempre una prima volta”.
VASCO ROSSI E GLI ARTISTI. Cesare Cremonini ha un’idea precisa sul ruolo dei musicisti, partendo dall’esempio del Blasco: “Vasco ha inventato il concetto di grande raduno anche negli stadi. Ogni artista ha un compito, che va al di là delle mire personali e della convenienza. Essere un performer del mio tipo, creare progetti artistici che siano anche teatrali in uno stadio, vestire le canzoni per incantare il pubblico e farlo sfogare: questo può essere unico e importante nel panorama italiano. Ognuno in Italia e all’estero ha il proprio ruolo, tutti insieme possiamo rendere grande questo Paese, per numeri e qualità degli spettacoli offerti”.
Si tratta di una vera e propria sfida: “Il mio percorso discografico mi permette di rischiare, in ogni rischio c’è un po’ di paura, però questo è il mio modo di stare nel mondo della musica. Il mio modo di stare sul palco può essere d’ispirazione e influente, vorrei che lo fosse”.
IL CONCERTO. Con questo tour l’artista bolognese celebra oltre 20 anni di carriera e presenta per la prima volta live le canzoni dell’ultimo album “La ragazza del futuro”, da “Colibrì” alla title-track, da “Moonwalk” al nuovo singolo “Chimica”. Gli arrangiamenti live dei brani esaltano l’anima del cantautore bolognese, la sua scrittura e le sonorità internazionali della sua produzione.
Lo show è un'esperienza coinvolgente anche grazie alla presenza a centro palco di un grande “Gate”, un portale di 22 metri d’altezza che trasporta lo spettatore in un altro universo con immagini tridimensionali sospese, elementi scenici reali, effetti laser e pirotecnici. Un palco largo 65 metri, profondo 26 e alto 22, del peso di 90 tonnellate - per una scenografia grandiosa e imponente - valorizza la grande presenza scenica e le straordinarie doti da performer di Cremonini.
“Questo spettacolo raccoglie l’ultimo album, quattro anni di esperienze di vita e brani pubblicati senza poter fare un tour”, spiega Cesare Cremonini, “Dal 2018 al 2022 il desiderio di live si è espanso all’infinito. ‘La ragazza del futuro’ è un titolo venuto fuori a causa di ciò che tutti abbiamo vissuto. E’ un album di canzoni civili e sociali, ha risposto alle esigenze della collettività. Ho trovato un raggio di sole nei giovani, anche grazie al progetto che ho fatto nelle scuole di tutta Italia, attraverso i murales. Il pubblico è sempre affezionato a quello che hai già fatto, molti hanno amato i tour nei teatri, ad esempio. Io cerco di portarli in territori nuovi come gli stadi, anche per non condannarmi a una ripetizione di me stesso.
Il palco si chiama The Gate: “E’ un portale che porta in più dimensioni, passato, presente e futuro. E’ un viaggio in cui schermi e luci che attraversano il palco in più quinte - quasi come a teatro - permettono di dare profondità a tutti gli elementi. Ho bisogno di sentire che è il mio palco, perché è troppo grande, altrimenti mi distruggerebbe. Credo che questo progetto artistico potrà avere vita lunga. C’è arte nella progettazione di un tour, non è solo intrattenimento, c’è anche un’anima. Il mio approccio è questo: vorrei fare in modo che quello che faccio resti”.
LA SCALETTA. E’ piena di hit: “La nuova stella di Broadway”, “Un giorno migliore”, “Logico #1”, “Greygoose”, “Lost in the weekend”, “Poetica”, “Nessuno vuole essere Robin” e “Qualcosa di grande”, mai eseguita prima dal vivo. “Anche ‘50 Special’ e ‘Marmellata #25’ non possono mancare, ma voglio anche stupire i fan”, svela l’artista, “In questo concerto ci sono molte sorprese. Vorrei fosse capace di portare nel fondo degli abissi come nel sublime, tra amore e perdita, nascita e morte. Ho canzoni come ‘Ciao’, ‘Colibrì’ e ‘La ragazza del futuro’, i cui primi versi danno il via al percorso narrativo dello show: ‘Ho bisogno di qualcuno che mi indichi la strada, la ragazza del futuro è una stella ubriaca’. Non avrei mai pensato di fare ‘Al telefono’ in uno stadio: poi mi sono accorto che non c’era posto più bello per raccontare quella storia, è come un musical. I brani diventano narrazione. Nel concerto c’è anche il rock inteso come energia, in ‘Padre madre’ ad esempio, e ‘Moonwalk’ dedicato a mio padre: qui con Giò Forma abbiamo cercato di raccontare anche visivamente”.
