Presentando il suo nuovo album "Cip!", Brunori Sas ha dichiarato: "Non dobbiamo sentirci fessi se perseguiamo il bene", ma cosa si intende per bene e per male secondo Dario Brunori? "Sicuramente nel disco parlo proprio del fatto che c'è una necessità di comprendere cosa è bene e cosa è male e che il male a volte è necessario per sviluppare il bene. Dobbiamo apprezzare il valore di ciò che ci mette in attrito e in qualche modo ci fa reagire. Da sempre il mondo viene visto come l'armonia fra gli opposti. Un male di quest'epoca è non avere la consapevolezza di quanto siano importanti l'incontro e lo scontro in carne e ossa. In questo senso, uno degli obiettivi del mio disco è stimolare le aggregazioni umane, l'incontro e il dibattito, ma rigorosamente di persona", ha spiegato il cantautore.
Brunori sta girando l'Italia per incontrare i suoi fan instore: oggi (martedì 14 gennaio), ad esempio, sarà a Firenze e domani a Roma. Durante i suoi firmacopie, l'artista dà la possibilità ai fan di chiacchierare con lui e di scrivergli domande su dei bigliettini che vengono poi messi in un'ampolla. Visto che, come dice lui, ognuno ha i fan che si merita, alcuni di questi interrogativi gli sono serviti per guardarsi dentro e capirsi meglio: "La domanda che mi ha stimolato di più riguardava il rapporto con la mia spiritualità. In questo disco, più che negli altri, c'è una sorta di anelito a tenere gli occhi dritti al cielo, inteso come l'universo che ci ospita. Questa domanda mi ha fatto capire un percorso che non avevo ben chiaro, dalla mia infanzia fino alla mia età attuale, comprendendo i vari passi che mi hanno portato a quella che è la mia visione spirituale in questo momento. A volte il pubblico arriva più dritto al sodo e la gente magari vede meglio di me quello che ho voluto dire".
Il 3 marzo, a Jesolo, Brunori Sas darà ufficialmente il via al suo primo tour nei palazzetti (i biglietti sono già disponibili) ma prima, molto probabilmente, seguirà Sanremo perché, in gara fra le Nuove proposte, ci sarà Fadi, un artista scoperto da lui e prodotto dalla sua etichetta discografica Picicca: "Quello di Fadi a Sanremo non è un mio merito, anche se il suo battesimo di fuoco sul palco l'ha avuto con me. L'ho tirato su a cantare perché lui mi prendeva in giro da sotto il palco e volevo sfotterlo io, poi invece ha cantato benissimo un mio pezzo e da lì abbiamo iniziato un percorso". Come talent scout, Brunori è attento a pochi, ma essenziali, particolari: "L'idea è quella di scegliere delle proposte artistiche che abbiano a che fare con la canzone italiana e che raccontino un certo tipo di moto emotivo con un certo senso estetico. Gli artisti che seguiamo con l'etichetta Picicca hanno tutte queste caratteristiche".