Nella scaletta del concerto esclusivo di questa sera, Francesco Gabbani ci proporrà anche il suo ultimo singolo “Einstein”: “Riporta la regola universale che tutto è relativo. Credo che, se c’è qualcosa che non è relativo, è solo la verità personale. Ognuno ha la sua verità e non può fare altro che condividerla”, ha spiegato.
Non potrà mancare nemmeno il suo primo grande successo “Occidentali’s karma”, che ironizza sulla fascinazione che molte persone occidentali hanno nei confronti di tutto ciò che è orientale. Francesco ha conosciuto questo fenomeno molto da vicino, quando ha provato a diventare buddista: “Devo dire che io sono arrivato a ironizzare su questi concetti perché sono stato sempre fortemente attratto dal modo di pensare orientale. Mi sono avvicinato al buddismo, ho provato a mettermi nei panni del buddista ma ho trovato lo scoglio che anche nel buddismo devi accettare un dogma, quello della reincarnazione. Io sono San Tommaso e ci devo ficcare il naso, se non vedo non credo e quindi mi sono fermato lì”.
Fare un concerto in questo momento così difficile per un artista è molto gratificante e Francesco ha voluto dare anche un consiglio al pubblico, che ovviamente aspetta di tornare a vivere i live in prima persona: “Stiamo vivendo un periodo storico che non ci permette di condividere a pieno i momenti dei concerti live, che io credo siano irripetibili e ineguagliabili per lo scambio di energia. Quello che possiamo fare in questo momento è accontentarci di godere di alcuni live via streaming o andare a rivedere filmati di concerti che sono stati particolarmente importanti nella storia della musica”.
E a proposito di consigli, visto che durante il lockdown l’artista si è costruito personalmente uno studio in casa, ce n’è uno anche per chi volesse seguire il suo esempio: “Durante il lockdown mi sono divertito a costruirmi uno studio di registrazione in casa, il famoso home recording studio. Se c’è qualcuno che suona e vuole provare a registrarsi le cose in casa, io consiglio di provare prima a fermare l’acustica di una piccola stanza, in modo da non avere dei riverberi che confondono le idee e l’ascolto”.