“Rispetto al 2021 sembra un altro Sanremo, è proprio diversa anche la città, coloratissima. È proprio bello viversi il pubblico e sentire il calore delle persone che cantano il ritornello della canzone il giorno dopo l’esibizione”, ricorda il duo, ripensando alla loro prima partecipazione al Festival con “Musica leggerissima”: “L’ultima volta avevamo cantato davanti a dei palloncini ed eravamo chiusi in stanza. Quindi è meglio oggi!”.
A scaldare i social, prima che presentassero “Splash” all’Ariston, ci ha pensato un originale video con cui Colapesce e Dimartino hanno ironizzato sui progressi della tecnologia: “Il ‘S.U.C.AI’, il nostro video sull’intelligenza artificiale, ha creato un po’ di scompiglio fra i fan degli artisti che abbiamo citato… Ma ci hanno detto che i Jalisse erano molto contenti!”.
Nella clip originale, che potete vedere qui sopra, Colapesce armeggia infatti con il “Jalisse 9700”, un accurato dispositivo che prevedrebbe già tutti gli artisti di Sanremo fino al 2050. Abbiamo chiesto a entrambi di commentare alcuni di quelli che la macchina avrebbe indicato per il Festival 2024, “l’anno dei duetti”: da Iva Zanicchi con Salmo a Elettra Lamborghini con Samantha Cristoforetti, coppie spacciate per “certe”, fino al solista Carlo Cracco (“il suo brano sarà molto forte, si chiamerà ‘Entrecôte’ o ‘Coulis’”). Poi ci sono un “pezzo molto televisivo”, con la partecipazione di Don Matteo, e un altro che invece porterà Paolo Brosio… a Medjugorje. Senza dimenticare il trio Minghi-Belli-Rossi che tutta la Sicilia sogna.
Trovate i vari abbinamenti, commentati da Colapesce e Dimartino, nella video-intervista #atupertu con la Redazione di Radio Italia solomusicaitaliana.
Eppure, scherzi a parte, il duo è spaccato quando si parla di intelligenza artificiale: “Io ho molta paura”, sostiene Dimartino, “forse perché mi inquieta pensare che una macchina possa sviluppare un pensiero creativo”. È dell’avviso opposto Colapesce: “Ho molta fiducia nell’intelligenza artificiale, perché a un certo punto sostituirà completamente l’uomo in alcune cose futili e forse potremo tornare a occuparci di noi stessi”.
Quel che è certo è che “La primavera della mia vita”, al cinema dal 20 febbraio dopo il Festival, è scritto personalmente da Colapesce e Dimartino: “L’idea c’era ancora prima del nostro primo disco del 2020 ‘I Mortali’”, raccontano infine i due artisti ai nostri microfoni. “Siamo molto appassionati di cinema e le nostre canzoni spesso hanno un immaginario da montaggio cinematografico, ci è venuto naturale lavorare in quella direzione. Poi è stato divertente perché è un ‘road movie’, quindi un film apparentemente leggero ma con messaggi intensi. Si piange e si ride contemporaneamente”.