Amadeus lo definisce semplicemente “un amico”, prima di chiamarlo sul palco. Per rompere il ghiaccio, questa volta, Biagio inizia con il suo nuovo singolo “Ti saprò aspettare”: senza camicia, ma in abito scuro e con una raffinata giacca, canta il secondo estratto dall’album “Chiaramente visibili dallo spazio”.
Insieme al Direttore Artistico e a Fiorello, l’artista ricorda i vecchi tempi del Cantagiro, che l’hanno portato fino al successo che ancora oggi riscuote con ogni album e ogni canzone. Poi, proprio come due anni fa, è il momento di un emozionante medley di storici successi: si parte con “Quanto tempo e ancora”, cantata “così come è stata scritta” in un’intima versione alla chitarra: a tutto il pubblico viene spontaneo alzare i cellulari e illuminare il teatro con le loro luci.
Si prosegue con “Iris (tra le tue poesie)”, accompagnata armonicamente dall’orchestra di Sanremo, che incassa anche i baci di Biagio. La carrellata termina con “Liberatemi”: “25 anni fa ho scritto questa canzone che ancora libertà va cercando”, accenna l’artista prima di far esplodere il suo urlo in tutto l'Ariston.
Gli spettatori fanno partire il coro con il suo nome, ma la gara deve andare avanti e non c’è più tempo: Fiorello “si prende” Antonacci e si incammina insieme a lui, come solo possono fare due amici di vecchia data.