“Manifesto” è il titolo dell’ultimo singolo dei Boomdabash, un racconto che parte da lontano e ripercorre la gavetta e la fatica dei primi tempi. Parliamo di oltre 20 anni fa, anni in cui, giocando con il titolo della canzone, il gruppo salentino si è conquistato anche i primi manifesti: “Una delle prime locandine dei Boomdabash era scritta a penna e fotocopiata”, ricorda Payà. “Sì, erano dei piccoli manifestini della grandezza di un foglio A4, perché noi comunque abbiamo iniziato a suonare nelle dancehall”, aggiunge Biggie Bash. “Però, piano piano, negli anni, le locandine sono diventate sempre più grandi”.
Il successo è arrivato grazie a una grande determinazione che ha sempre caratterizzato i Boomdabash: “Io sono sempre stato uno che ha creduto molto nei nostri numeri e ha avuto sempre fiducia anche quando abbiamo attraversato dei momenti non proprio rosei”, spiega ancora Biggie Bash, mettendoci la faccia. “Però, anche in quel momento, ho sempre creduto che fossimo sulla strada giusta. Era una speranza, e diciamo che è andata benino”.
All’interno di “Manifesto”, i Boomdabash raccontano anche di essere “cresciuti a perdere palloni in mezzo alla strada”, ma la verità è… che a calcio non erano proprio bravissimi: “Abbiamo dei piedi da prendere e da buttare”, scherza Biggie Bash. In realtà, una giovane promessa del calcio c’era ed era Ketra, che da ragazzo ha giocato anche nel Pisa: “Ma siamo partiti davvero dalla strada e ce lo ricordiamo benissimo”, rivendicano con orgoglio i Boomdabash.
Dopo tanto girare, in questi giorni il gruppo è praticamente “costretto” a tornare nella sua terra per le feste: “A Natale, devi per forza stare in Salento”, raccontano le due voci dei Boomdabash, in modo categorico. “Noi rispettiamo tutte le tradizioni, ci teniamo particolarmente e per noi la famiglia è sacra. Poi si mangia per due giorni di fila, quindi… sì, Natale assolutamente a casa”.
I Boomdabash si preparano così a passare questo periodo in Salento dopo aver girato tutto il Paese con la loro musica, segno del successo che hanno raggiunto a suon di hit e con l’ultimo disco “Venduti”. Già questo titolo voleva essere una replica ai detrattori, ma ora Biggie Bash e Payà si sentono di poter rispondere a qualche critica di troppo: “Ci dicono sempre che non facciamo più reggae. Ma noi innanzitutto facciamo musica, consideriamo il reggae la madre di tutto quello che facciamo: partiamo da lì e continueremo sempre a fare reggae”. E poi c’è sempre la “solita” accusa di fare pezzi solo commerciali: “Nel 99,9% dei casi, sono persone che non hanno mai acquistato un nostro album e quindi non sanno che, oltre ai singoli, c’è anche tanta roba che viene dal nostro passato e dal nostro background”. Per Payà, anche i commenti negativi, però, possono avere un significato positivo: “Se non hai degli hater, significa che non sei nessuno. Quindi, benedetti siano gli hater!”.
I fan dei Boomdabash, invece, saranno felicissimi di ritrovarli sul palco dell’isybank Music Place questa sera, venerdì 8 dicembre, a RADIO ITALIA LIVE: l’appuntamento è alle 21.00, in contemporanea su Radio Italia solomusicaitaliana e Radio Italia TV e in streaming audio/video su radioitalia.it.