CONFERENZA STAMPA22 nov 2021

Arisa, nuovo album: “Ero romantica, ora sono anche erotica ed elettronica”

Sempre più camaleontica, danzereccia e star della tv, da “Ballando con le stelle” ad Amici, la cantante presenta 11 canzoni che la rispecchiano oggi: “Il bacio con Vito Coppola? Se son rose… Sanremo? Non si sa”

Il nuovo album di Arisa s’intitola "Ero Romantica": lei oggi si sente anche erotica, elettronica, sempre più danzereccia e camaleontica, grazie alle esperienze a “Ballando con le stelle” e “Amici di Maria De Filippi”. In queste 11 canzoni c’è ogni parte di lei, come di ogni essere umano: ha presentato il progetto alla stampa all’osteria Memà di Milano, ha parlato sia del bacio con Vito Coppola sia dell’ex Giuseppe Anastasi che qui ha scritto 4 brani e, su una sua possibile presenza al Festival di Sanremo 2022, ha detto solo “Non si sa”.
L’ALBUM. Ad aprire il lavoro, fuori venerdì 26 novembre 2021, è proprio la parola “erotica”: “All’inizio il titolo era porno-romantica ma era troppo forte, anche perché siamo in Italia, quindi ‘Ero-romantica’ è un gioco di parole con eros e romanticismo. Certo, prima ero più romantica, ora ho una maggiore consapevolezza della realtà, comunque il romanticismo ogni tanto ci vuole come il dolce a fine pasto” spiega Rosalba Pippa in arte Arisa. La produzione è di Jason Rooney con Giuseppe Barbera, Danusk e il maestro Adriano Pennino per “Potevi fare di più”, scritta da Gigi D’Alessio.
Il disco esce per la label “Pipshow” della cantante che, in veste di interprete, autrice e discografica, per la prima volta nella sua carriera pubblica da indipendente: è stato anticipato dai brani Ortica, Psycho e Altalene, oltre che da Potevi fare di più, interpretato a Sanremo 2021. Questo suo settimo album è in bilico fra romanticismo e bisogno di libertà, carnalità e spiritualità: a volte sofferto e struggente, in altri momenti sfacciato e disinibito, in un’alternanza fra malinconiche ballate d’amore e ritmi dance anni ’90, acrobazie vocali e persino fraseggi rap.
Il disco è diviso in due parti, la prima più ritmata e la seconda più intima, e ha anche 2 copertine, scattate sul pianerottolo di casa: una in black and white ritrae un’Arisa femme fatale da film noir e in versione sexy punk; l’altra in un primo piano segnato dai tormenti del cuore e virato in rosa. “Ero Romantica” celebra la femminilità e le sue contraddizioni, canta di autodeterminazione femminile e di schiavitù volontaria, contro l’omologazione
Ben quattro canzoni (Licantropo, Cuore, La casa dell’amore possibile, L’Arca di Noè) sono firmate dall’ex fidanzato Giuseppe Anastasi: “Oggi io e Giuseppe ci ritroviamo su temi come la speranza, la protezione, l’accudimento. Lui è sposato e ha un figlio, mentre io sono ancora zitella. Io vivo spesso di notte, lui porta il figlio a scuola…”. Anastasi torna a collaborare con lei dopo hit come “Sincerità”: dallo spiazzante e felice esordio nel 2009 proprio con quel brano, quando arrivò sul palco di Sanremo in versione nerd con la nostalgia degli anni ’50, ora la camaleontica artista mostra un gusto per la trasgressione in chiave bondage chic.
LE CANZONI. Arisa ha scritto in particolare “Altalene” e “Ortica” in napoletano: “Sono cresciuta a Ponte delle Tavole, frazione di Pantano di Pignola in Basilicata, dove il dialetto cambia ogni cinque passi. Ad Arigliano, il paese di mia mamma, parlano praticamente in napoletano e quindi ho questa propensione. Il testo di ‘Ortica’ parla di mie sensazioni, di abbandono, di fatiche non ricompensate. Una donna ferita diventa urticante, ma se le vuoi bene ti apre il paradiso. Infatti l’ortica si usa anche in cucina. In futuro scriverò ancora in napoletano”.
Ad aprire l’album è “Ero Romantica”, un brano dance con accenni voguing in cui una sfrenata Arisa canta “Erotica / Ero Romantica / Adesso non lo sono più / Da quando mi hai lasciato tu” fino a spingere l’acceleratore su un urlato “Mi fai venire”. Se la celebrazione della donna continua con l’inno alla bellezza della prosperità femminile “Agua de Coco”, traccia dance di matrice house, “Altalene” è un electro-pop internazionale che parla di schiavitù volontaria: racconta un uomo narcisista che rende schiava una ragazza lucidamente disponibile a farsi sottomettere, in cambio di un piacere che è essenzialmente fisico e carnale.
