È soprattutto la Garisenda, la più piccola delle Due Torri, ad accusare gli anni nell’ultimo periodo: il rischio del suo crollo ha portato anche alla chiusura precauzionale della “sorella”. Da qui, l’iniziativa del Comune per un importante restauro mirato al salvataggio delle Due Torri bolognesi: il crowdfunding è partito ieri, venerdì 24 novembre, giornata in cui Cremonini e Morandi hanno voluto esserci per promuovere personalmente il lancio dell’iniziativa e sottolineare lo strettissimo rapporto con la loro città.
“Se potete donare, fatelo per favore, anche 1 solo euro farà la sua parte in questa opera importante per la cultura non solo di Bologna ma di tutto il Paese”, è l’appello social di Cesare Cremonini. Gianni Morandi rilancia così: “In questo momento, la Garisenda, costruita (come l’altra) 900 anni fa, ha bisogno di essere messa in sicurezza. Sosteniamola tutti insieme”. Nel suo post qui sotto, trovate i dettagli e le modalità per aderire alla raccolta.
Per l’occasione, i due artisti si sono incontrati in centro città e, insieme al sindaco di Bologna Matteo Lepore, sono saliti sulla Torre degli Asinelli. Dal terrazzo, davanti a tanti concittadini, Gianni Morandi ha anche improvvisato un piccolo “medley a cappella”, intonando “Fatti mandare dalla mamma” e “C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”.
Cesare Cremonini, che definito lo stesso Morandi un “simbolo” della città, non ha escluso che in futuro i due possano anche essere protagonisti di un concerto insieme, per il bene di Bologna. Lui è a disposizione e lo ha già confermato: anche se è ancora presto perché la cosa prenda forma concretamente, in tanti stanno reclamando un evento del genere via social. “Mi sembra una buona idea e può essere un inizio, anche se servirà molto di più”, ha risposto Gianni su Instagram, lasciando la porta aperta.
Già qualche giorno fa, sulla Garisenda in pericolo, Cremonini aveva pubblicato un lungo post che terminava così: “Stringiamoci con dolcezza e senza polemiche intorno alla nostra Garisenda, perché resti il simbolo della nostra vita così poetica, speciale, un po’ storta e diversa, di questa città tanto amata in tutta Italia. Forza Bologna”.