Il primo è “La verità”: sono passati quasi 10 anni ma, stasera, suona ancora benissimo, accompagnata dalla sua inseparabile chitarra e dalla Radio Italia Live Orchestra. Quel sorriso di chi, per la prima volta, vede la piazza strapiena dice tutto: il resto lo fanno le voci dei tantissimi che, anno dopo anno, hanno contribuito a far crescere il pubblico di Dario Brunori.
"Che meraviglia, è una cosa che ti lascia senza fiato. Ora facciamo un pezzo che ho fatto nella riviera ligure", scherza, auto-annunciando “L’albero delle noci”. Il salto temporale, in pochi minuti, ci riporta al recentissimo passato, questo 2025 che lo ha eletto rivelazione proprio a Sanremo. E così, il brano continua a far commuovere, ancor di più se cantata tutti insieme, all’ombra del Duomo di Milano.
Il viaggio nel tempo di Brunori Sas, quindi, si conclude con “Per due che come noi”, altro dolcissimo testo che ci riporta al 2019 e al Disco di Platino conquistato con “Cip!”. "Concludiamo con la romanticheria", afferma prima di spostarsi al piano e salutare così, nel suo stile unico, Milano.
"Super emozionante. Siete meravigliosi, è una cosa assurda", ribadisce Dario Brunori che, dopo Piazza Duomo, arriverà anche al Circo Massimo e all'Arena di Verona. "Non avrei mai scommesso niente su di me. Finché dura...", aggiunge ai nostri Mauro Marino e Francesca Leto: a giudicare dall'affetto, il sospetto è che andrà avanti per molto tempo.