Il manifesto del disco è “Maddalena”, la peccatrice per antonomasia, e si sviluppa nel fraseggio rap “Non mi inginocchio al seme sacro / farò di me il mio simulacro / sparo ai padroni come Django / baby la lupa esce dal branco”: “Questo pezzo giace nel mio cassetto da tanti anni, aspettavo il momento giusto perché io potessi sostenere certi versi”, spiega Rosalba, “Maddalena è vittima di uno dei più grandi fraintendimenti storici. Io mi sono sempre sentita troppo procace, mi sono sviluppata a 9 anni, facevo le foto di classe vicino alle maestre, non c’era mai il grembiule della mia taglia. A Sanremo 2009 ero tutta coperta perché avevo paura di dare fastidio, mi sono sempre vergognata, però poi ho capito che in realtà ho 39 anni e non sarò attraente per molto ancora. Mi sono detta che non voglio più vergognarmi, voglio trattare il mio corpo come una cosa bella e tirarla fuori: se dovessero propormi di fare dei film soft-porn, ci penso (ride, ndr). Mi piace il corpo delle donne, l’imperfezione, la testa scesa, il doppio mento. In questo momento mi trovo attraente. Vorrei continuare a cantare, accettando la mia femminilità e l’erotismo”.
La carnalità poi si trasforma in spiritualità nelle canzoni “Licantropo” e “L’Arca di Noè”, scritta nei momenti più duri della pandemia di Covid-19 per raccontare un amore messo in salvo dalla fine del mondo. Ecco i titoli delle 11 canzoni: 1. Ero Romantica 2. Psycho 3. Agua de Coco 4. Altalene 5. Maddalena 6. Licantropo 7. Cuore 8. La casa dell’amore possibile 9. Ortica 10. Potevi fare di più 11. L’Arca di Noè
L’AMORE. Ci sono anche i sentimenti nel disco, soprattutto nella seconda metà. Arisa non sta nascondendo che ci sia un’attrazione con Vito Coppola, il maestro di danza con cui fa coppia a “Ballando con le stelle”. Nell’ultima puntata, durante la loro esibizione, si sono dati un bacio fuori programma: “Mia mamma ha detto ‘No way, se son rose fioriranno’” ha commentato ridendo Arisa, “Comunque sono sempre io a bussare alla porta dell’amore, mi stanno venendo i crampi”. Sabato prossimo dovrebbero danzare sulle sulle note di “Cuore”: “Ma non la canto perché non so fare le due cose insieme”.
Quest’anno Arisa ha fatto Sanremo, Amici e Ballando: “Spero di continuare a lavorare così. Ho subito per tanto tempo la nomea di pazza, di una persona ingestibile con la quale non si poteva lavorare, ma io non ho mai saltato un concerto in vita mia. Sono molto seria, ho un senso del dovere pazzesco, per questo ho dovuto anche restituire soldi a volte. La televisione mi aiuta tanto, è una testimonianza chiara su quello che io sono davvero. Il problema è di chi passa la vita a giudicare gli altri invece di vivere”.
“Ballare anche in tour?”, anticipa la cantante, “Ho in progetto di fare un grande spettacolo, in interazione con il pubblico, dove ci sarà una parte movimentata. Il ritmo monopolizza i pensieri e porta alla felicità. Infatti vorrei anche esibirmi nelle discoteche”.
LA VOCE. “Ero etichettata come quella che doveva fare un certo tipo di musica che funzionava, ero un po’ stufa, volevo essere libera di provare”, dichiara Arisa, “Mi sento molto grata per la mia voce, però sono anche appassionata di suoni, non uso nessuna tecnica in particolare, mi piace sperimentare sulla musica più che sulle acrobazie vocali e mi piace quando chi non sa cantare riesce comunque ad arrivare al cuore delle persone”.
“Ho paura a definirmi attivista”, svela, “Comunque sono andata con le Sorelle Marinetti a Sanremo 2010. Non so se sono femminista, sono dalla parte dell’essere umano, non mi piace che venga sfruttato e leso. Voglio vivere in un mondo sereno e felice attraverso la musica e la televisione. Ad Amici avevo messo i baffi, mentre a Ballando con le stelle avevo scritto ‘Ddl Zan’ sulle tette… ma al contrario. Voglio dare voce a chi non ce l’ha”.
E infine un ricordo: “Sono molto legata a Franco Battiato, abbiamo avuto un periodo di grande dialogo e vicinanza, nell’ultimo periodo lo sentivo meno per rispetto del periodo che viveva come essere umano, mi manca molto”.