"Condividere il palco con Ivana Spagna è stato un onore e la ringrazio. Mi sono sentita accolta"
Come stai? Come stai vivendo il Festival?
Sono carica a palla! Secondo me bisogna goderselo al 100%, ho l’adrenalina che mi carica, non dormo tanto, ma non importa.
Sei la prima vincitrice del Sanremo Giovani di quest’anno e hai già una grande padronanza del palco…
In realtà quando mi hanno detto che dovevo aprirlo mi è venuta l’ansietta, ma è stata un’opportunità gigantesca e ho voluto sfruttarla al meglio. Poi il palco di Sanremo è pazzesco.
Insomma, sta andando bene...
Premio a parte, la cosa bella è l’affetto che sto ricevendo. Mi avevano detto che Sanremo è un frullatore, mi avevano preparato al peggio e invece sta andando bene! Sto affrontando le varie serate in maniera diverse: la prima serata avevo ansia e adrenalina, ma dovevo aprire, la seconda ho avuto tanto tempo per pensare al mio turno, perché ho aspettato un’ora e mezza prima di esibirmi. Questa sera non vedo l’ora, sono una delle ultime. Stasera sarà una celebrazione di quello che è stato questa settimana. C’è da celebrare.
Tu sei partita da Sanremo Giovani per poi arrivare tra i Big…
Come ha detto anche Ivana Spagna, la carriera non è fatta da singolo andato bene. Quindi anche se qualche mia canzone è andata bene ho trovato molto giusto partecipare a Sanremo Giovani, perché questo ultimo anno è stato quello in cui iniziato il mio cammino. Non ero da Big, secondo me.
Per la serata di ieri hai scelto “Il cerchio della vita”. Che consigli ti ha dato Ivana? Cosa ti ha lasciato?
Lei è una persona stupenda, di un’umiltà incredibile. Io le ho parlato della mia scelta di presentarmi a Sanremo Giovani e lei mi ha detto la cosa di prima, insomma, di tenere i piedi per terra. Condividere il palco con lei è stato un onore e la ringrazio, perché non mi sono sentita piccola di fianco, mi sono sentita accolta da lei e anche sul palco. È stato bello, è una canzone a cui sono legata, lo sono tutti i miei amici.
E il turbinio non finisce qui: a breve uscirà il primo disco che hai chiamato…
“Primo”! Stavo passando sotto un tunnel a Milano e mi è venuto in mente questo titolo, semplice, efficace! Mi auguro che la fantasia vada un po’ più in là per i prossimi...