News10 feb 2016

Bluvertigo, la polemica sulla voce: “Amiamo il rock e le imperfezioni”

“L'album uscirà in un tempo che non è ancora stato scoperto”

Dopo essersi esibiti ieri sera sul palco dell’Ariston con “Semplicemente”, oggi i Bluvertigo sono stati intervistati da Paola Gallo e Daniele Bossari. Nonostante non siano risultati tra le prime sei posizioni della classifica parziale, Morgan, Livio, Andy e Sergio non si si sono persi d’animo e si sono presentati negli studi di Fuori Sanremo by Lancome armati di musica, sarcasmo e autoironia e si sono tolti qualche sassolino dalla scarpa. Il gruppo ha dato il via all'intervista con una versione in ukulele del successo di Domenico ModugnoLa donna riccia”.
Ma la donna riccia è un omaggio alla cover che farete giovedì?
“È un omaggio alla grande musica italiana e a quel genio che è stato, anzi, che è Modugno. Gli artisti, anche se muoiono lasciano sempre una traccia. Domenico è soltanto in una nuova dimensione ma risuona dentro di noi”.
E voi domani canterete “La lontananza” di Modugno…
“Ci sarà con noi un ospite che non possiamo svelare perché è troppo grosso. Solo Augusto Abbondanza potrebbe saperlo”.
Che rapporto avete con i social network?
Morgan: “A me i social network non sono mai piaciuti, sono sempre stato diffidente. La loro vera funzione è quella di collezionare dati. Io ormai sono un oggetto per selfie, non c’è più umanità, la gente non mi saluta ma mi chiede selfie”.
Andy: “Io vorrei lanciare un appello: parliamo di 'diesis' e non di 'hashtag'. Chiamiamo le cose per quello che sono, con il loro nome”.
Parliamo del vostro prossimo album “Tuono – Tono, Tempo e Suono”. Leggo che uscirà in un vago primavera...
“È un tempo che non è ancora stato scoperto. Bisogna vedere quando si svelerà perché la primavera è oscura. Nell’Inverno di Vivaldi c’è la drammaticità più totale, nel vago primavera volevamo far uscire l'album. Non è facile tenere insieme quattro persone così diverse che hanno perso un po’ l’entusiasmo nei confronti del 'Dai, facciamo un disco!'. Quando riusciremo a concretizzare il tutto, uscirà il nostro lavoro”.
Diciamo due parole sul Festival di Sanremo?
Morgan: “Il Festival della Canzone Italiana è il regno della possibilità e della libertà di espressione. Nessuno mi ha detto cosa dovevo fare e come. Carlo Conti è una persona stimabilissima che si è innamorata della canzone in tempi non sospettabili. Mi ha detto: 'Vorrei che venissi a Sanremo'. Io allora ho avuto l'idea di proporre il pezzo come Bluvertigo”.
Conti è l’unico conduttore del festival a essersi superato...
“È una persona molto seria, decide per sé ed è proprio come appare. È impegnato e attento agli artisti”.
Io sono felice se questa è stata un’occasione per la reunion dei Bluvertigo.
Andy: “In molti hanno fatto commenti sulla voce di Morgan. Lui è stato bravissimo, mi è piaciuto da matti perché c’era la sua voglia di essere lì e di comunicare”.
Morgan: “Noi siamo un gruppo rock e il rock è fatto di imperfezione oltre che di potenza. Noi amiamo l’imperfezione e amiamo Jimi Hendrix e Lucio Battisti, amiamo quelli un 'po’ storti'. Poi onestamente la nostra performance è stata superiore a quella di moltissimi altri”.


E per i saluti finali, i Bluvertigo hanno intonato i versi “Arrivederci, dammi questa mano e sorridi senza piangere”.