“In uno show di questo tipo lavoriamo per la perfezione”, afferma Cremonini, “Stare su quel palco è una prova di carisma, bisogna saper reggere, sono 26 canzoni, la scaletta è variata da Lignano, 24-25 sono singoli. Sono tutti pezzi della mia storia personale, è anche un viaggio nel tempo, mette insieme i pezzi di una vita. Ci sono 9 canzoni mai fatte prima in concerto. Ci sono 6 intro strumentali, da 1-2 minuti l’una: mi serve per trasportare il pubblico in posti diversi. Credo fortemente nella magia della musica, perché è l’unica risorsa ipnotica pulita che ci è rimasta per andare in profondità dentro di noi, nonostante cambino le tecnologie.
I PALASPORT. Il nuovo tour, che quindi arriverà anche nei palazzetti, sarà diviso in due parti tra il 2022 e il 2023: si stanno definendo i dettagli. “Sono in una fase della carriera in cui credo che offrire la mia personalità musicale sia bello”, annuncia Cesare Cremonini, “In questo mio grande crescendo non sono ancora arrivato in fondo: i palasport fanno parte ancora del mio percorso, trasferirò lì questa mia produzione, anche per raggiungere le regioni dove non ci sono stadi in cui si può suonare. Vorrei suonare in Sicilia, Sardegna e Campania: allo stadio Maradona c’era un grande affollamento questa estate, non si poteva anche dal punto di vista logistico. Abbiamo ricominciato tutti in un istante: bisogna fare un grande applauso all’ambiente musicale che sta ripartendo. Però in Italia abbiamo un gap: non è possibile portare grandi produzioni, magari internazionali, in ogni posto del Paese”.
FESTIVAL DI SANREMO 2022. Con Amadeus, Cesare Cremonini è stato per la prima volta ospite all’Ariston: “Sanremo ha aperto una bella pagina della mia carriera e una relazione con la televisione. Un programma mio? Mi è stato proposto poco dopo di rifletterci in maniera approfondita, però in questo momento al Paese e a me mancano i live, la priorità era tornare dal vivo. E’ stata una bella riappacificazione con la tv. Non c’è stata una proposta ufficiale ma più una riflessione. In futuro non lo so, può succedere di tutto. A Sanremo ‘Poetica’ è stata vista da 14 milioni e 600mila persone, un televisore su due. Quell’esperienza ha contribuito a far vendere 95mila biglietti per i concerti in due mesi, senza che io spingessi troppo. Volevo portare in tv l’energia di un grande concerto negli stadi: mi è stato detto che questo ha creato un precedente. Mi fa sentire grato, è stato un progetto riuscito, bellissimo. Ora dovrei tatuarmi Pippo Baudo…”. Amadeus e la moglie Giovanna Civitillo erano sugli spalti di San Siro.
QUATTRO CURIOSITA’. Ecco tre “battute” di Cesare Cremonini in conferenza stampa.
1) “La prima volta che andai a vedere un concerto di Vasco Rossi ed ebbi l’occasione di incontrarlo, gli dissi ‘E’ stato meraviglioso’ e lui mi rispose: ‘E’ la magia della musica’. E’ un’idea che mi porto dietro da sempre”
2) “Nel live eseguo Moonwalk, dedicata a mio padre, in duo con Davide Rossi (musicista di fama internazionale, già al fianco di Coldplay e The Verve, ndr) per un momento molto intenso e sentito.
3) “La band? Ho la foto di Carletto Ancelotti (allenatore italiano del Real Madrid pluricampione d’Europa, ndr) sul comodino, per chiedergli come fa a gestire l’ego e le personalità forti della ‘squadra’”
4) “Imola è il primo vero raduno della mia carriera, è un momento importantissimo per me, in un posto storico. Arriva dopo un tour di sette stadi. Per questo era importante Sanremo”
TUTTE LE DATE DEL TOUR:
9 giugno 2022 - LIGNANO - Stadio Teghil (data zero)
13 giugno 2022 - MILANO - Stadio San Siro (SOLD OUT)
15 giugno 2022 - TORINO - Stadio Olimpico
18 giugno 2022 - PADOVA - Stadio Euganeo (SOLD OUT)
22 giugno 2022 - FIRENZE - Stadio Artemio Franchi
25 giugno 2022 - BARI - Stadio Arena Della Vittoria (SOLD OUT)
28 giugno 2022 - ROMA - Stadio Olimpico (SOLD OUT)
2 luglio 2022 - IMOLA - Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari (Sono già 60mila i biglietti venduti, con l’apertura della storica Tribuna Rivazza)