LIVE NEI CLUB21 apr 2023

Con Diodato sul palco, a Milano è tutto “Così speciale”

L’artista ha appena annunciato gli appuntamenti estivi, ma prima sentiva il bisogno di rivedere il suo pubblico nei club: “In queste canzoni, ci siete tutti voi”, dice nella tappa all'Alcatraz. Il racconto del concerto

Un assaggio ce lo aveva già dato in occasione di RADIO ITALIA LIVE, raccomandandosi di non mancare all’appuntamento nei club: Diodato aveva ragione e, dopo Padova, ha conquistato anche l’Alcatraz di Milano, con un concerto “Così speciale”, come l’album che ha voluto presentare integralmente dal vivo: “Non vedevo l’ora, finalmente ho suonato qui!”. E, dopo i club, arriveranno anche le date estive.
Una scenografia di fiori luminosi, creata appositamente per un live studiato nei minimi dettagli, accompagna Antonio Diodato in un percorso nella sua musica, dai primi agli ultimi successi: poche parole nella prima parte del concerto, a dire tutto è principalmente la musica, eseguita alla perfezione grazie a una corposa band in cui non mancano nemmeno fiati e violino. È lo stesso Antonio a impugnare più volte la chitarra per sentire in prima persona una scaletta che attraversa 10 anni di carriera.
L’appuntamento all’Alcatraz è anche l’occasione per riprendere in mano pezzi che l’artista non suona abitualmente nei suoi live, “Fiori immaginari” e “Un po’ più facile” per esempio (dall’album “Cosa siamo diventati”). Ma soprattutto, Diodato sale sul palco con la volontà di far parlare tutte le canzoni racchiuse nell’ultimo disco “Così speciale”, nessuna esclusa. Tra queste, “Ormai non c’eri che tu” è una delle più sentite: “Ci tenevamo tutti a suonare questo brano. Dal primo giorno in cui lo abbiamo provato, lo abbiamo sentito vibrare forte”, racconta nel primo dei pochi racconti al suo pubblico, allargando il discorso a tutti coloro che vivono le loro giornate con la sua musica: “Voglio ringraziare tutti quelli che sentono delle storie in queste canzoni e le condividono con me. È vero, ci siamo tutti noi, ci siete tutti voi”.
Ci si muove tanto anche, durante il live di Diodato: il pubblico si diverte non solo cantando, ma ballando anche insieme a lui, con una coordinazione che è il frutto di anni di amore reciproco: “Ci tenevo a ripartire dai club prima dell’estate perché volevo questo contatto. Tra poco mi butto su di voi tutto sudato!”, dice ancora l’artista un po’ emozionato, lasciando spazio anche a brani che sono diventati un pilastro delle sue esibizioni: da “Babilonia” a “Fai rumore”, la prima e l’ultima volta a Sanremo, passando per “Adesso”.
Tra “Se mi vuoi”, brano candidato ai David di Donatello 2023, e “Fino a farci scomparire”, arrivano anche dichiarazioni d’amore dal pubblico. Un affetto “accecante” che spinge Diodato a indossare anche… gli “Occhiali da sole” quando presenta il suo ultimo singolo e, poco più tardi, a scendere in mezzo alla sua gente per sentire proprio quel contatto che è alla base del nuovo tour indoor. I concerti nei club toccheranno anche l’Europa, fino alla fine di maggio, prima di trasferirsi nei festival per 11 appuntamenti estivi.
In chiusura di concerto, prima del suo saluto (finto), c’è lo spazio per un’ultima riflessione, dedicata a “Vieni a ridere di me”, proprio l’ultima traccia di “Così speciale”: “Io non chiudo mai gli album a caso. Questa canzone prova a raccontare la luce che volevo fermare, in un periodo che ho vissuto a stretto contatto con un gruppo di amici. Capitava di passare serate ad ascoltare musica e, quando rimanevo da solo, mi mettevo al pianoforte. Un pomeriggio, a Roma, ho aperto la finestra, c’erano le terrazze di Trastevere: ho cominciato a suonare ed è nata questa canzone. In quel momento, ho pensato che sarebbe stato bello avere una persona con cui ridere di tutto quello”.
La malinconia che si crea lascia però spazio all’entusiasmo quando Diodato torna nuovamente sul palco per gli ultimi minuti di live: “Finalmente ho suonato all'Alcatraz. Che posto meraviglioso”. Meraviglioso come la vita che lui canta in quello che è davvero l’ultimo brano del concerto. Insieme a lui, tutta Milano può dirlo, nonostante il tempaccio, mentre lascia il club: “Che vita meravigliosa”.