IMPARARE. Sul palco dell’Ariston cantano “Imparare ad amarsi”. “A proposito di imparare, c’è qualcosa che hanno imparato in questi giorni. Io lavoro spesso da solo, isolato, invece qui ci siamo ritrovati in una band, forzatamente, con una grande cantante. Ho affinato l’arte di collaborare, di prendere ma anche lasciare lo spazio giusto” dice Pacifico. “Io ho imparato a vivere momento dopo momento”, racconta Bungaro, aggiungendo: “Avendo un’artista come Ornella, imprevedibile, arrivano dei momenti di grande divertimento, momenti molto intensi e anche silenzi all’interno di questo gruppo meraviglioso, però alla fine ci divertiamo, ci sono un’energia e un’armonia incredibili”.
CANZONE. Bungaro e Pacifico sono gli autori del brano “Imparare ad amarsi”. Da autori, qual è la canzone di questo Festival che li ha colpiti particolarmente, a eccezione dei tre pezzi di cui Pacifico è autore? Oltre ad “Imparare ad amarsi”, Gino ha infatti firmato anche “Il segreto del tempo” cantato da Roby Facchinetti e Riccardo Fogli e “Il coraggio di ogni giorno” presentato da Enzo Avitabile e Peppe Servillo. “Ah non valgono?! Perché io avrei detto quella di Avitabile-Servillo… Il brano di Diodato e Roy Paci a me piace molto, anche quelli di Ron e di Max Gazzé”.
DUETTI. Domani (9 febbraio), per la serata dedicata ai duetti, Bungaro, Pacifico e Ornella Vanoni canteranno “Imparare ad amarsi” con l’attore Alessandro Preziosi. Sul palco dell’Ariston, ieri sera, Ornella ha definito l’attore “un bell’uomo che non canta un granché”… “Ornella è una provocatrice, sono sicuro che sta costringendo Alessandro, che però per fortuna arriva da teatro ed è uno che studia, a uscire dalla sua zona di conforto del recitato e a entrare più nel cantato”, spiega Pacifico. “Lui si sta preparando bene”, gli fa eco Bungaro.
VANONI. Chiediamo ai due artisti un pregio e un difetto di Ornella Vanoni. “E’ sicuramente imprevedibile. Ma è un pregio o un difetto?”, chiede Bungaro. “E’ tanto brutale nei commenti, sincera, schietta, prodiga di affetto e lodi. Non ha filtri né diplomazia, che è una bella protezione ma non ha mai qualcosa alle spalle”, aggiunge Pacifico. “Il suo pregio diventa un difetto e il suo difetto diventa un pregio”, conclude Bungaro.